Usiamo misericordia verso la casa comune

blog tommaso turi

Messaggio del Papa per la giornata mondiale di preghiera per la cura del creato

Dopo l’enciclica sociale Laudato sì  (24 Maggio 2015), non c’è più spazio  per la cultura della morte, per il relativismo morale e per l’indifferentisno individualista e narcisista. Papa Francesco ha letteralmente capovolto i paradigmi economici e politici del governo mondiale del pianeta. E lo ha fatto in modo esteso ed intenso. L’estensione è collegata all’adesione di  tutte le  Chiese ortodosse mentre l’intensità è connessa alla dimensione trasversale del tema dell’ecologia integrale, condizione che rende possibile l’ecologia umana, ambientale e strutturale..

Pregare per la cura del creato è, oggi, pregare per un mondo abitabile per il futuro delle generazioni del domani. In tal senso, i sei paragrafi del Messaggio di Papa Bergoglio (cf L’Osservatore Romano, 2.9.2016,8) è un messaggio profetico. La cultura della morte, con le sue opacità atroci, non è compatibile con la pace e la pacificazione dei continenti: stessa cosa dicasi per il relativismo morale la cui cecità e il cui arbitrio non permettono più d’individuare l’oggettivtà del bene e del male: oggettività che, inoltre, viene inibita dal narcisismo e dal delirio dell’onnipotenza dell’avere, del potere e del piacere.

Il Papa non trova soluzioni tecniche alla cura del creato ma indica, però, delle chiarissime strade morali da percorrere. Strade che riposano nel bene dell’amore fraterno e universale: bene che supera ogni grido di peccato (cf nn.2-3) poichè questo è soltanto una contraddizione interna della grazia divina. Il peccato nasce dal cuore dell’uomo, dov’è scolpita la voce di Dio: in merito, tutti siamo peccatori e bisognosi della misericordia del Signore, medicina per la nostra salvezza eterna.

Senza esame di coscienza e senza pentimento,comunque, non c’è nessuna ecologia umana, causa e fine dell’ecologia urbana, nazionale, internazionale e planetaria. Vien da chiedersi: ma l’esame di coscienza ha ancora campo libero nell’esistenza cristiana, spesso condita da neo paganesimo volgare e irriverente? Nella predicazione ecclesiale si parla più di grazia divina, di ascolto quotidiano della Parola? Dov’è finita la dottrina sociale della Chiesa, che tocca i temi della finanza speculativa e delloecinimia sporca?

Il Papa suggerisce l’idea biblica di cambiar vita, seguendo il Signore: ma come di può cambiare vita nel mondo della società amministrata, omologata, massificata, modale, appiattita, desertificata, senza respiro? Cambiare si può, aprendo il cuore, le orecchie del cuore e dell’telligenza! Cambiare si può se ripuiamo la nostra coscienza dalla spazzatura dell’idolatria del denaro e del vuoto. Bisogna conconare il debito tra il Nord e il Sud del mondo, Le multinazionali delle armi devono  trasformarzi in multinazionali dellacaritò e della solidarietà. (cf n,4).

L’ottava opera di  misericordia dev’essere la cura del creato; cura che riepiloga ma non annulla le sette opere di misericordia spirituali e corporali (cf nota n.10): il creato, teologicamente, è il genere umano e il cosmo in espansione: è il giardino storico ed eterno, adornato da fiori profumati e da latte e miele.

Per  queste  ragioni teologali e virtuose, il Santo Padre invita Dio a mostrarci il nostro posto nel mondo: ebbene, nel mondo e nella Chiesa creata da Dio c’è posto per tutti e per tutte le battezzate. Abitare la terra significa anticipare l’abitazione del Cielo: significa, soprattutto, pregustare la gloria eterna nella storia della vita quotidiana.- 

© RIPRODUZIONE RISERVATA