Coronavirus: in Puglia si sperimenta la cura per il covid-19 con il plasma

05 07 plasma iperimmune covid 19 sperimentazione puglia 2NOCI (Bari) – Una buona notizia giunge dal fronte della ricerca per i cittadini pugliesi, poiché anche la Puglia ha dato il via alla cura sperimentale con il plasma iperimmune per i propri malati da Covid-19.

Lo scorso 16 aprile il Centro Nazionale Sangue ha approvato definitivamente il protocollo sperimentale: "Studio interventistico per valutare l'efficacia e la sicurezza della immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19 ("convalescent plasma" o "plasma iperimmune"), nel trattamento delle forme moderate/severe di Covid-19”, precedentemente varato dal Comitato Etico del Policlinico di Bari e che ufficialmente dà inizio alla sperimentazione dello stesso.
In tutti i reparti pugliesi Covid individuati nel piano ospedaliero, ad inizio pandemia, si procederà con tale cura, coinvolgendo di fatto tutto il tacco d’Italia. In particolare, grazie al patto firmato tra l’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Bari e Azienda ospedaliera Università di Padova, in particolare con il laboratorio di microbiologia, il sangue dei pazienti guariti da COVID-19 sarà sottoposto prima a titolazione anticorpale per la determinazione degli anticorpi anti-SARS-CoV-2 e successivamente se idoneo utilizzato come cura per i malati presenti nei reparti.
I dati sperimentali sull’efficacia di questa terapia sono piuttosto incoraggianti, ma presentano una grande criticità rivolta alla quantità di soggetti che dopo aver contratto il virus si rechino effettivamente a donare il primo plasma, visto che non tutti i soggetti convalescenti producono quantità sufficienti di anticorpi e comunque i “buon donatori” possono produrre solo altre due dosi per la cura.

05 07 sperimentazione plasma iperimmune puglia covid 19 emiliano ostuni 1Il presidente della Regione Puglia, Emiliano in una nota stampa ha detto: “La battaglia contro il Covid passa così dalla difesa e dalla prevenzione, all’attacco, attraverso la ricerca. Sono pochissimi in Italia i laboratori per la determinazione del titolo di anticorpi neutralizzanti: da un lato quindi ci stiamo attrezzando per avere a Foggia con l'Istituto Zooprofilattico tutto il necessario e dall'altro facciamo rete con altre eccellenze italiane, si parte subito con la collaborazione con il Laboratorio di microbiologia dell’Azienda Ospedaliera e universitaria di Padova che ringrazio. E ringrazio sin d’ora tutti i pugliesi guariti che stanno dando il loro assenso alla donazione di plasma. Un piccolo gesto di enorme importanza per tutti.”
Mentre, il direttore dell'Unità operativa di Medicina Trasfusionale del Policlinico di Bari, Angelo Ostuni ha spiegato: “La terapia con il plasma, già utilizzata per Ebola e Sars, è una immunoterapia passiva sperimentale e consiste nella somministrazione al paziente degli anticorpi presenti nel plasma dei pazienti guariti. Le unità operative di Malattie Infettive e Medicina Interna Murri del Policlinico di Bari ci hanno già trasmesso un elenco di pazienti guariti che stiamo contattando per fare lo screening iniziale pre-donazione. Sulla base della valutazione anamnestica potremo individuare gli idonei alla donazione del plasma. Per l'applicazione terapeutica, prevista in pazienti con malattia di grado moderato e severo, si farà riferimento ai reparti clinici di Rianimazione e Pneumologia.”
Una notizia di grande fiducia nei confronti della ricerca medica e di speranza per contrastare un' eventuale seconda ondata di cui purtroppo tutti gli scienziati stanno discutendo, per allertare efficacemente la popolazione, soprattutto in questa delicata Fase 2.

 

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