Agostino Giampietro: “Alzate gli occhi al cielo e vi verrà il buonumore”

07 13 agostino giampietroNOCI (Bari) – Quando il proprio territorio non offre le risorse necessarie per poter realizzare un progetto, la strada da intraprendere sembra diventare ovvia: cambiare direzione, affiancarsi a nuove realtà non rinunciando alle proprie ambizioni. Agostino Giampietro e la sua passione per l’astronomia e per le meraviglie che il cielo è in grando di regalarci, hanno trovato il proprio posto a Biella, dove oggi Agostino vive e lavora. Sebbene speri di poter riportare il suo progetto in Puglia, oggi, guardandosi indietro, Agostino può dirsi pienamente soddisfatto delle scelte fatte, consapevole di quanto sia sempre opportuno “non lasciare mai nulla di intentato”, per sfuggire “allo spettro del pentimento”.

La scelta di vivere lontano dal nostro paese è stata frutto di un improvviso cambio di direzione…

Subito dopo la Laurea, entrai per caso in contatto con l'allora prolifica associazione astrofili "Hertzsprung-Russell" che gestiva un bellissimo osservatorio astronomico nei pressi dell'attuale complesso ospedaliero "Miulli". Era il 2005 e, incoraggiati da alcune innovazioni tecnologiche che riguardavano la struttura (Robotizzazione completa dell'osservatorio), un manipolo di pochi volenterosi tentò, con le proprie forze e senza alcun apporto esterno, di far decollare il tutto, per farne un polo culturale d'eccellenza.
Intessemmo numerosi sodalizi con alcune Università. Ci esortavano a dar forma a una struttura giuridica più "forte", una Fondazione. Avevamo tutte le carte in regola per alcuni progetti, ma ci è sempre mancato il "placet" dell'amministrazione, anzi delle varie amministrazioni che si sono succedute negli anni. In tanti anni, ci siamo inventati uno stage di astrofisica per studenti del Liceo "Stefanini" di Mestre, neanche miseramente pubblicizzato, siamo rientrati tra i vincitori dei Bollenti Spiriti (credo fosse il 2007) con "l'unico progetto scientifico presentato quell'anno" che avrebbe permesso di potenziare la strumentazione. Attestati di stima ne abbiamo ricevuti tanti, dai numerosi visitatori (alcune centinaia al mese) alle scuole che ci chiedevano corsi di Astronomia e collaborazioni. Tutto ciò, però, a fronte di perenni e irrisolti problemi tecnici (impianto elettrico, internet, problema parcheggio, sicurezza, barriere architettoniche) che hanno sempre ritardato (e, di fatto, impedito) il concretizzarsi dei progetti stessi, mancando la piena efficienza della struttura che non c'è MAI stata garantita.
Con queste premesse, le conclusioni erano ovvie: molti di noi hanno scelto col tempo di cercare altrove una base lavorativa meno velleitaria. Da qui, per farla breve, la mia decisione di spostarmi al Nord per insegnare. Non senza amarezza. Ho "felicemente sacrificato" molti anni per fare esperienza e provare ad apportare qualcosa di nuovo al nostro territorio, con risultati promettenti, ma lottando contro i mulini a vento. Se non si ha il pieno supporto delle Istituzioni, ogni tentativo è reso se non vano, altamente difficile da realizzare in tempi non geologici.

Attualmente vivi e lavori a Biella, dove collabori con strutture astronomiche. Cosa questa città ha potuto offrirti in più rispetto al nostro territorio?

