Politiche 2013: chi vince e chi perde a Noci

roma-senato-palazzo-madamaNOCI (Bari) - Le politiche del 2013 saranno ricordate principalmente per il record nocese di tre senatori eletti in un comune di 19477 abitanti. Ma il dato politico più rilevante rischia di offuscare quel terremoto politico che è accaduto nella geografia politica del nostro paese. 

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IL MOVIMENTO 5 STELLE DIVENTA SECONDO PARTITO A NOCI - Sarà stata l'onda lunga di Grillo, delle sue proposte di ringiovanire e svecchiare la politica italiana, della sua volontà di portare in parlamento la gente comune, sta di fatto che anche a Noci il Movimento 5 Stelle cresce tanto ed ottiene consensi sottraendoli ad entrambi gli schieramenti tradizionali e riportando al voto gente che da tempo se ne era disaffezionata. 2712 voti alla Camera e 2219 voti al Senato per un movimento che ha da pochi mesi una sede fisica a Noci e che già da parecchio tempo operava sul web e preparava le sue mosse politiche. Orazio Colonna, candidato designato per le prossime politiche del M5S, si pone così alla guida di un movimento che può contare sul 20-22% dei consensi nocesi che potrebbero anche aumentare per le comunali. 

IL PDL PERDE ALLA CAMERA IL 15% E AL SENATO IL 10% DI VOTI RISPETTO AL 2008 - L'emorragia di voti dal PDL, che nel 2008 aveva totalizzato alla Camera ben 5780 preferenze, si ferma a 3407. Al Senato, nonostante fossero candidati due big nocesi, il quattro volte onorevole ed ora neo-senatore Donato Bruno, e l'ex-sindaco di Noci e neo-senatore, Piero Liuzzi, il calo dei consensi è stato del 10% passando da 4971 voti a 3413. Grazie, quindi, al buon risultato pugliese al Senato ed alla Camera da parte del PDL Noci ottiene una poltrona in più, meritata più per il contributo passato al partito che per il risultato di domenica e lunedì scorso. Nonostante tutto, però, il PDL si conferma primo partito tra le preferenze dei nocesi attestandosi al 28,66% alla Camera e al 31,86% al Senato. Terreno incerto, invece, per le prossime comunali vista la rottura con l'UDC e con i montiani nocesi che rende ormai impossibile ogni tipo di alleanza: una conseguenza che apre al PDL lo spettro, mai prima d'ora provato, della non autosufficienza politica.

IL PD PERDE ALLA CAMERA E AL SENATO IL 12% DEI VOTI RISPETTO AL 2008 - Non resiste nemmeno il PD dall'emorragia di consensi e brucia ben 1912 voti del 2008 alla Camera e 1651 al Senato. E la prima conseguenza di questa perdita di consensi è la perdita del 2° posto e la  retrocessione al 3° tra i partiti maggiormente suffragati a Noci dopo PDL e M5S. Una situazione che alimenterà di sicuro numerosi mea culpa. E c'è di più. Nell'ottica ormai prossima delle amministrative i dati evidenziano che PD e SEL raggiungono il 23-24% dei consensi nocesi, a fronte del 21-22% del M5S e del 29-30% del PDL. Visto il risultato del 12-15% di Monti a Noci è facile pensare che per la vittoria alle comunali al PD non spetta altro che "valutare" l'alleanza con Monti o con il M5S, entrambi determinanti sulla prossima scena politica nocese.

L'UDC NAUFRAGA NELLA LISTA MONTI - L'UDC passa dai 1756 voti alla Camera del 2008 agli attuali 422 e al Senato confluisce nei 1672 voti di preferenza per la lista Monti, comunque inferiori in valore assoluto rispetto ai 1816 voti che nel 2008 l'UDC prese da solo. Monti, però, in Puglia, come in Italia, non sfonda ed il suo 10% gli permette di eleggere solo la capolista nocese, Angela D'Onghia. A livello locale la forza della lista Monti, compreso l'UDC, si attesta intorno al 12-15% e diventa sempre più determinante per gli scenari futuri delle amministrative. Quel che è certo ormai è che il M5S e la lista Monti saranno determinanti nella creazione di alleanze in un eventuale ballottaggio. Sì perchè questo tipo di scenario politico nocese, se confermato a maggio, porterebbe direttamente al ballottaggio, vista la frantumazione di forze politiche sotto il 30% di PDL, PD-SeL, Monti e M5S, con prospettive di alleanze del tutto incerte.

SEL: UNA PICCOLA VITTORIA DI PIRRO - Anche SeL sembra uscire dalle urne con un risultato non appagante, nè determinante. Stabile il suo 5% di consensi sia alla Camera che al Senato, ma troppo debole nel richiamare il voto nocese sulle tematiche della precarietà, del lavoro e dell'ambiente. Debole perchè non ha ancora trovato una strada per rilanciare il suo elettorato: 1071 i voti per SeL alle Provinciali del 2009, 631 per le Regionali del 2010 e 651 per la Camera e 584 per il Senato nel 2013. Certamente si sono aperte le porte del Parlamento per SeL, ma sul futuro del partito in tanti sono scettici.

 

 

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