La dottoressa Specchia sulle cellule staminali: "I donatori, forza dell'ematologia"

12 01giorginaspecchiaNOCI (Bari) - “Si sopravvive di ciò che si riceve ma si vive di ciò che si dona”. Ha significato molto per l’associazione Noci2020 la frase di C.G. Jung, tanto da farla risuonare più e più volte durante l’ultimo incontro medico di sabato 28 novembre. “Le cellule staminali: dalla ricerca al trapianto attraverso la donazione”: questo il tema centrale dell’incontro dell’associazione promotrice, che vanta da sempre fra i suoi obiettivi non solo la politica e la cultura, ma anche l’ambito sociale.

 

Nato dall’esigenza di fare chiarezza ed informazione sul tema donazione - così come ha sottolineato il presidente Beppe Gabriele - l’incontro medico (per cui tanto si sono prodigate i membri dell’associazione Elena Lasaracina ed Elia Matarrese) ha visto fra gli illustri relatori oltre la dottoressa Giorgina Specchia, direttore UO di ematologia con trapianto presso il Policlinico di Bari anche il dott. Pastore (dirigente Asl Fascia Ematologia con trapianto Bari - AO Policlinico di Bari) e la dott.ssa D. Mininni (dirigente biologa c/o tipizzazione tessutale). Assente il dott. Ostuni (direttore UO medicina trasfusionale di Tricase).

Il tanto atteso intervento della dottoressa Specchia l'ha vista da subito riconoscente verso Noci per la lunga tradizione di vicinanza all’AIL e ad altre associazioni di volontariato che per la donazione hanno fatto tanto. Semplice ma allo stesso tempo professionale, la dott.ssa ha sin da subito voluto precisare che la forza dell’ematologia e della ricerca in tal ambito consiste solo ed esclusivamente nella presenza dei donatori di midollo, sangue e cordone, essenziali per i pazienti. “Le cellule staminali” ha spiegato, venendo anche ad operare la giusta e scientfica distinzione fra le loro caratteristiche di multipotenza, pluripotenza e totipotenza, “sono presenti in tutti noi, in ogni tessuto ed organo. Si tratta di cellule uniche, in grado di di riparare i tessuti cui appartengono e sono state scoperte moltissimi anni fa. Non conosciamo le cause che possono provocare determinate malattie, ma conosciamo i meccanismi di produzione delle stesse ed è in questo che noi clinici ci impegniamo, per intervenire il prima possibile ed ove possibile con il trapianto. La nostra fortuna è consistita nell’aver avuto in Italia due grandi padri dell’ematologia, il professor Ferrara ed il professor Scotti. Essi hanno fatto scuola nel mondo. In Italia le malattie del sangue si curano così come nel resto del mondo. Sulla base di queste conoscenze possiamo usare queste cellule staminali per il trapianto che può avvenire in due tipologie: allogenico o autologo. Il primo trapianto in assoluto è stato effettuato nel 1957 ed io che son passata da un semplice microscopio alle nuove tecnologie posso affermare lo stato di avanzamento attuale della ricerca oltre che l’aumento della garanzia sui trapianti”.

Al dott. Pastore e Mininni è poi toccato relazionare su “I risultati attuali del trapianto si cellule staminali” e su “le modalità di organizzazione del registro donatori”. Nel corso della serata sono intervenuti anche il Sen. Piero Liuzzi, concorde sulla discussione del caso stamina in Parlamento per dare cognizione di causa su ogni decisione ad ogni cittadino, l’assessore Vittorio Lippolis ed il presidente del Consiglio comunale Stanislao Morea. Di seguito le fotografie di ogni singolo intervento.

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