Miriam Intini: “Non mi pento mai delle mie scelte, soprattutto di quelle sbagliate”

01 18 miriam intiniNOCI (Bari) – Terminare gli studi e imbattersi nel mondo del lavoro è ciò che più entusiasma e allo stesso tempo spaventa un gran numero di giovani. Spesso, infatti, ci ritroviamo davanti a proposte lavorative che poco rispondono alle nostre esigenze oppure facciamo i conti con porte che ripetutamente si chiudono. Questo è quello che è successo a Miriam Intini: dopo contratti di stage, collaborazioni a progetto o frasi come “sei troppo qualificata per la nostra azienda” ha fatto la sua valigia e con determinazione e voglia di crescere è partita verso l’Inghilterra, dove oggi vive e lavora come chimico con un contratto a tempo indeterminato. Un esempio per comprendere come non serva scoraggiarsi, bisogna sempre credere in se stessi e in ciò che possiamo fare.

All’inizio del tuo percorso hai dovuto affrontare numerose difficoltà…

Fortunatamente la mia laurea in chimica non mi ha lasciato a casa aspettando che il telefono squillasse a lungo. Dopo due mesi ho cominciato con uno stage di 6 mesi, ma poi di nuovo uno stage, e poi un contratto a progetto, e poi una serie infinita di contratti interinali. La condizione di precarietà non migliorava per niente, anzi è terminata con la disoccupazione. Durante il periodo di disoccupazione non riuscivo a trovare un lavoro. Mi sono imbattuta nel comune problema dei laureati del "troppo qualificata", "troppo qualificata per offrirti uno stage o un contratto a progetto". Il secondo problema era il mio inglese, che non era sufficientemente buono per ambire ad alte posizioni. Il terzo problema è stato il ben noto a tutti in Italia "non conoscevo nessuno che mi facesse il favore di darmi un lavoro". Questo è stato abbastanza per preparare la valigia e prenotare un volo per l’Inghilterra in 2 settimane.

Quali secondo la tua opinione sono le principali cause di questa precarietà lavorativa con la quale in Italia molti giovani devono fare i conti?

In base alla mia esperienza, l’attuale legge italiana cerca di andare in contro alle esigenze delle aziende agevolando le assunzioni precarie. Io tuttavia penso che la strada che si stia seguendo è quella sbagliata. Agevolando le assunzioni permanenti si avrebbe una società più stabile e forte e alla fine anche le aziende ne dovrebbero trarre un maggiore benificio. Tuttavia non sono assolutamente esperta in materia, l'economia non è per me.

Cosa ti ha spinto principalmente a decidere di restare in Inghilterra?

Al momento ho deciso di rimanere in UK perché ho un lavoro con contratto permanente che mi assicura sicurezza, anche se dovessi lasciare questo lavoro per qualsiasi motivo sarebbe più facile trovarne uno qui che in Italia; inoltre dopo un anno il mio inglese migliora di giorno in giorno e per il momento non sono ancora soddisfatta pienamente. Ma il motivo principale è la mancanza di corruzione. In Italia sia nel mondo del lavoro, che in politica, sia nel caso in cui sei malata e hai bisogno di cure, conoscere qualcuno che ti fa il favore è fondamentale. Ero veramente stanca di questo: penso qui ci sia più meritocrazia

Quali differenze hai riscontrato rispetto al nostro Paese?

Come già detto penso che la mancanza di corruzione e la maggiore onestà sia innegabile. Più mezzi di trasporto sebbene costosi. Tuttavia in Italia abbiamo una maggiore tutela del lavoro e più diritti per i lavoratori. Inoltre spesso gli inglesi potrebbero sembrare freddi rispetto a noi italiani, ma imparando a conoscerli ho riscontrato che non si tratta di freddezza ma solo di approcci diversi.

Pensi che nel tuo futuro ci sia un possibile ritorno in Italia e magari più vicina a Noci?

Al momento non pianifico nessun ritorno. Non sono una persona che ama pianificare il futuro. Penso che nella società attuale, molti giovani come me si sono rassegnati a prendere la vita giorno per giorno. L'Italia resta nel cuore ma non ho molta fiducia in un possibile suo cambiamento. Tornare nella situazione attuale è difficile. Mai dire mai.

Con il senno di poi, rifaresti tutte le scelte fatte sino ad oggi o, al contrario, cambieresti qualcosa del tuo percorso?

Non mi pento mai delle mie scelte, soprattutto di quelle sbagliate. Infatti le scelte giuste sono quelle che ci portano successo nella vita mentre quelle sbagliate sono quelle da cui impariamo per poi prendere la scelta giusta la volta successiva.

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