Laforgia su #nocicreativa: "Spero di spiegarmi meglio"

0 lettera al giornale noci24LETTERE AL GIORNALE - Nuova replica della lettrice Maria Laforgia alle due lettere dell'assessore Lorita Tinelli (leggi qui) e Vito Fusillo Generazioni Legacoop Puglia (leggi qui). Il confronto è nato dopo la prima lettera di Laforgia (leggi qui) in merito agli incontri #nocicreativa.

Le replica di Maria Laforgia

Prima di rispondere alle banali inesattezze della Assessora Tinelli, mi preme chiarire le motivazioni principali del mio scrivere dopo essere intervenuta pubblicamente durante il primo incontro di “#nocicreativa” del 16 giugno scorso, in qualità di cittadina pensante, in qualità di giornalista, in qualità di partecipante alla vita associativa di Noci. Sono rimasta per l'ennesima volta allibita, non solo dalla inefficace comunicazione messa in campo dalle istituzioni proponenti l'iniziativa (questa come tutte le altre e per questo vorrei sapere chi si occupa della comunicazione istituzionale del nostro Comune), ma soprattutto dal piattume della stampa locale che si limita inesorabilmente a ri-dire l'ovvio, senza fare nessuno sforzo per offrire una visione larga che apra degli interrogativi, che proponga degli approfondimenti, che favorisca il crearsi di una opinione pubblica autentica, che incentivi il confronto costruttivo. Proprio “... per cogliere e valutare tutte le sfumature e non solo la superficie che più conviene”, come peraltro consigliato dalla Assessora sul chiudere della sua risposta, mi sono permessa di sottolineare quello che ai più... distratti... sembra sfuggire  e proprio per provocare il dialogo che non è mai senza conflitto e contraddittorio, non certo nella presunzione dell'Assessora che dice: “… probabilmente chi scrive voglia sostituirsi all’Amministrazione e anche alla stampa, piuttosto che fornire 'un punto di vista'”. Io non mi voglio sostituire a nessuno e resta il fatto che l'Amministrazione non comunica efficacemente e la stampa si limita a “un sunto di ciò che i relatori hanno detto” e questo non è bene per i cittadini.

Per  rispondere anche a Vito Fusillo, intanto l'appuntamento del 16 non era il primo incontro per costituire una cooperativa di comunità, ammesso che vi sia la volontà di intraprendere tale cammino, bensì per presentare, soprattutto ai giovani, questo strumento di organizzazione sociale. Inoltre, penso che il mio intervento andasse proprio nella direzione di sollecitare e provocare dibattito ed interesse. Il tema principale resta la partecipazione e la cittadinanza attiva e se l'amministrazione crede in quello che propone lo deve agire. Questa è la questione. Mi è sembrato doveroso evidenziarlo. Chi era presente quella sera al dibattito non ha colto o ha tralasciato proprio la parte più pratica e operativa di quanto è stato detto: “creare uno shock” nella comunità per favorire il dibattito, il conflitto, lo scontro, perché solo urti efficaci generano il nuovo  (come la chimica-fisica insegna). Addirittura si è parlato di fare “rivoluzione sociale”, di “incontrare e confrontarsi e confrontarsi”, di non stancarsi mai di ascoltare ed elaborare assieme. Cose che valgono non solo nelle cooperative, ma in qualsiasi comunità. Ma senza che ci si preoccupi di COSTRUIRE il CONFRONTO come si fa? Questo il dubbio sollevato? Mi sembra legittimo e non polemico.

Io ho esercitato un diritto e un dovere civico, altro che “... scontro tra personalismi, in un emergere farneticante di litigiosità e voglia di polemizzare” (questa è una strumentalizzazione bella e buona), proprio perché io per prima sono convinta, e praticamente,  “che la Legalità non passi solo per il rispetto delle regole, ma anche per l’educazione, la cooperazione (il mettersi insieme a fare le cose), per il rispetto per le persone e per le cose...”, come la stessa Assessora scrive nella sua risposta. Cosa significa il mio intervento se non la richiesta esplicita da parte della comunità di avere il diritto e dovere a partecipare? Ma non, come equivocamente l'Assessora ha inteso, agli eventi..., che ovviamente possono o meno incontrare l'interesse. Ma la questione è COSTRUIRE COSE PARTECIPATE per migliorare le occasioni di confronto e crescita della comunità. Ché se si decide di fare cose tanto per farle, per famigliarizzare con i luoghi o per conseguire uno scopo deciso fra pochi e nemmeno lo si comunica adeguatamente, i risultati sono quelli che sono, sia di partecipazione... all'evento, che di ricaduta pratica sulla comunità. Per questo è necessario fare resoconto puntuale di quel che si fa, non solo in termini di costi/benefici economici..., foto e post autocelebrativi, ma più opportunamente per comprendere ciò che ha funzionato e soprattutto quel che non funziona, provare (assieme) nell'analisi a trovare delle soluzioni e per lasciare testimonianza, nel bene e nel male.

