È amore. "Solo" e "comunque" amore.

08 09 omosessualitàNOCI (Bari) – Ci siamo conosciuti 4 anni fa. Il mio cuore era libero, ferito, ma libero. Il suo grande, sano, pieno di amore. O almeno così mi era sembrato. Penso sia stata una delle storie più intense che si possano vivere nella vita.

Ci siamo incontrati per caso ad una festa, amici in comune ci hanno presentato e dopo le solite parole di convenienza, il nostro parlare è durato sino alle prime luci dell'alba: entrambi avevamo perso di vista il reale motivo per cui eravamo a quella festa e tutto ci sembrava essere stato fatto solo perché il destino aveva deciso che da quel giorno le nostre vite sarebbero state destinate ad incrociarsi senza mai più perdersi. Da quel giorno è iniziata la nostra favola, fatta di vere e proprie follie: più di una volta ci siamo ritrovati in aeroporto a scegliere la meta più economica per quelli che noi abbiamo sempre chiamato "weekend di evasione dalla routine".

Altre volte siamo saliti in macchina con un borsone per due per avventurarci in qualche nostra follia: il volo in mongolfiera, il bang jumping, le corse a cavallo nei maneggi più vicini. Ne abbiamo fatte tante insieme di pazzie, acquistato i coupon più impensabili: corso per imparare la cucina giapponese, corso di cake design, corsi rapidi di lingue e fotografia. Insieme sapevamo come non annoiarci. Ma la vita si doveva fermare e quella poca routine ci uccideva, perché in quella routine noi ci perdevamo nell'incombenza del nostro passato e nell'incertezza del futuro. Vivevamo il presente, ma senza mai mettere da parte il passato per dar spazio al domani. Le discussioni si sono fatte sempre più dure, più violente, le bugie più grandi e frequenti e alla fine neanche la gioia di viverci ci è più bastata. Uno dei due ha mollato per prima, l'altro è rimasto solo a lottare senza rendersi conto che i castelli se fatti di sabbia al vento non possono resistere, crollano e vengono calpestati. Continuamente. Da chiunque.

Abbiamo fatto i conti con la realtà rendendoci conto che la quotidianità non è lanciarsi con un paracadute da un parapendio, perché se dopo quel salto, nell’istante in cui i piedi sono ben saldi sul pavimento, gli sguardi cambiano direzione, quel breve momento di “evasione”, se pure intenso, non avrebbe portato a nulla se non alla consapevolezza che la vita non è evadere, ma a volte ciò che conta per davvero è restare.

Oggi non ne resta niente di quella coppia felice e spensierata, qualche ricordo qua e là, qualche rimpianto, alcuni davvero grandi, la consapevolezza degli errori commessi e mai perdonati, qualche foto (le poche che ho deciso di conservare) e vuoti, alcuni già riempiti, altri no.
Si chiama "amore". Rende le persone felici, le fa sentire vive, e può anche far male. Si tratta di amore che si scontra con la vita, uscendone a volte vittorioso, altre sconfitto e altre ancora trovando il giusto equilibrio per conviverci.

Dimenticavo una cosa importante. Io mi chiamo Luca, lui si chiama Marco. E non fa alcuna differenza perché io potevo chiamarmi Roberta, Elisa o Giovanna ma avrei amato e sofferto allo stesso identico modo.

Se uno dei due fosse stata una donna e noi fossimo stati una coppia "tradizionale" le cose non sarebbero di certo cambiate. Ho vissuto anche io per tanto tempo con l'idea che l'amore potesse avere un'indentità precisa, un disegno prestabilito e, invece, in questa relazione l'artista sono stato io. Mi sono allontanato dai pregiudizi e dai preconcetti e ho deciso che l'amore non è un cuore colorato di rosso, l'amore ha tante sfumature che spesso neanche l'essere umano può comprendere se non vivendole. Mi sono nascosto per anni pensando che non sarei mai stato capito, giungendo però alla consapevolezza che amare non è essere compresi dal resto del mondo, amare è vivere la propria vita ascoltando l'unico organo in grado di parlarci davvero, senza filtri: il cuore. Il mio batte come il vostro, non ha un suono diverso, non ha sofferenze più piccole o gioie più importanti. Abbiamo solo ostacoli più grandi da affrontare e forse abbiamo la presunzione di dire che questi non ci fanno paura, per lo meno non quando l'amore è dalla nostra parte. Se pensate che io abbia amato di meno, in modo diverso, vi sbagliate. Ho amato Marco con tutte le forze che possedevo, ho sofferto per la fine della nostra storia versando tutte le lacrime che sono state necessarie e cosa più importante di tutte, ho capito che amore è sinonimo di se stesso, amore è amore e amare è solo e comunque amare.  

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