LETTERE AL GIORNALE - Ho apprezzato l'iniziativa di questo giornale per dare un nome alle zone periferiche di Noci che al momento creano una tale confusione che solo chi ci abita ne può raccontare di belle. Ma quello che vorrei porre all'attenzione del lettore e della redazione consiste nell'attuale toponomastica, soprattutto di alcune vie che sono un inno al fascismo e quindi costituiscono apologia di reato.
Mi riferisco ad alcune vie tra cui, via Michele Bianchi, via Giovanni Gentile, via Italo Balbo ed altre che evidentemente mi sfuggono. Non sarebbe ora di dismettere questi nomi di fascisti a favore di altri molto più meritevoli? Sarebbe interessante raccogliere le opinioni dei nocesi.
Sig. Fazio, grazie per l'interesse dimostrato per la nostra iniziativa. L'idea di tornare a dare i nomi dei vecchi (o nuovi) toponimi al posto delle "zone" con tanto di lettere dell'alfabeto, A, B, C, ecc si propone di rendere meno "anonimo" il nostro territorio. Ci sono tanti esempi di realtà cittadine a noi cvicine che hanno dimostrato maggiore sensibilità rispetto al proprio passato, recuperando i nomi delle antiche vie, apponendo cartelli stradali e adeguando la relativa numerazione dei numeri civici. Numerazione che a Noci ha dell'incredibile: i numeri non si susseguono lungo le strade, ma corrispondono ai numeri di assegnazione delle licenze edilizie (?!). Per questo chiediamo ai nocesi di esprimersi e di votare il nostro sondaggio (vota su www.noci24.it/sondaggi). Altrettanto importante è la questione da lei sollevata sulla toponomastica relativa a nomi di gerarchi fascisti. Non sono tra quelli che temono alcunchè dalla presenza di tali vie a Noci, come in altre parti di Italia. E' una parte della nostra storia, nel bene e nel male, e va rispettata. La sua provocazione però la raccoglieremo nel prossimo sondaggio rivolto ai nocesi.
Beppe Novembre