La Finocchiaro a Noci per convincere gli indecisi

02-19-finocchiaro-pdNOCI (Bari) - Posticipato per un attacco influenzale della capogruppo PD al Senato per la Puglia, alle Politiche 2013, l'incontro con Anna Finocchiaro organizzato dal PD nocese ha avuto luogo sabato 16 febbraio, alle 19.30 passate, presso la Sala Cappuccini di Noci. La senatrice siciliana si è rivolta ai "decisi" del PD, invitandoli a divulgare il 'verbo', con la promessa di una riqualificazione immediata del Mezzogiorno.

Anna Finocchiaro, Ministro delle Pari Opportunità nel primo governo Prodi e capogruppo al senato del PD, è un magistrato italiano di natali siculi e la questione meridionale non può certamente esulare dalle sue priorità politiche: prima di parlare di proposte per il Mezzogiorno, però, la senatrice ci tiene a calcare lo spartiacque politico italiano, da una parte il PD e dall'altra le restanti forze in campo. Il partito del candidato premier Bersani riunisce persone dagli ideali comuni, in primis il forte senso di democrazia, testimoniato dalle primarie  per il candidato premier e i parlamentari per le politiche 2013. Proprio grazie al suffragio interno al partito, la Finocchiaro, candidatasi per la provincia di Taranto alle primarie di dicembre 2012, è ad oggi candidata al parlamento per le politiche 2013 e capolista al Senato scelta dal PD per la regione Puglia. Il sistema delle primarie rappresenta uno degli elementi distanziatori tra centrosinistra e forze contrarie, pensiamo alle preferenze online del Movimento Cinque Stelle che suscitano scetticismo nella Finocchiaro, che non riscontra inoltre nel movimento grillino la stessa democraticità del PD, facendo riferimento alle 'cacciate' di Beppe Grillo verso gli attivisti rei di non aver rispettato i suoi dettami.

Nella bocca della Finocchiaro l'M5S diventa non 'anti-politica', ma 'peggiore politica', quella che "trangugia chi protesta contro la cattiva politica", insomma un ulteriore passo verso il baratro. Baratro toccato, a detta della senatrice, con il governo berlusconiano di recente memoria, quello della crisi nascosta dal signor B., come nascosta fu la lettera d'allarme dell'UE all'Italia. "Dobbiamo rischiare ancora tutto questo? Se torna Berlusconi non si potrà più garantire nulla. Noi le elezioni le dobbiamo vincere". Gli elettori in sala sono capaci, secondo l'ex ministro, di verificare lo "scarto" tra il PD e gli altri partiti, tra le proposte, il programma, le priorità offerte dalla coalizione di centrosinistra e il vacuo o impossibile degli altri partiti, i 4 milioni di posti di lavoro promessi da Berlusconi agli italiani che ancora attendono il primo milioncino di attività promesso tempo fa o  il reddito di cittadinanza agli occupati promesso, "cinicamente" da Grillo ai disoccupati, senza spiegare loro come ciò sarà possibile e soprattutto fattibile.

La campagna seria e propositiva del PD, non di "quelli che la sparano più grossa" strizza l'occhio al Mezzogiorno, almeno durante l'intervento della Finocchiaro che dal 'balcone' del programma di coalizione apre solamente la finestra sul Sud: l'auspicio è quello di rompere il patto di stabilità, di fornire un Credito d'imposta alle aziende che investono nell'innovazione e nella forza lavoro femminile, di favorire le aziende locali per un conseguente sviluppo e vantaggio delle stesse, senza dover attingere dall'offerta oltreconfine. Punti d'azione "netti" come li definisce la Finocchiaro e come necessariamente dovranno essere le azioni del prossimo governo, che prima della costruzione del ponte di Messina, che può attendere, dovrebbe rinforzare il porto di Taranto e aiutare il trasporto delle merci verso il Nord Europa attraverso una miglioria dei trasporti stessi, ad oggi mancante, stessa cosa per Gioia Tauro. La Puglia non deve avere "la" politica industriale dell'Ilva, ma "le" politiche industriali, che sappiano inglobare quella sapienza e voglia di fare impresa riscontrate dalla senatrice nell'agroalimentare pugliese.

Per non consegnare il paese nelle mani di una coalizione che vorrebbe affidare il Nord ad un partito come la Lega che detiene il 5% dei consensi e rivalutare il Sud, non menzionato a detta della Finocchiaro negli altri programmi, la scelta è il voto per il PD. Partito democratico che avrebbe messo al primo posto l'Italia, rifilandosi in secondo piano nell'appoggiare il governo tecnico di Monti in una situazione di palese vantaggio elettorale, ma di evidente svantaggio economico per l'Italia. Accogliere il messaggio, farlo proprio e diffonderlo, questo "l'occhiolino" della Finocchiaro alla platea.

Hanno presenziato all'incontro il segretario nocese PD, Anastasio Fusillo, il candidato al Senato Vito Antonacci e la moderatrice Mariarosaria Lippolis.

Politiche 2013

© RIPRODUZIONE RISERVATA