I riti della Passione nelle contrade della Murgia

 

liuzzi-piero-sindaco-05LETTERE AL GIORNALE - Ho visto un uomo che, al passaggio del pesante Crocifisso, ha tolto il cappello dal capo, ieri sera. La mestizia delle marce funebri accompagna nei nostri paesi e nelle contrade della Murgia i riti della Passione e sui marciapiedi si raccolgono le persone: un tempo, non proprio remoto, le donne si segnavano e gli uomini tenevano il copricapo in mano. Il tempo si fermava. Oggi non sempre accade.

Non c'era Gianfranco Morea, quest'anno, a fotografare il Cristo di Casaboli ed i suoi portatori. L'ho cercato invano con lo sguardo, per salutare una consuetudine, per omaggiare la sua funzione sociale di testimone del nostro tempo obliquo. La Pasqua non può lasciarci indifferenti. Il disagio, le difficoltà materiali, le iniquità evidenti non possono essere alibi per la Pasqua del cinismo o dell'indifferenza. Il passato ci consegna un'eredità che va curata per essere messa a reddito: l'innovazione, che pure occorre inseguire e coltivare, può arrecare benefici universali meditando sui valori della vita e del mondo. Non tradendo niente e nessuno. Interpretando lo spirito della contemporaneità ed innamorandoci dei grandi progetti.

Cordialità sincere dal Sen. Piero Liuzzi

 

Lettere al giornale

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