Il dott. Zambonin sul ginocchio: problemi e soluzioni

02-1 malattie del ginocchio utenNOCI (Bari) - Sabato 1 febbraio, presso il Chiostro di San Domenico, il dott. Giovanni Zambonin è salito in cattedra per la conferenza medica organizzata dall'Uten di Noci, sulle malattie del ginocchio. Il contributo dell'ortopedista, incalzato dalle domande e curiosità del moderatore, prof. Nicola Simonetti, medico e giornalista, nonchè dai quesiti del pubblico, segna il primo appuntamento 2014 con le conferenze mediche, organizzate dall'Uten sin dall'anno di costituzione nel 2007, per sensibilizzare intorno a tematiche delicate e frequenti circa la salute dell'uomo d'oggi (in foto da sx, Simonetti e Zambonin).

Davanti ad un nutrico pubblico, il presidente dell'Uten Noci, Cesareo Putignano, ha ringraziato i presenti, nonchè il dott. Zambonin e il moderatore Simonetti, quest'ultimo presenza costante delle conferenze mediche dell'associazione da 7 anni a questa parte. Il medico e giornalista nocese ha voluto introdurre lo specialista in ortopedia e traumatologia, in servizio presso "Villa Lucia" a Conversano, con un meticoloso profilo di carriera, pullulante di successi e menzioni in Italia e all'estero. E' successivamente passato al profilo aneddotico del ginocchio, articolazione che accomuna un pò tutti con i suoi acciacchi più o meno seri: dato il continuo movimento umano, esso non è mai fermo e sarebbero 27 milioni i tipi di posizione che l'articolazione può assumere. Si parla di 'ginocchio del prete', 'ginocchio dell'amore': le ginocchia degli uomini di montagna sarebbero statisticamente più solide e meno soggette ad infortuni degli uomini di collina o pianura, insomma c'è davvero tanto da dire intorno al perno del nostro movimento.

Il dott. Zambonin, con delle chiare e semplici slides, ha presentato l'articolazione, punto di congiunzione tra femore (osso superiore della gamba) e tibia (osso inferiore). I famosi legamenti crociati, il crociato anteriore e posteriore, si chiamano così perchè appunto si incrociano nell'articolazione e l'anteriore è più soggetto a danneggiamenti: servono a dare stabilità al movimento nelle torsioni rapide, nei cambi di direzione e conseguentemente se manca la stabilità o la torsione nell'individuo è difficoltosa, si potrebbe ipotizzarne l'infortunio. I menischi, invece, distribuiscono meglio il carico del femore e le lesioni in queste parti sono frequenti nei passaggi bruschi dalla posizione accovacciata a quella eretta. Infine, la cartilagine del ginocchio, anch'essa soggetta a danneggiamento, soprattutto di tipo degenerativo. 

Nell'operazione chirurgica sulle lesioni legamentose, Zambonin ha confessato di preferire gli autotrapianti osteocartilaginei, presi quindi dal paziente stesso, senza dover ricorrere a materiale artificiale, estraneo al corpo e quindi passibile di rigetto. Se tutti sono soggetti a questi tre tipi di lesioni, meniscali, legamentose e cartilaginee,indipendemente dall'età del paziente, il ginocchio può essere colpito anche da danni degenerativi, la cosìddetta artrosi. Questa porta anche all'alterazione dell'anatomia dell'articolazione e nei casi più gravi necessita l'inserimento di una protesi nel ginocchio: "possono durare anche 20 anni, se inserite nel modo giusto", la risposta di Zambonin alla domanda di Simonetti circa la validità di tale soluzione nel tempo. Da qualche anno a questa parte esistono anche protesi anallergiche, non cementate, prodotte da una sola ditta al mondo al fine di non creare infezioni nei pazienti sensibili alla sostanza. Interessante la ricostruzione video di tutti i singoli passaggi d'intervento per l'inserimento di una protesi nel ginocchio.

Simonetti ha anticipato le curiosità del pubblico, chiedendo della giusta posizione del bastone: va portato con la mano opposta alla gamba dolorante, così da bilanciare il peso del corpo. Il pubblico si è anche interrogato sull'equazione "posizione costantemente eretta=danni al ginocchio", sfatata dallo specialista di Villa Lucia, mentre il consiglio spassionato per evitare infortuni, soprattutto per gli sportivi o comunque non sedentari, è quello di fare ginnastica e rinforzo per qualsiasi attività fisica, allenando le articolazioni e preparando correttamente il corpo al movimento e allo sforzo. Un invito rivolto soprattutto ai calcettisti della domenica, che spesso sottovalutano l'allenamento, trovandosi poi a dover combattere con brutti fastidi all'articolazione.

 

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