Il rammarico del consigliere Angela Lobianco

NOCI (Bari) – Amministrative 2018, il tentativo di costruire un progetto di centro destra e la candidatura di Piero Liuzzi alla carica di primo cittadino. Le motivazioni che hanno portato Angela Lobianco, consigliere comunale uscente di Forza Italia, a prendere le distanze dalla costituenda coalizione dell’ex Senatore già sindaco di Noci, sono molteplici: l’impossibilità di utilizzare il simbolo del partito rientra fra queste, ma sullo sfondo si cela molto altro. 

Consigliere Lobianco, cosa non condivide davvero del progetto di Liuzzi?

Una coalizione di centro destra che si rispetti non può abbracciare solo liste civiche: queste possono rappresentare categorie specifiche o cittadini della società civile, ma non devono essere le sole. Non possiamo tanto meno noi rinunciare alla nostra identità: questa coalizione non ha un progetto di centro destra. Mi è stato chiesto di abbracciare il progetto civico, ma io sono una donna di partito a tale resto. Perché dobbiamo spogliarci della nostra identità “indossando un impermeabile al posto del cappotto”? Lo stesso Liuzzi è un uomo di partito: la verità è che non condivido questo civismo inaspettato.

Quindi sta chiedendo l’utilizzo del simbolo?

Sì. Mi sono interfacciata con gli esponenti provinciali del mio partito ed avevo avuto garanzie che si sarebbe scesi in campo col simbolo. Andare a taroccarlo non avrebbe cambiato nulla: il prossimo anno affronteremo anche una competizione elettorale importante, quella delle Europee. Che facciamo? Diciamo ai nostri elettori che quella delle amministrative era stata una mera parentesi? La gente, ma soprattutto il nostro elettorato, ha bisogno di chiarezza! Ecco perché serve una posizione ferma: dall’altra parte c’è il nostro competitor Nisi che è sceso con la sua bandiera: lui è un uomo di partito e le liste civiche ne sposano il progetto. Perchè per noi questo non è stato possibile? La verità è che non trovo la ratio in questo progetto. E vi dirò di più: l'elettorato non è stupido. A questi tentativi non abboccano! Sono mortificata. Ho sempre invitato Piero a ragionare su questa cosa, ma lui è convinto che si debba competere senza simboli e questo non può che disorientare gli elettori, oggi sempre più convinti che un progetto di centro destra non c’è! Non capisco perché si voglia perdere tutto questo…

Crede che in tutto questo si celino le conseguenze dell’anatra zoppa di questi ultimi cinque anni?

E’ probabile e le rispondo facendo subentrare la mia natura professionale di avvocato: quando si attua una transazione di fatto si stipula un contratto con cui le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine ad una lite o ne prevengono una. Durante l’ultima intervista lei mi ha fatto una domanda specifica (Il centro destra nocese comprende al suo interno uomini che hanno governato con l’amministrazione Nisi; amministrazione che ha più volte bacchettato. Se dovessero partecipare al lavoro di ricostruzione del centro destra li accoglierebbe, sì o no? - ndr) ed io le risposi che sarei stata disposta anche a lavorare, previa strutturazione del progetto. Le dico quindi che sarei stata disposta anche a rinunciare alla mia posizione mantenuta questi cinque anni, ma qualcuno avrebbe dovuto pur fare un passo avanti verso la mia persona. Non mi si può chiedere di spogliarmi completamente: fra l’altro non ho mai partecipato ai tavoli e non ho mai ascoltato il progetto.

Perché non ha mai partecipato ai tavoli?

Mi si diceva che non era conveniente che uno dei nomi da presentare al tavolo partecipasse alle riunioni. Sia chiaro, io non ho mai chiesto di fare il candidato sindaco: il tutto è stato dettato da una scelta di partito. Ma tutto questo maltrattamento non lo concepisco. Avrei potuto seguire strade più semplici pur di continuare la mia carriera politica, ma sono rimasta fedele, al PDL prima e a Forza Italia poi: anche quando ci sono state le elezioni alla città metropolitana mi sono candidata, sapendo che sarebbe stato un fallimento, ma l’ho fatto per rappresentare il partito. Qualcuno si è meravigliato del fatto che in riferimento alla coalizione Liuzzi io abbia utilizzato il termine “accozzaglia”. Il termine simboleggia la mia contrarietà all’idea di una politica che diventa accozzaglia. Non potrei andare a dialogare con persone di sinistra, ad esempio. La verità è che io NON CREDO NELLA FORMULA DENATURATA DEI SIMBOLI DI PARTITO. Sei avessi voluto fare solo ed esclusivamente il candidato sindaco mi sarei costruita un progetto da sola: ma siccome sono una donna di partito ho assecondato le indicazioni dello stesso. Un po' di tempo fa una persona mi disse: “il problema è che Angela Lobianco non è garanzia dei poteri forti”. Questa è la chiave di volta di tutto: io non sono garanzia per questo motivo e coloro che rappresentano questo mondo hanno fatto tutto il possibile affinché il candidato sindaco non fosse Angela Lobianco. Per questo sono orgogliosa di me stessa e non mi rimprovero nulla. Sono per la gente e tra la gente.

Ha qualcos’altro da aggiungere?

Sono molto dispiaciuta per la delusione di chi credeva in questo progetto. Tuttavia resto una donna di centro destra, fedele al mio partito.

 

Amministrative 2018

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