Di sicuro c'è molto più "fervore" e spirito di iniziativa. Sono stato subito accolto dall'associazione locale (Unione Astrofili Biellesi) con la quale collaboro e che mi ha permesso di entrare in contatto con un progetto in piena fase attuativa presso il Comune di Alpette, dove sorge un osservatorio e un piccolo planetario, coordinato dall'astronomo prof. Walter Ferreri. Senza troppi fronzoli e in tempi piuttosto brevi, si è concretizzata la possibilità di una collaborazione, col pieno supporto dell'Amministrazione locale e l'"egida" dell'Osservatorio Astronomico di Pino Torinese. Ho avuto modo di conoscere numerosi astrofili e professionisti disponibili e umili, animati non dallo sterile intento di coltivare il proprio orticello e fare a spallate coi colleghi per blandi e locali successi personali, ma dallo spirito di collaborazione e di condivisione delle comuni esperienze e competenze guardando a progetti più duraturi e geograficamente più estesi. Situazioni spesso non riscontrate nella mia Puglia, sede, soprattutto nel campo "astrofiliaco", di una diaspora e di una frammentazione completa degli intenti culturali, nonché di un completo disinteresse da parte dei politici locali, i primi che dovrebbero accorgersi delle potenzialità e delle bellezze del nostro territorio e sforzarsi di valorizzarlo. Con estremo rammarico e dispiacere. Forse l'aneddoto più significativo, che ha quasi del ridicolo, è questo: in più di venti anni di onorato servizio, la provincia di Bari non ha mai dotato la struttura di un misero cartello stradale che indicasse in maniera chiara e distinta l'ubicazione del sito! Né mai il Comune di Acquaviva delle Fonti ha mai intercesso, nonostante i nostri ripetuti richiami e quelli di numerosi visitatori, costretti spesso ad un "vai e vieni" tra Acquaviva e Santeramo, non riuscendo a identificare agevolmente l'ingresso.

Delle scelte fatte sino ad oggi, cambieresti qualcosa?

È facile parlare col senno di poi. Direi di no. Alcune scelte sono state più sofferte. Altre mi hanno portato a dei vicoli ciechi. Ma fa parte del gioco. Bisogna sempre tentare, provare a rincorrere i propri sogni. Conoscendo o preventivando i rischi. Mai lasciare nulla di intentato, perché avanti negli anni potrebbe subentrare lo spettro del "pentimento".

Spesso i sogni non trovano un valido riscontro nella realtà. Pensi che al giorno d’oggi per noi giovani valga la pena provare a inseguire il proprio sogno o sia più conveniente accettare e assecondare ciò che la quotidianità può offrire?

Naturalmente non ho una risposta univoca ed esaustiva, credo che l'esperienza e la maturità permettano di realizzare che sia necessario un equilibrio sottile tra aspettative, sogni e ragionevolezza. I sogni non devono diventare una "chimera" e soprattutto bisogna darsi dei "tempi", altrimenti si rischia di finire nelle sabbie mobili. Le situazioni che non evolvono (in positivo o in negativo) sono deleterie, poiché sfociano in un pericoloso immobilismo decisionale. Insomma, rimanere padroni delle scelte e avere il coraggio di farle, senza aspettare per forza segnali esterni.

Insegnamento e astronomia. Pensi che le due strade possano in qualche modo fare parte entrambe del tuo futuro?

Assolutamente sì. Anzi, direi che è uno dei miei scopi principali quello di unire la bellezza, unica, dell'insegnamento alle meraviglie offerte da una materia, l'Astronomia, che allarga gli orizzonti della mente e dello spirito. L'Astronomia è ovunque nella vita comune ed è una delle materie più trasversali in assoluto: siamo fatti di elementi sintetizzati all'interno delle stelle, calcoliamo il tempo basandoci sul moto del Sole (calendari, giorni, ore), viviamo tutti insieme in una grande "casa" che è la Terra, subiamo il fascino di fenomeni rari e unici come eclissi, stelle cadenti, congiunzioni. Poeti e letterati si sono sempre ispirati al cielo, che è un libro aperto di storie mitologiche ed eroiche. E, come spesso ripeto, è un anti depressivo naturale. Alzate gli occhi al cielo e vi verrà il buonumore. Vedo sempre più spesso studenti chini sul display del proprio cellulare e poco avvezzi a godersi la bellezza del cielo o della natura in generale. Per concludere, possiamo dire che l'Astronomia insegna la modestia e l'umiltà. Pensare a quanto è sconfinato l'Universo e che siamo una parte infinitesimale di esso, ma tuttavia abbiamo il grande dono di "comprenderlo", cosa che ci rende "speciali". Una delle lezioni più importanti che ho imparato.

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