Antonella Notarnicola, l’impegno di chi restituisce forza e sorrisi

06 22 antonella notarnicolaNOCI (Bari) – Credere fortemente in quello che si fa, investire impegno e passione, talvolta comporta il ritrovarsi dinanzi a scelte difficili, ad ostacoli apparentemente insormontabili e, spesso, a dover rinunciare ad avere al nostro fianco le persone a cui siamo più legati. Antonella Notarnicola, oggi a Stoccolma, ha saputo fare di queste rinunce un punto di forza. Affronta ogni giorno sfide importanti, lunghi turni di guardia, momenti difficili anche dal punto di vista emotivo, ma la sua vera forza sta nel riuscire a ritrovare la sua determinazione nel sorriso che lei stessa riesce a restituire ad ogni suo paziente.

Cosa ti ha spinto a intraprendere un percorso lungo e impegnativo come lo è quello della Medicina?

Io non ricordo quale è stato il primo momento in cui ho pensato di voler diventare medico, ciò che ricordo è la convinzione che ha accompagnato quel primo pensiero e che non mi ha, nemmeno per un istante, più abbandonato. Quando sono in ospedale a contatto con i pazienti sento che in nessun altro luogo di lavoro sarei così appagata. Se il tuo paziente sorride perché sta meglio e può ritornare alla propria vita, dimentichi in un istante le ore di studio, la stanchezza di un turno di guardia.

Quale è stata la difficoltà più grande che hai dovuto superare in questi anni?

Affrontare la malattia che ha colpito i miei familiari. Ho avuto la responsabilità di scelte difficili, a volte molto dolorose, mi sono sentita impotente, ho sbagliato, ho desiderato non sapere, ho visto, ascoltato, toccato la sofferenza.

Da circa un anno vivi e lavori a Stoccolma. Si tratta più di una condizione necessaria o di una scelta frutto anche della volontà di allontanarti dal nostro Paese?

Non ho mai voluto allontanarmi dall’Italia, amo la bellezza del mio Paese, mi rende orgogliosa la sua ricchezza storica e artistica, mi piace la solarità, l’energia della sua gente. Semplicemente, subito dopo la mia specializzazione in Reumatologia, mi si è presentata la possibilità di lavorare in uno dei più prestigiosi ospedali e centri di ricerca al mondo e non ho voluto rinunciare a questa grande occasione di crescita professionale e umana.

Ci sono stati dei momenti nei quali hai messo in discussione le scelte fatte e altri in cui ti sei sentita pienamente soddisfatta dei traguardi raggiunti?

Io metto in discussione le mie scelte di continuo, sono sempre stata severo giudice di me stessa. Per fortuna, crescendo, ho imparato ad essere più indulgente e ad accettare i miei limiti. Sono felice del mio percorso professionale e mi auguro di continuare ad arricchire il mio bagaglio di conoscenze e competenze.
Mi dà soddisfazione aver costruito rapporti di amore e amicizia sinceri, destinati a durare, mi auguro, per sempre.

Il tuo percorso ha comportato delle rinunce significative, anche dal punto di vista affettivo. Come hai affrontato questi momenti di difficoltà?

Ho condiviso la scelta di trasferirmi a Stoccolma con il mio fidanzato Claudio al quale sono legata da molti anni. Per motivi di studio e lavoro la nostra è stata una relazione a distanza. Stoccolma ha regalato ad entrambi la stabilità lavorativa e la possibilità di vivere finalmente insieme. Siamo legatissimi alle nostre famiglie e agli amici di cui sentiamo la mancanza. Quando possibile, saliamo sul primo aereo per riabbracciarli.

Quali le tue aspettative e i progetti per il futuro?

Ho imparato a non far programmi a lungo termine. Mi basta essere serena nel presente. Certo, dovessi sognare ad occhi aperti, mi piacerebbe diventare mamma e allargare la famiglia. Ho la fortuna di avere due genitori splendidi a cui ispirarmi.

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