Vito Plantone: i quattro temi che il PD porta in coalizione

04 27Vito Plantone Partito DemocraticoCOMUNICATO - Nel 2008, con l’allora candidato sindaco Nisi, abbiamo iniziato un percorso, formando due liste a suo sostegno ed il centrosinistra complessivamente presentava quattro candidati sindaci. Ovviamente la batosta presa fu notevole. Ma di lì è iniziato un cammino importante all’interno del Partito Democratico, sviluppatosi anche fuori dallo stesso. È dunque iniziata la cavalcata che ci ha consentito, nella scorsa campagna elettorale, di presentare cinque liste a sostegno della candidatura di Domenico Nisi, riuscendo con grande fatica a vincere.

Giovedì 19 u.s. abbiamo presentato alla nostra comunità otto liste a sostegno della ricandidatura di Domenico Nisi. Questo straordinario risultato è stato possibile grazie alla volontà e alla lungimiranza di tanti che, facendo prevalere la necessità dello stare insieme sull’egoismo che troppe volte attanaglia il centrosinistra, hanno invece deciso di fare questo tratto di strada assieme. Un particolare ringraziamento devo farlo all’Avv. Rocco Mansueto e al suo gruppo che, pur avendo immaginato inizialmente una proiezione differente, hanno poi deciso di abbracciare questo nostro progetto di unità. Per questo sinceramente li ringrazio.

La nostra è una coalizione omogenea, infatti, che parte dal centrosinistra, aperta al mondo del lavoro e al contributo di tanti cittadini. La coalizione insomma che volevamo, come quella che ho promesso nel Congresso consumato qualche mese fa, anche se qualcuno allora non mi ha creduto. Vi dico anche che in questa coalizione nessuno ha chiesto al Pd di rinunciare al proprio simbolo, e noi, a nostra volta, non l’abbiamo chiesto a nessuno. Noi siamo orgogliosi del simbolo che rappresentiamo, della storia del Partito Democratico, della storia dei tanti militanti del Partito Democratico. Abbiamo costruito questa coalizione partendo da quello che siamo, dalla nostra identità, a differenza di chi costruisce accrocchi solo per vincere le elezioni, senza un progetto, una idea comune.

Nella scorsa tornata elettorale si è verificata la c.d. “anatra zoppa”. Allora decidemmo di definire un accordo di programma che mirava alla rinascita della città e al raggiungimento di determinati obiettivi. Tutti ci hanno accusati per cinque anni di promuovere l’inciucio. Ci siamo assunti invece, in quella fase, la responsabilità di siglare un accordo, assieme ad altri, perché avevamo voglia di dare a Noci un governo e promuoverne il cambiamento. Oggi per l’Italia si parla tanto di “accordo alla tedesca”, che nella sostanza politica equivale esattamente a quanto da noi fatto cinque anni fa. Io credo che quella scelta oggi sia ripagata. La nostra coalizione nasce, però, non tanto sul giudizio unanime di quello che siamo stati nei passati cinque anni, quanto su quello che vogliamo fare per i prossimi cinque anni per Noci.

Il Partito Democratico porta al tavolo della coalizione quattro temi fondamentali. Il primo è quello della verità: per esempio, non si può dire in campagna elettorale che la raccolta differenziata costa il doppio, senza spiegare bene ai cittadini che cosa significa. Chi afferma questo dice una grande falsità, perché il costo del nuovo servizio è ripagato dagli importanti guadagni che il Comune ottiene dalla vendita del rifiuto differenziato, oltre che dalla riduzione del costo di conferimento in discarica. Questo ha consentito di raggiungere, a pochi mesi dall’avvio del “porta a porta”, i risultati che tutti conosciamo: la riduzione della Tari di circa il 3%, il che significa che il nuovo servizio ha determinato una riduzione della spesa complessiva, a beneficio ovviamente di tutta quanta la comunità.

Il secondo aspetto su cui il Partito Democratico vuole insistere è la modernità. Mi piacerebbe, ad esempio, raccontare ai meccanici della nostra comunità che ormai l’auto elettrica non è soltanto un’idea, una fantasia, ma una realtà. Loro per primi devono capirlo, perché questo significa modernizzare la loro attività, rinnovare le loro prospettive, insegnare ai propri figli che lo studio può portare a rivedere in modo diverso la propria attività professionale.

E poi la socialità: non dobbiamo dimenticare che c’è tantissima sofferenza in giro. Il Sindaco può testimoniare quante persone vadano quotidianamente da lui a chiedere sostegno. Questa amministrazione ha fatto tantissimo in questi anni a beneficio delle persone e dobbiamo continuare su questa strada, con impegno quotidiano, pazienza, capacità di ascolto.

L’ultimo punto è la comunità. Per spiegare questo concetto, vi porto la teoria del finestrino rotto, studiata da un accademico dell’Università di Stanford nel 1969. Questo sociologo posizionò due auto identiche, una nel Bronx, quartiere malfamato di New York, e l’altra a Palo Alto, città d’élite negli Stati Uniti. Ebbene, l’auto posizionata nel Bronx fu vandalizzata immediatamente, mentre l’auto posizionata a Palo Alto non fu toccata per settimane. Allora a quel punto il sociologo decise di rompere un finestrino dell’auto posizionata a Palo Alto. In breve tempo anche quell’auto cominciò ad essere vandalizzata, esattamente come era accaduto nel Bronx. Questa teoria, ormai molto nota, dimostrò che basta veramente poco per distruggere una comunità, per distruggere l’etica di una comunità. Io sono certo che il nostro Sindaco sia un finestrino infrangibile, invece, in grado di resistere a tutti gli attacchi. Dobbiamo sapere, però, che siamo tutti posti a guardia dell’etica e delle regole di comune convivenza di questa nostra comunità.

Per questo, quindi, alle prossime elezioni amministrative, non permettiamo a nessuno di rompere quel finestrino!

Vito Plantone
Segretario Circolo PD di Noci

Amministrative 2018

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