Quindi, che significa "Questa Amministrazione non fa finta di chiamare a partecipare, ma chiama a partecipare e basta"? Quali sono le circostanze concrete in cui i cittadini, le associazioni, altri portatori di interesse della comunità sono chiamati universalmente e pariteticamente a PARTECIPARE VERAMENTE, a pensare/fare assieme? O piuttosto si è avvezzi a scegliere e a chiamare (anche con raccomandata) soggetti precisi e si escludono tutti gli altri? E poi, rispetto alla modalità propositiva e collaborativa, in veste di socio di una associazione, voglio ricordare all'Assessora Tinelli di non aver mai avuto una risposta, nemmeno di un rigo, a proposte inviate per iscritto all'attenzione del suo Assessorato. Ed ancora: mi viene il dubbio che l'Assessora non è di Noci... o è troppo giovane... o entrambe le cose, altrimenti saprebbe che la sottoscritta partecipa alla vita della comunità da quando era adolescente, operando nel campo dei diritti e della parità di genere, dello sport, della cultura e della socialità, scrive dagli anni Ottanta sulla stampa locale e, per dire qualcosa di recente, ha collaborato alla redazione del progetto PON Legalità di  scuole del territorio in rete capeggiate dal Liceo da Vinci di Noci (di cui invito a leggere il resoconto raccolto nel volume “Il libro delle cose dette. Il libro delle cose fatte” progetto ProPONiamo la Puglia 2020 Legalità e cittadinanza attiva e da cui si poteva partire per parlare di legalità coinvolgendo tutti i giovani che vi avevano partecipato) e molto altro ancora, senza ostentare e chiedere il riconoscimento da parte di nessuno. Quindi le sue illazioni sul “protagonismo personale”, “...litigiosa e polemica, raramente costruttiva e propositiva” le rivolga altrove e ben lontane da me. 

Da quanto fin qui spiegato, penso si capisca abbondantemente la natura benigna del mio intervenire e scrivere e come la sapienza popolare insegna “a male penzante, male penzire 'n càpe”, oppure un po' di coda di paglia. Perché è stata scambiata e volutamente intesa 'passione e vicinanza ai temi della comunità' per desiderio di 'protagonismo' che rifuggo. Allora, alla fine di questa vicenda cosa devo intendere? Che non ci sono spazi per il confronto, la partecipazione costruttiva, per il pensiero disallineato? Aspetto risposte nei fatti, non inviti ad eventi. Diversamente, come fanno molti giovani di età, cambierò città... A proposito di “disallineamento” e di progettazione “place based” (né dal basso verso l'alto e né dall'alto verso il basso, ma solo dai luoghi e dalla comunità costituita intorno alla sua cultura e identità), consiglio la lettura prima di una poesia qualsiasi di Vittorio Tinelli e poi di ”Disuguaglianze territoriali e bisogno sociale” di Fabrizio Barca. 

Attendo consigli... di lettura.

Circa le banali inesattezze e la convinzione che dire e agire dei nostri politicanti stiano su piani diversi, allego:

- immagine del sito istituzionale del Comune che NON riporta la comunicazione di “#nocicreativa”;

- immagine con pubblicazione del comunicato stampa dell'evento relative a: la pagina fb del Comune, Nocigazzettino online, Noci24, Legginoci, dove è possibile verificare che il claim dichiarato dell'evento è “Mettere in Relazione le Idee per Progettare il Futuro” e che lo scopo dell'iniziativa è specificato successivamente, come da me scritto e riportato fra virgolette;

- foto che ritrae il pubblico presente in sala dove, riconoscendo i presenti (fotografati alle spalle), si possono contare una quindicina di persone, come ho scritto nella mia cronaca e non come dice l'Assessora erroneamente, prendendo solo la parte iniziale della frase.

Maria Laforgia

 

 

06 23 sito comune

 



 

06 23 collage Nocicreativa

 

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