Felice Laforgia: simbolo di un impegno professionale

04-05-laforgia-basileNOCI (Bari) - A distanza di pochi giorni dalla dipartita di Felice Laforgia, la Redazione di Noci24.it ha avviato un'inserto speciale dedicato alla figura del 5 volte sindaco di Noci. Proprio per ricordare la figura politica e sociale del sindaco democristiano, la redazione ha chiesto agli altri ex sindaci di proporre un proprio pensiero. Ad inaugurare l'inserto il ricordo inviato dall'ex sindaco Giulia Basile.

 


 

Non ho avuto molte occasioni di conoscere Felice Laforgia. Quando lui diventò Sindaco io mi ero appena laureata, insegnavo in Abruzzo ed ero troppo presa dal mio lavoro, e subito dopo dal matrimonio e figli. In quegli anni la politica, con tutti i suoi protagonisti e le sue strategie, intesa come impegno amministrativo da seguire, era lontana da me (e a dire il vero da tutte le donne nocesi). Allora pensavo (e lo penso ancora) che ognuno di noi può contribuire responsabilmente ( facendo "la politica spicciola" del risolvere i problemi del quotidiano nel bene e nel giusto per sé e per gli altri) alla vita del paese. Nacque così il mio impegno nel volontariato sociale e culturale.

Il Sindaco Laforgia diventò per me, più tardi, simbolo di un impegno professionale, non improvvisato ma ricco di esperienze acquisite e relazioni solide. Sicché quando si faceva riferimento a lui lo vedevo in quest'ambito, quello della professionalità del politico serio e sicuro nelle sue scelte. Molto più tardi ho conosciuto un po' l'uomo. Lui, così essenziale nel linguaggio, talvolta schivo, l'ho conosciuto attraverso 3 parole: "CE LA FARAI". Me le ha dette in tre occasioni: durante la mia campagna elettorale, dopo la morte improvvisa di mio marito, dopo il mio incontro-scontro col cancro. Solo 3 parole, che io ho letto prima come attestazione di stima e di riconoscimento da parte sua del mio agire da Sindaco, e nelle altre due come affettuoso sostegno al mio dolore. Mie sensazioni o meno, ma io Felice Laforgia l'ho visto così, e questo alimenterà il mio ricordo.

Giulia Basile

Lettere al giornale

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