Bartalotta e l'attivismo da tastiera: ''Come se Grillo non avesse costruito gran parte del successo elettorale dal pc''

BartalottaLETTERE AL GIORNALE - Ci sono motivi di dubitare sul futuro del Movimento 5 Stelle. Spiegherò perché, ma partiamo prima dalla questione delle province, uno degli ultimi evidenti ed inquietanti segnali di allarme. Cosa accade? Accade che storicamente il M5S è stato contrario alle province, infatti non ha mai presentato liste alle elezioni provinciali.

Di conseguenza poi il M5S ha gridato da subito la presa in giro delle città metropolitane, perché di fatto sono province, solo diversamente rinominate. Come è detestabile il fatto che i politici si eleggono da soli alle città metropolitane. Cosa ti aspetti dunque dal Movimento 5 Stelle, che ha fatto della coerenza un suo pilastro? Ti aspetti che rinuncia a presentare le sue liste a questa elezione e rinuncia anche al diritto di voto. Ed invece no! Il M5S fa il contrario: va a votare e concede di presentare le liste. È come quello che non mangia i cornetti del bar Pace, però se si chiamano brioche del bar Pace, allora si, li mangia.

C’è del ridicolo, è evidente. Che delusione! E quanti dubbi … perché alcuni principi sono tali finché restano integri. Purtroppo anche noi del M5S, stavolta, abbiamo agito da vecchi politicanti, quelli che hanno abolito il finanziamento pubblico ai partiti ed hanno istituito i rimborsi elettorali. Un semplice cambio di nome, trucco semantico: li abbiamo tanto criticati sui cambi semantici e noi facciamo uguale! Un voltagabbana! Purtroppo la pezza a colori la mette proprio il Blog di Grillo, con un sondaggio online estivo … in piccolo, perfetto stile politichese. Va bene la partecipazione e la maggioranza, ma un movimento, come un partito, deve avere dei capisaldi, una ideologia e una visione di lungo periodo, che non può essere annacquata da un sondaggio estivo online, perché se lo chiedi alla rete ti schiacci sulla media, cioè sei risucchiato giù dalla mediocrità. Allo stesso modo, se Grillo avesse lanciato a suo tempo sul Blog se fare il governo col PD, la massa (come ha fatto per l’incontro Renzi-Grillo sulla legge elettorale) avrebbe chiesto il governo col PD e Grillo stesso sarebbe stato “mediocrizzato” dalla rete ed annacquato (chi dorme coi bambini, inevitabilmente si ritrova nel letto bagnato …).

Qualcosa è cambiato e a Grillo va spiegato. Se il PDL di Berlusconi si è spaccato, se il PD è ideologicamente diviso, se Lista Monti si è sciolta, anche il M5S corre il rischio di uno scivolamento dell’elettorato, in assenza di una ferma coerenza, che va oltre il concetto di onestà, dal quale il M5S non è esente(si pensi ai quei parlamentari M5S espulsi, che trattengono tutto il bottino). Ma torniamo alla “democrazia” annacquante della rete. Era ben diverso agli inizi, quando c’erano i pionieri del M5S, quando c’erano le migliori individualità a contribuire, insieme alla forte leadership di Grillo, che ha guidato (condizionato? Sì) il progetto e le scelte del M5S, come nel bene e nel male lo ha fatto Berlusconi e lo sta facendo Renzi adesso. Ma la democrazia nata da un basso largo anziché profondo, sulle questioni identitarie e di principio, è un aborto, perché connotate dalla collettività e quindi inclusive di mediocrità e zavorre che ti schiacciano a terra, con effetti dannosi, come quello che sta subendo il M5S dalla base attuale. È come se nella nazionale di calcio, anziché Conte, la tattica la fanno tutti i giocatori, compresi i panchinari. Un caos.

Questo concettualmente non accade nelle organizzazioni strutturate, come i partiti. Si può discutere della loro onestà o meno, ma non rischiano lo schiacciamento verso il basso. Lo vediamo anche nel nostro piccolo, a Noci: io potrei detestare l’NCD, ma non potrei dire che Paolo Conforti sia incapace, tutt’altro. E vale anche per il PD, posso criticare Nisi a 360°, ma non potrei dire che è un mediocre. Nessuna di queste organizzazioni farebbe emergere un incapace dal basso. Noi M5S siamo fortunati se ci capita un bella testa pensante come Di Maio o un fotomodello come Di Battista, per il resto lo spettro dell’idraulico disoccupato è dietro l’angolo. Sai che standing.

E questo spiega anche l’inutilità di rispondere a mediocri argomentazioni, tipo l’attivismo da tastiera. Come se Grillo non avesse costruito gran parte del successo elettorale dal pc … Anche dalla tastiera si forma il consenso, l’opinione, l’informazione e si edificano le voci critiche (Ilfattoquotidiano.it, beppegrillo.it, persino noci24.it). Perché, in definitiva, dalla tastiera accedi ad un canale di comunicazione tanto quanto (o di più di) decine di mani che si tengono strette davanti al mare. Ma dietro il demone dell’attivismo da tastiera si cela la costante avversione dei politici, da ultimo il M5S, al confronto bilaterale, non filtrato, quindi “scomodo”.

L’incapacità di confronto su contenuti scottanti genera il panico e la reazione difensiva è demonizzare la voce critica, attuando una violenta svalutazione sul piano personale (comprese le allusioni a vuote ambizioni personali). Ti pare che uno con ambizioni di poltrona la offre ad un altro che è fuori dai giochi e lo difende fino all’ultimo, anche da chi lo ha imbrogliato coi voti alle comunarie?

È impegnativo il confronto dialettico e la comunicazione verbale, ma il corpo e le emozioni dei nocesi sanno distinguere, e lo hanno dimostrato alle Europee:  Putignano (senza consigliere M5S) ha fatto il 60% in più rispetto a Noci (con un consigliere M5S). Questo è un fatto!

Amici, ho imparato che la natura è aristocratica, e un uomo di valore pesa quanto dieci altri. No, non lo ha detto Oscar Wilde, neppure Di Battista, né tanto meno potete apprenderlo da me, non sto qui ad insegnarvi.

Enzo Bartalotta, Grillino.

 

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