NOCI (Bari) - Noi, Papa Francesco e la Saggia Ecologia. Si sente dire spesso che San Francesco sia il primo ecologista della Storia, anzi, un ecologista ‘ ante litteram’ . Si dice, cioè, che abbia cantato il valore e il rispetto per la natura molto prima che nascesse la questione ambientale.
Ma San Francesco non può essere considerato un ecologista ‘da corteo’, una specie di contestatore, non solo perché è vissuto fra il dodicesimo e il tredicesimo secolo, ma anche per il suo originale sguardo sulla natura, considerata come fonte di benefici per l'uomo, forse l'unica vera fonte di benefici per l'uomo. Uno sguardo dal quale ancora oggi si può trarre lo spirito per pensare allo sviluppo, al progresso, alla ricerca del benessere in chiave ‘sostenibile’.Ed è per entrare in possesso di questa 'chiave' che nella nostra scuola dedichiamo un'intera giornata al tema della Saggia Ecologia.
Tutto comincia quando, un anno fa, anche la nostra scuola si iscrive alla Fondazione Sorella Natura, impegnata in percorsi di sviluppo della cultura ambientale ispirati al messaggio di San Francesco d'Assisi.
Quest'anno abbiamo vissuto una festa davvero speciale, perché è stata preceduta dalla partecipazione di una delegazione della nostra scuola all' Udienza Papale di mercoledì 27 novembre in Piazza San Pietro.
Sappiamo che il nostro Papa ha scelto di chiamarsi Francesco per essere vicino al Santo di Assisi , nella scelta della Povertà e nell'amore per il Creato.
San Francesco considera ogni aspetto della natura buono per l'uomo ed in questo c'è una specie di invito ad imparare ad accogliere come benefici anche quelle manifestazioni della natura che possono apparire dannose per noi. Come la morte.
Proprio di questo ci ha parlato Papa Francesco nell'udienza generale a cui abbiamo partecipato. Papa Francesco, nell'ambito del percorso di riflessione sul nostro " Credo" , a chiusura dell'anno della fede, ha detto che dovremmo imparare a guardare alla morte con uno spirito diverso perché, sebbene causi dolorosi distacchi, non è da temere, giacchè non è FINE ma INIZIO. Papa Francesco ci ha rivelato un segreto per imparare a non temere la morte e ce lo ha fatto ripetere in coro : "Chi pratica la misericordia non teme la morte" . Significa che chi dà senso alla propria vita non può aver paura della morte.
Al termine dell' Udienza ci è stato affidato un noce da piantare nel giardino della nostra scuola. Il noce e' simbolo dell'alleanza fra l'uomo e la natura per la vita delle generazioni future. Chi pianta un noce, infatti , non ne vedrà nascere i frutti, ma di questi potrà godere chi ancora non è nato.
Così, in un clima gioioso, di musiche e di canti - diretti dalla nostra professoressa Mara Mansueto, principale curatrice delle celebrazioni nella nostra scuola - abbiamo messo a dimora l’albero del noce, consapevoli che ci stiamo facendo artefici di una tradizione, che ci stiamo impegnando, cioè, attraverso la Scuola,a trasmettere al mondo un valore: la salvaguardia del creato.
I ragazzi della classe 2^ D