L'UTEN chiude con "l’occhio bionico"

incontri-e-dibattiti-sborgiaNOCI (Bari) - Si è concluso sabato scorso il ciclo di conferenze sulla salute organizzato dalla sezione locale dell'UTE (Università della Terza Età). Tema dell'ultima conferenza riguardava la salute dell'occhio e della possibilità di operare sull'organo della vista. Ad aprire la serata il presidente locale UTEN Cesareo Putignano che ha presentato il tema della serata ed ha formulato un ragguaglio degli incontri precedenti.
È toccato poi, in una sala convegni riempita a metà per via del maltempo, al moderatore Nicola Simonetti (medico e giornalista) presentare l'ospite della conferenza, il prof. Carlo Sborgia, e raccontare come sin dall'antichità l'occhio veniva rappresentato dalle diverse popolazioni. Ognuna di queste infatti gli attribuiva un significato diverso. Significato che è andato diversificandosi anche nel senso diacronico fino ad entrare nel gergo del parlato moderno con espressioni del tipo: "Luce dei miei occhi", o "Colpo d'occhio".
La visione antropologica della parte anatomica diviene il collante per entrare in argomento e spiegare le funzioni dell'organo della vista. Lanciato quindi dalla presentazione di Simonetti, il dott. Sborgia inizia a spiegare alla platea, non molto giovane, di quali parti è composto l'occhio e come funziona. La retina e la cornea diventano quindi oggetto della spiegazione del primario del reparto di oculistica presso l'Università Aldo Moro di Bari. Dalla spiegazione emerge che non è possibile trapiantare l'organo nella sua interezza ma la cornea può essere trapiantata anche da un donatore defunto fino ad 8 ore dopo il decesso in quanto la cornea può essere trapiantata a cuore fermo invece che a cuore battente. Bassa è la media delle donazioni (fatto piuttosto strano visto che il donatore può essere un cadavere). Nell'ultimo anno secondo i dati forniti dal prof Sborgia, sono solo 60 gli espianti di cornea nella regione pugliese. Per un dato in diminuzione ve n'è uno in aumento. È la degenerazione maculare senile, malattia dell'occhio che in Italia ogni anno colpisce 20.000 persone.
Infine il professore ha parlato di futuro, attraverso le ultime scoperte in campo medico e tecnologico. Oggi la tecnologia consente di sviluppare alcune operazioni impensabili sino ad 50anni fa: si pensi, ad esempio, all'uso del laser in campo oculistico. In più i passi del progresso, anche se in via sperimentale, si misurano sulle gambe della cinetica. L'arrivo dell'occhio bionico potrebbe superare il confine della fantascienza in un futuro non molto lontano.
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