Kultò Hair Academy - Iguazù 2020: i nuovi concept di taglio ispirati al coccodrillo

10 15DONNA coccodrillo6NOCI (Bari) - Il paesaggio di Iguazù non ha nulla da invidiare a quelle baldanzose tele surrealiste, tempestate di colori e brulicanti di curiose presenze. Eppure neanche al più fervido di quegli artisti è mai balenato nella mente di rappresentare una Donna Coccodrillo. “Si tratta di un’esclusiva di Kultò Hair Academy” commenta soddisfatta l’art director Giusy D’Onghia “l’ho vista spuntare dalle acque e posarsi signorile sulla sponda del fiume. Ne ho percorsa con lo sguardo la ritmicità del dorso e osservati i suoi denti aguzzi; sono bastati questi pochi elementi perché la riconoscessi come cut inspiration di Iguazù2020”.

L’attitudine a governare, sembra essere inscritta nei suoi geni; il rettile fa capo, infatti, alla grande famiglia degli arcosauri, meglio noti come “dominanti”. Donna Coccodrillo in barba alla più comune “imagery” che ha per protagonista l’animale, possiede un corpo ben tornito, quasi costretto in un robusto saio marrone. Il suo dorso sinuoso, soppesa con garbo, morbide curve di pieni e vuoti; il suo portamento fiero tradisce l’impeto virulento con cui si avventa sulla preda e la dilania, mostrando superba, le fauci dai denti aguzzi. La pungente sequenza di canini ispira in Iguazù 2020, un carnet di tagli dai caratteristici effetti concavi e convessi. Gli stessi moduli, mitigati nelle antinomie, ricorrono con una certa frequenza nella chioma di Donna Coccodrillo, che ne dà libero sfoggio in uno spesso treccione: ben riuscita combinazione di nuances rosse fredde e calde.

“Le ho lasciato un trucco appena velato, perché venisse investita esclusivamente dalla luce del sole, l’unica in grado di rendere veramente giustizia alla sua grazia” ha concluso l’art director. Nel suggestivo scatto a cura di Dino Frittoli, l’icona è immortalata nell’istante antecedente l’atto predatorio. Le nervature tese come corde di violino e i muscoli inturgiditi, rivelano delle forti affinità con l’atto sessuale. A questa chiave di lettura non si sottrae neppure lo sguardo vibrante e famelico, come solo quello di un affamato o di una peccatrice sa essere.

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