La Pro Loco sponsorizza le "apparizioni" a gogò di Medjugorje

0-lettera-al-giornale-noci24LETTERE AL GIORNALE - L’esordio della PRO LOCO nocese è avvenuto il 20 maggio con la presentazione di un libro il cui sottotitolo (“La più grande inchiesta su guarigioni, miracoli e apparizioni mariane”) riguarda anche le presunte apparizioni periodiche ai “veggenti” di Medjugorje: durante l’evento nella chiesa dei Cappuccini e sotto la supervisione del parroco, non è mancato un intermezzo “liturgico” con preghiera  italiana e croata, officiato dell’autore Paolo Brosio.

La neonata Pro Loco si configura così con connotati confessionali: nulla di strano, per carità, ma il comitato promotore avrebbe dovuto dirlo prima di aprire la campagna di adesioni. A scanso di equivoci, preciso che la fede religiosa è un sentimento libero e insindacabile, nonché degno di rispetto: per esempio, merita rispetto chi crede alle  apparizioni mariane di Fatima o Lourdes, oltre che ai miracoli di Padre Pio e di tanti altri santi, sulla base di pronunciamenti dottrinali della Chiesa cattolica (ovviamente c’è chi non ci crede affatto, meritando altrettanto rispetto). La Pro Loco però ha promosso un libro con elementi di superstizione e furbizia balcanica, scambiati dall’autore per fede religiosa: le asserite apparizioni mariane a sei ragazzi (Vicka, Zdenka, Ivanka, Mirjana, Ivan e Ivan) cominciarono il 24 giugno 1981 a Bijakovici, minuscola frazione di Medjugorje ai piedi del Podbrdo, ripetendosi finora a ritmo sostenuto e in luoghi diversi col rilascio di migliaia di “messaggi” da parte della Madonna, sicché quel misero villaggio  croato-bosniaco è diventato una delle più frequentate mete del turismo “religioso” internazionale, con giri d’affari milionari (oggi c’è anche un volo diretto da Bari).

Cattolici normodotati sia sensorialmente che culturalmente dubiterebbero subito di apparizioni a cadenza periodica per oltre trent’anni, senza bisogno di pronunciamenti ufficiali della Chiesa. Ma tali pronunciamenti ci sono: fondamentale la Dichiarazione di Zara della Conferenza Episcopale Jugoslava nel 1991: << Sulla base delle indagini finora condotte, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali>>. Con lettera del 23 ottobre 2013 il nunzio apostolico Viganò ha comunicato alla Conferenza Episcopale USA che la <<Congregazione per la Dottrina della Fede (…) ha affermato che, per quanto attiene alla credibilità delle “apparizioni” in questione, tutti dovrebbero accettare la dichiarazione, datata 10 aprile 1991, dei Vescovi dell’ex Repubblica di Jugoslavia, che afferma: “Sulla base delle indagini sin qui condotte, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o rivelazioni soprannaturali”>>; Ratko Perić e Pavao Žanić, vescovi bosniaci di Mostar (ognuno conosce i suoi polli), hanno disconosciuto le epifanie, bollandole come non vere, a fronte della posizione ambigua ma isolata di Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna.

Dunque, la Pro Loco peggio non poteva partire, sia per le connotazioni confessionali non dichiarate  sia per la sponsorizzazione di paccottiglia miracolistica destinata a favorire credulità popolare e superstizione (da non confondere con la fede, ovviamente), oltre che un gigantesco business di operatori commerciali e pseudo-culturali.

José Mottola

Lettere al giornale

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