DS Chiara d’Aloja: lettera aperta alla Comunità Educante

08 28 fotoLETTERE AL GIORNALE - Il nuovo anno scolastico è alle porte anche per l’Istituto Comprensivo Gallo-Positano e sarà un anno speciale, per come si è concluso il precedente e per i timori che accompagnano il futuro.

I genitori chiedono certezze e vorrebbero rassicurazioni per vincere la paura, ma non è sempre facile trasmettere sicurezza, così come è impossibile distanziare bambini e sorrisi con nastri di plastica sistemati sui pavimenti.

I docenti hanno occhi colmi di incertezze, che parlano sempre, però, di un desiderio forte: riprendere a svolgere il loro vero mestiere, che è raccontare ai giovani una storia sul mondo e sulla vita. Forse anche i docenti hanno paura.

E poi ci sono i bambini, che quest’anno ameranno il sacrificio e la noia dell’impegno scolastico più di quanto non abbiano mai fatto nella loro breve vita. Hanno paura anche loro?

Io sì, ho paura.

Forse anche per questo sento di voler porgere a tutti il mio augurio più sincero di buon anno scolastico, nella speranza di riuscire a percorrere insieme una piccola strada eccezionale, fatta di costanza e di entusiasmo, di delusioni e di fiducia, di discussioni e di condivisione.

Condivisione delle idee e delle regole. Perché le persone sono quello in cui credono. Perché le regole sono non solo la rigidità dietro cui mi sono nascosta per debolezza, come ha detto qualcuno, ma anche il nucleo di un’idea, forse un po’ infantile: vivere in una comunità serena, critica e combattiva, in cui però non vince e non vincerà colui che grida più forte o colei che offende con maggiore veemenza chi le siede di fronte.

Le porte di questa piccola comunità sono sempre aperte, per tutti.

Grazie all’Amministrazione Comunale di Noci, i cui componenti hanno lavorato senza pausa e con indicibile generosità per aiutare la comunità educante, anche nei momenti più difficili e quando sembrava di non riuscire ad intravvedere neanche uno spiraglio di luce nel mare in tempesta.

Grazie ai docenti, che non mi hanno mai lasciata sola e che, come piccoli scogli, hanno continuato a fronteggiare la mareggiata prima che mi venisse incontro.

Grazie a tutti gli errori che ho commesso l’anno scorso, sperando di non commetterli più.

Grazie ai bambini, ai quali va il mio augurio più grande: non dimenticare quello che è stato e quello che è, per essere tutti i giorni più lieti, un po’ di più.

 

È difficile fare le cose difficili:

parlare al sordo,

mostrare la rosa al cieco.

Bambini, imparate a fare cose difficili:

dare la mano al cieco,

cantare per il sordo,

liberare gli schiavi che si credono liberi.

Gianni Rodari.

 

Proviamo a liberare, tutti insieme, gli schiavi che si credono liberi.

A volte i ceppi si spezzano con le parole.

 

Il Dirigente Scolastico

Chiara d’Aloja

Lettere al giornale

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