Rosalba Trisolini: “Il nostro futuro dipende solo da noi”

02 15 rosalba trisoliniNOCI (Bari) – “Ambizioni, adrenalina e voglia di porsi sempre nuovi obiettivi”. Sono queste le “armi” con le quali Rosalba Trisolini è riuscita a farsi spazio nel mondo del lavoro. La sua determinazione è stata evidente già nella scelta del percorso di studi: una scelta, infatti, non facile e soprattutto non tra le più comuni. Oggi Rosalba vive e lavora a Verona e crede fortemente che la vera “chiave del successo” sia la forza che ognuno di noi ha dentro se stesso. Nel suo futuro Rosalba vede la costruzione di una famiglia, ma sa che ciò che oggi conta davvero è il suo presente: un presente fatto di indiscussi successi e molta forza.

Laureata presso la facoltà di Matematica a Bari, con laurea magistrale in Banca e Finanza a Verona: sicuramente un percorso ammirevole. Cosa ti ha avvicinata a delle discipline così impegnative?

Sono una persona molto determinata. Non mi piacciono le cose facili e la laurea in Matematica, percorso che ho deciso di intraprendere per una spiccata passione che ho sempre avuto nei confronti di questa materia, è stata una sfida; non è stato assolutamente facile vincerla. La matematica è bellissima, ma articolata e, ovviamente, studiarla all’Università è diverso rispetto a studiarla al Liceo. La più grande difficoltà in cui mi sono imbattuta è stata il dover acquisire il metodo di studio corretto, ma, una volta capito, tutto è stato molto più semplice. Una volta conseguita la laurea triennale ho scelto la laurea Magistrale in Finanza Quantitativa per vedere la matematica da un punto di vista meno astratto e più pratico. È stata indubbiamente la sfida più allettante sia perché ero molto affascinata dal settore economico ma non lo conoscevo, sia perché dalla specializzazione dipende la tua carriera e, quindi, in parte anche la tua vita. Nella scelta di queste discipline sono state determinanti l’ambizione, l’adrenalina derivante dalla paura di non farcela e la voglia di porsi continuamente degli obiettivi.

Ancor prima di conseguire la laurea decidi di iscriverti presso l’Università di Verona. Quali le ragioni alla base della tua scelta di trasferirti lontana da casa?

L’offerta formativa dell’Università di Verona rispecchiava esattamente il percorso che volevo fare. Dopo aver superato l’ultimo esame della triennale, ho sentito che potevo fare qualcosa in più per me stessa e dovevo farlo! Così, nel settembre del 2012, mi sono iscritta alla Laurea Magistrale con l’impegno di conseguire la triennale entro i 6 mesi successivi e così è stato. Credo molto nel ‘segui il tuo cuore’ e, pur non essendo mai stata in Veneto, sono partita senza pensarci più di tanto perché sentivo che quella era la cosa giusta (ecco, non è detto che lo sia in assoluto ma perlomeno è importante provarci). In fondo, non è mai facile andarsene dal posto in cui siamo cresciuti, però, se è necessario farlo per avere qualche opportunità in più, ben venga!

Attualmente nello specifico di cosa ti occupi?

Attualmente lavoro per Accenture nella sede di Verona. Ricopro il ruolo di analista funzionale in un progetto di stampo assicurativo orientato alla gestione del Portafoglio Vita di Generali. In particolare, mi occupo dello sviluppo e della manutenzione della parte di software che gestisce le attività di estrazione dei dati e sviluppo delle stampe legate alle varie funzionalità del portafoglio. Tecnicamente è chiamata “architettura di stampa” e racchiude tutti i procedimenti necessari per la produzione dei documenti.

L’amore per il proprio lavoro spesso riesce a compensare la nostalgia di casa e dei propri cari. Ci sono mai momenti in cui rivaluteresti le scelte fatte sino ad oggi?

Assolutamente no. Sono contenta delle scelte fatte fino ad oggi e rifarei tutto esattamente nello stesso modo. Indubbiamente non è facile vivere lontano dalla propria famiglia (anche perché se sono qui è soprattutto grazie a loro), però le soddisfazioni di ogni giorno mi danno forza e coraggio. So che loro sono fieri di me e felici del percorso di lavoro che ho intrapreso, questo sicuramente ripaga il sacrificio di esser lontani.

A soli 26 anni ricopri un importante ruolo professionale, coerente con il percorso formativo da te intrapreso: sicuramente una “fortuna” che oggi capita a sempre meno ragazzi. Secondo la tua opinione, quale è il modo più adatto per costruirsi questa “fortuna”?

Credo che, per quanto possa valere la fortuna vera, a volte davvero determinante, il segreto sia nel non fermarsi mai, nel non accontentarsi e nel non smettere mai di studiare. Il nostro futuro dipende da noi quindi è necessario “seminare” ogni giorno qualcosa di buono per noi stessi e non arrendersi davanti alle tante difficoltà, anzi affrontarle con ancora più forza, impegnarsi e sacrificarsi per ottenere quello che si vuole. Secondo me non esistono persone deboli o forti ma persone che hanno la forza di tirare fuori la grinta che hanno in se stessi e persone che, per diversi motivi, tendono a reprimerla. Se vogliamo, tutti possiamo essere forti, costruire qualcosa per noi, qualcosa che ci renda felici, perché ne abbiamo il diritto! Niente scuse!

C’è qualcosa che cambieresti nel tuo presente per soddisfare quelle che sono le tue prospettive future?

No, il mio presente è bello così com’è! Forse, un giorno, cambierò il mio approccio nei confronti del lavoro e della mia carriera per dedicarmi alla costruzione di una famiglia visto che, tra le prospettive future, c’è anche quello ma, ora, è giusto che tutto sia così com’è!

Nocesi nel mondo

© RIPRODUZIONE RISERVATA