Noci Officina Civica attraverso i primi anni del 900 nocese: i luoghi, i racconti, le persone

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NOCI (Bari) – ll 25 aprile, in Italia, si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo avvenuta nel 1945: si tratta della data in cui si ricorda simbolicamente la resistenza ma soprattutto l’attacco da parte delle forze partigiane ai presidi fascisti e tedeschi cui fu imposta la resa alcuni giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate. Anche i nocesi, come tutti gli Italiani e gli Europei, ebbero modo di sentire da vicino questo evento ed è questa la ragione per cui, a 73 anni di distanza, risulta sempre utile ripercorrerne i fatti e i luoghi vissuti dagli uomini del tempo. Un obiettivo che la coalizione Noci Officina Civica ha cercato di perseguire per l’occasione, organizzando una manifestazione intitolata “Alla scoperta del 900 nocese – luoghi, personaggi e racconti dagli anni Dieci ai giorni della Liberazione”.

04 27nociofficinacivica900nocese1Il percorso cui abbiamo avuto modo di partecipare ha avuto inizio, come indicato, sulla scala monumentale della stazione di Noci. Ad attendere tutti i partecipanti, Antonio Natile, guida carica di nozioni che è stata capace di condurci nei meandri a volte anche meno conosciuti della storia locale. Costruita nel 1905, la scalinata rappresenta, insieme ad altre, uno dei punti più importanti della toponomastica nocese: secondo quanto riportato da Natile, sebbene sia stata troppo poco valorizzata negli anni, questa si affaccia su di un quartiere ricco di storia, racconti, antropologia. Basti pensare ai soldati che partirono al fronte e che nel 1915 furono pubblicamente accompagnati qui da un corteo festoso animato dalla banda, o all’arrivo della posta che viaggiava attraverso il treno, o ancora, a tutta la gente che migrava. “La stazione ha da sempre rappresentato un crocevia di destini”. Negli anni 30, a qualche metro di distanza, la costruzione dell'orologio nei pressi di Via Calvario completava la funzionalità. Erano gli anni dei pionieri del socialismo, di Francesco Paolo Fusillo (detto Cicce Pavle u Capone), della vincita nel 1914 di Vincenzo Guerra (con la prima amministrazione che si discostava dal clan dei notabili e possidenti terrieri) e dei consiglieri comunali che rappresentavano il mondo degli artigiani.

Via Francesco Paolo Fusillo: il cammino è proseguito qui, dove Natile ha voluto ricordare anche il giovane nocese cui fu dedicata negli anni 70 anche a sezione del Partito Comunista italiano.

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In memoria dei caduti nocesi durante la prima guerra mondiale Noci Officina Civica ha fatto tappa anche in Largo s. Ten Giuseppe Rotolo. Il ricordo anche nei confronti di Oronzo Loperfido, nel 1921 morto per mano socialista e ricordato durante le parate fasciste come loro martire, è stato doveroso. La sua sepoltura è a Noci, insieme alle vittime del disastro di Triggiano.

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Largo Torre: qui Natile ha voluto ricordare i cantieri che venivano istituiti negli anni 10-20 per sopperire alla disoccupazione. Anni in cui non esistevano assistenzialismi ma tutto era legato alla giornata lavorativa. “Sci prumette” voleva dire sancire un patto per lavorare. Solo negli anni 40 sarà istituita la prima cooperativa di consumo per agevolare gli acquisti delle derrate alimentari: un’idea di Cicce Pavl U Capone poi tradotta da Vincenzo guerra.

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In Via San Pietro è stato possibile ricordare l’arrivo dell’Acquedotto Pugliese del 1917.

Fontana Monumentale: ultima tappa del percorso storico. Qui è stato possibile ammirare l’artefatto del 1916 rappresentante la tripartizione della Regione Puglia prima che fossero istituite le province. La giornata per l’intera coalizione è poi proseguita a masseria Monaci, dove canti e balli popolari a cura di Taranta Fil hanno fatto da sfondo ad una giornata vissuta in spensieratezza.

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