Incontri Virtuosi, NBC riflette sulla figura di Aldo Moro

05-11nisigrassiNOCI (Bari) -  La politica del confronto, dell'unità. La politica del merito, del più debole. La politica dell'inclusione. Questi i pilastri fondanti della politica di Aldo Moro, leader della Dc negli anni '70, ricordato lo scorso 9 maggio dalla Coalizione Noci Bene Comune in occasione del 35° anniversario della sua morte. 

 "Sin dal primo incontro della nostra coalizione" ha esordito il Candidato del Centrosinistra per le prossime amministrative Domenico Nisi, aprendo l'evento intitolato "Incontro virtuoso con la Storia", "avevo espresso il desiderio di commemorare una figura storica così importante. Leggevo vecchi articoli comparsi sulle testate giornalistiche del paese e mi rendevo conto di quanto Noci fosse attaccata ad Aldo Moro. Per questo motivo ho pensato che nessuno meglio di Gero Grassi potesse oggi tenere un incontro del genere, viste le sue capacità di raccontare, visti gli aneddoti che conosce e vista la sua profonda passione per la storia politica del nostro paese". 

"Parlare di Aldo Moro in campagna elettorale" ha invece dichiarato l'on. Gero Grassi, rispondendo all'invito rivoltogli da parte della coalizione NbC, "significa parlare della bella politica. Significa parlare di un uomo che ha voluto per il Mezzogiorno d'Italia un passo in avanti e di un uomo che con la sua legislatura del 1963 rese obbligatoria, nel sistema scolastico, la terza media perchè considerava solo la scuola, uno strumento utile per il futuro.  Nazionalizzò l'energia elettrica per farla arrivare nelle campagne ed agevolare così la produttività agraria. Una politica quella di Moro, di inclusione sociale e che riuscì allora a raccogliere diverse anime politiche: psi, pci, dc, etc".

05-10incontrostoriaUna politica, quella attuata da Moro, che puntava all'ascolto, al confronto. Lo dimostrò nel '68 in occasione delle prime manifestazioni studentesche e lo dimostrò anche sul punto di morte, nel corso di quei famosi 55 giorni di cattura. Allora Moro cercò di carpire l'animo dei brigatisti dell'epoca, le ragioni di chi lo teneva rinchiuso. Con le sue parole colpì nella loro anima al punto che, quando in 9 le brigate rosse dovettero decidere se uccidere o salvare, i quattro che stettero sempre con lui votarono per la salvezza. "Eppure" ha concluso Grassi "all'epoca lo Stato Italiano non fece molto per salvarlo. Lui era stato l'unico a capire che fino a quando diritti e doveri non saranno associati gli uni gli altri, non vi sarà alcuna salvezza per il paese e che la giustizia non è quella dei Tribunali ma quella sociale". Moro fu uno dei pochi a capire che l'unica politica efficace è quella di servizio alla comunità, non quella di servizio per se stessi. 

 

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