Sì al "baratto amministrativo", ma senza ledere la dignità delle persone

0 lettera al giornale noci24LETTERE AL GIORNALE - Egregio Direttore, mi riferisco all’articolo pubblicato su questo quotidiano il 12 ottobre scorso a cura del consigliere comunale Mariano Lippolis, riguardo al cosiddetto “baratto amministrativo”, argomento che si aggiunge alla richiesta del consigliere Orazio Colonna del M5S in consiglio comunale, sempre sullo stesso tema. Come detto da Mariano, già dal marzo di quest’anno il gruppo DifferenziaNoci ha protocollato al Comune richiesta di modifiche di calcolo del tributo Tari (per la cronaca, del tutto ignorate), tra queste si chiedeva di tenere in considerazione le possibilità offerte dell’art. 24 della legge 164/2014, quella che i due gruppi consigliari indicano come riferimento per attuare il “baratto amministrativo”.

E’ una mia impressione che le semplificazioni giornalistiche e una cattiva, o quantomeno molto parziale, interpretazione della legge da parte di molte amministrazioni comunali, compresa quella di Invorio in provincia di Novara, che Mariano porta come esempio da seguire, stiano modificando il pensiero del legislatore, il quale, nell’articolo di legge in questione non cita mai la parola “baratto amministrativo”, non parla mai di “morosità incolpevole”, non parla mai di debiti dei cittadini nei confronti dell’ente pubblico da riscattare attraverso il lavoro da questi offerto.

L’intenzione del Parlamento sembra quella di offrire ai cittadini tutti, la possibilità di fare comunità, di accrescere il senso identitario, di valorizzare porzioni di territorio. Non a caso, il titolo dell’articolo di legge è: “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”, da attuarsi attraverso interventi di pulizia, manutenzioni e altro, “concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”, quindi, tutt’altro che cittadini singoli morosi. E’ un’opportunità per coloro che avendo sensibilità ambientale, attenzione verso il bene comune, propensione lavorativa, possano partecipare a progetti comunali che vanno in questa direzione.

La differenza non è di poco conto, perché il fatto che ogni associazione, ogni cittadino, compreso chi ha debiti verso l’Ente, possa sfruttare questa opportunità per avere riduzioni dei tributi comunali e un sollievo economico, è diverso dall’utilizzo esclusivo dello strumento legislativo per recuperare crediti dai cittadini che, in quel caso, mortificherebbero o esporrebbero alla pubblica gogna persone in difficoltà economiche.

Questo sembra emergere dalle proposte politiche nocesi, ma anche di molti altri Comuni. E’ anche vero che l’amministrazione comunale nocese ha avuto negli ultimi anni un’attenzione particolare nei confronti dei più deboli, ma non è nuova a certe leggerezze, come nel caso del fondo sociale “Opificio Noci”, del quale sono stati resi di dominio pubblico i nominativi dei beneficiari, persone che invece avrebbero avuto diritto a maggiore riservatezza. E’ bene quindi che si colgano le opportunità offerte della legge 164/2014 in tutte le sue articolazioni, ma è altrettanto importante, in sede di regolamentazione, non ledere la dignità delle Persone.

Cordialità

Vincenzo Sansonetti

 


 

Sig. Sansonetti, lei ha colto in pieno la stranezza di un "modus operandi" tutto italiano di interpretare e sconfessare le norme fino a renderle totalmente distanti dalle finalità della loro formulazione. Nessun comma dell'art. 24 della legge 164/2014 parla di "baratto amministrativo" o di "morosità incolpevole", semmai vi è l'auspicio che gruppi di cittadini, riuniti in associazioni, possano prendersi cura del bene comune, di parchi, di spazi verdi, ecc, per così dire "adottandoli", in cambio il Comune potrebbe concedere agevolazioni o esenzioni su alcune tasse (con modalità da definire nel regolamento). Dopo Invorio, Milano, Bari, in tantissimi comuni italiani vi è stato un florilegio di proposte di regolamenti che hanno connotato questa azione di tutela del bene comune che dovrebbe nascere dal basso, per sensibilità ed interesse dei cittadini alle tematiche ambientali, come una occasione, visti i tempi di crisi, per ipotizzare "baratti amministrativi" inesistenti nella norma. Come sia successo, questo non lo so. Per di più vedere l'accorata difesa di questa norma da parte di numerosi soggetti politici (M5S, NCD, FI, RC, PD ecc) come occasione per aiutare i cittadini in difficoltà con il pagamento delle tasse rende il quadro generale della politica italiana davvero distante dai cittadini. Ma se li immagina i "morosi incolpevoli nocesi", riuniti in associazione, con tanto di pettorine colorate a svolgere lavori di piccole manutenzioni per azzerare i debiti con le casse comunali? Speriamo di non vedere scene del genere, che come lei dice ledono la dignità delle persone, e speriamo anche che, inquadrata meglio dai nostri consiglieri comunali (a dire il vero un po' impreparati sull'argomento) la proposta che nasce dall'art. 24 della legge 164/2014 si possa giungere ad un regolamento che aiuti le associazioni del volontariato ambientale, sociale e culturale a prendersi cura di alcuni spazi pubblici e a vedersi riconosciuti non contributi, bensì sgravi (qualora ci fossero morosità) di carattere fiscale con l'Ente comunale. Per i cittadini in difficoltà economica l'unica strada efficace sarebbe quella di potenziare il progetto già avviato di Opificio Noci. Perchè solo con il lavoro si restituisce la dignità, che non può essere barattata con nessuno.

Beppe Novembre

 

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