Rosanna Console, da nove anni a Chieti

console-rosanna-chietiNOCI (Bari) – Roma, Milano, Firenze, Torino sono solo alcune delle grandi città nelle quale un alto numero di cittadini nocesi si è dovuto trasferire per esigenze lavorative o di studio, dovendo in questo modo riadattare il proprio stile di vita a una realtà completamente diversa da quella che Noci offre. La prima protagonista di questa rubrica si chiama Rosanna Console (in foto), la quale vive a Chieti da nove anni dove si è trasferita per frequentare l'Università di Psicologia e dove attualmente lavora presso una comunità educativa. 

Quali ragioni ci sono alla base della tua decisione di trasferirti da Noci. Pensi che si tratti di una decisione definitiva o non escludi la possibilità di poterci tornare?

«Vivo a Chieti da nove anni, dove mi sono trasferita per ragioni inizialmente di studio. Ho frequentato la facoltà di psicologia e attualmente lavoro presso una comunità educativa. Non ho mai escluso la possibilità di poter tornare a vivere a Noci. Ciò che ora mi manca più di qualsiasi altra cosa è la mia famiglia».

Se domani ti fosse offerto un posto di lavoro a Noci lo accetteresti? E se, invece, ti fosse stato offerto prima di trasferirti definitivamente a Chieti, come avresti agito?

«Se il lavoro mi fosse stato offerto prima di prendere la decisione di trasferirmi non avrei accettato perché ero determinata a portare avanti quello in cui credevo: diventare una psicologa. Se la proposta, invece, arrivasse oggi sicuramente non la escluderei a priori e ci penserei. Ovviamente dipende anche da quale tipo di lavoro si tratta e, soprattutto, se inerente ai miei studi».

Nonostante la distanza, segui comunque quello che accade quotidianamente a Noci? Non essendo più direttamente coinvolta e potendo osservare la situazione del tuo paese da un punto di vista esterno, se ne avessi la possibilità, cambieresti qualcosa?

«Il mio interesse per Noci non è mutato. Seguo attivamente quello che accade tramite l'informazione giornalistica o per mezzo di quanto mi viene raccontato dalla mia famiglia e dai miei amici. Per quanto riguarda, invece, la possibilità di poter cambiare qualcosa, è difficile dall'esterno poter esprimere un giudizio sulla questione; sicuramente, vivere la quotidianità del paese da vicino ti garantisce una maggiore percezione della realtà».

Ci sono aspetti di Noci che hai imparato ad apprezzare solo con la distanza?

«Ho avuto modo di poter confrontare Noci con altre realtà e questo mi ha permesso di apprezzarla in maggiore misura e non solo, ho rivalutato tutta la provincia e le bellezze che possiede e che spesso si tende a trascurare».

Al di là della distanza fisica, senti di avere più punti di contatto con Noci o con la città nella quale vivi attualmente?

«Ormai mi muovo meglio qui a Chieti, ma principalmente per una questione di abitudini di vita e conoscenze, insomma dieci anni sono tantissimi. Però non nascondo che ogni qual volta ritorno a Noci mi sento a casa. Noci resta la mia casa, il posto dove ho la mia famiglia e tutti quegli amici con i quali condivido bellissimi ricordi e che, nonostante la distanza, riescono a non farmi percepire il lungo tempo che è trascorso».

 

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