Un Fondo per l’addestramento e la formazione giovanile

08-28vittoriotinelliRiceviamo e  pubblichiamo - Nel ringraziare per l’attribuzione del “Premio Noci per la storia locale”  al “Libro dei mestieri” di Vittorio Tinelli si vuole richiamare la costante attenzione dell’autore ai veri protagonisti di ogni cognizione; ai parlanti e a coloro che rischiano la parola nuova, la nuova coordinazione pratica e teorica, sfondo decisivo per l’esercizio della scienza e della attestazione della sapienza e della cultura.

Questa la profonda considerazione che Vittorio Tinelli esercitava verso quella sintesi operativa che è la cognizione del proprio fare che in ogni uomo alberga, fatti pari così tutti nelle possibilità, ma riconosciuti anche nella loro condizione individua, che proprio della possibilità altrui riconosciuta, quella del lavoro ben fatto, si avvale  per esaltare la ragione sociale essenziale della vita della comunità. E in questo spazio che vede la più larga delle possibilità e la più contingente delle circostanze avverse, il richiamo al cuore si fa decisivo. Si impara per la passione che ci tiene legati alle cose, ci si educa per come si è  capaci di modificare se stessi. Imprese sempre straordinarie che frutti eccellenti danno, ma pure contese e contrasti senza limiti.

Non basterà allora una “filosofia civile” a mitigare l’eventuale prevalere del contrasto e della contesa, ma il fatto che le azioni umane restino sempre in vista del bene, una volta che mente e corpo siano messi in stretta relazione e aspettano pazienti dall’altro capo della nostra natura il segnale della efficace corrispondenza. Ognuno di noi è messo istante per istante di fronte a questa prova, ma oggi la parte dove ci si riconosce, la parte mentale dove risuona anche la parola e la poesia, è oscurata quasi del tutto, e la parte pratica, quella delle abilità operative dimenticata e vilipesa. Ma pure nel “Libro dei mestieri” il fatto che un mestiere possa risuonare in poesia ci fornisce il rilievo ancora oggi presente della nostra sensibilità interamente disponibile a riguardo, capace di andare alle origini della storia, come a imporre un diverso sguardo sulle cose. Tanto da farci considerare normale continuare in questa direzione, nonostante tutto.

E cercando “de aggionge l’uegghie jinde a lucerne” come affidando la sua opera ai continuatori, Vittorio Tinelli amava dire, richiamando una concretissima “invarianza della possibilità” piuttosto che una astrattissima “variantistica infinita delle differenze”, la nostra Ass. propone di costituire un Fondo per l’addestramento e la formazione giovanile, con un primo nostro contributo di 500 euro, gran parte del cespite del premio. Fondo al quale si chiede contribuiscano con somme non superiori alla nostra le aziende e le imprese nocesi e dei dintorni, gli studi professionali e chiunque lo desideri, in modo che si possa finanziare anche in sinergia al Progetto legalità e cittadinanza attiva sviluppato dal Liceo “Leonardo da Vinci” di Noci l’obiettivo della acquisizione per tutti i nostri giovani, nessuno escluso, delle abilità pratiche riferite ad un mestiere o ad una arte, riconoscendone le valenze etiche, le basi scientifiche, le matrici sociali e le ricadute di senso per il bello, per il buono e per il vero che in questo modo si concretizzeranno per intero per ognuno e per tutti.

Tra l’altro è di due giorni fa la notizia da parte del ministro del welfare di concedere una riduzione del cuneo fiscale a quelle aziende che curino in modo adeguato la formazione e lo sviluppo delle competenze dei dipendenti. Diversamente, come oggi è evidente per tutti, la nostra comunità è destinata, per via dei consumi ostensivi e iterativi che sempre più intimamente la attraversano, a usare dissennatamente le sue energie in una sommessa conflittualità interna permanente che non sarà e non è già oggi, in grado né di integrare le generazioni e le differenze sociali e personali, né di riuscire ad ospitare lo straniero. E per questo incapace di costruire una qualche relazione efficace con gli Stati e con le dinamiche politiche mondiali. Il Fondo per l’addestramento e la formazione giovanile si avvarrà anche del contributo dei Comuni. Contributo che diventa immediatamente un investimento strategico in quanto scommette sulla moltiplicazione delle capacità di trasformazione degli uomini e delle cose, principio essenziale della valorizzazione e della permanenza di costumi sociali efficaci.

In questo modo, secondo un protocollo condiviso con i Comuni, che vedrà caratterizzare il Fondo in modo pubblico, venuta finalmente in evidenza come la necessità del fare dipende direttamente da quanto riusciamo ad investire di noi stessi per la comunità, come in mille circostanze Vittorio Tinelli racconta, ci si impegna e ci si sostiene tutti acchè l’attenzione alle cose che direttamente dipendono dalla mano umana,  si moltiplichi al punto da riempire di positività la nostra vita sociale e produttiva.

Leonardo Tinelli


Bel segnale quello lanciato dall'Associazione culturale Vittorio Tinelli - Parole e cose nuove. Coniugare e promuovere il binomio cultura/lavoro è senz'altro un obiettivo degno di considerazione e rispetto che merita di essere sostenuto e perseguito. 

Beppe Novembre

direttore responsabile NOCI24.it

Lettere al giornale

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