Gianluca Intini, da tre mesi a Bruxelles

12-27-gianluca intiniNOCI (Bari) – A vent'anni tutto può apparire semplice, anche superare un momento come quello che la generazione dei giovani di oggi sta vivendo. Eppure partire, trasferirsi, lasciare famiglia e amici, ricominciare tutto in un nuovo scenario, tutto questo non è mai semplice neanche per chi cerca insistentemente la sua strada. Gianluca Intini è un ragazzo che tre mesi fa ha deciso di partire per potersi affermare, consapevole che qui, oggi, non c'è abbastanza posto per tutti.

Al quinto anno di liceo, ad un passo dalla fine, hai deciso di abbandonare gli studi e di dedicarti completamente al lavoro. Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?

Ho preso questa decisione quasi per caso. Appena terminato il quinto anno dell'Istituto professionale e subito dopo aver appreso di non aver superato l'anno, mi si è presentata l'opportunità di iniziare a lavorare. Ho così deciso di accettare e di abbandonare almeno momentaneamente i miei studi. In quegli anni ho così iniziato a svolgere diverse attività professionali: ho fatto il commesso, sono diventato rappresentante per la Folletto, fino a dedicarmi al settore della ristorazione e lavorare come cameriere presso il ristorante "il Marsupio".

Nel corso di questi anni hai svolto diverse attività lavorative, dal commesso al settore della ristorazione. Ora a distanza di tempo, credi di aver trovato la tua strada?

Effettivamente ho da sempre seguito diverse strade, lavorando in settori con grandi differenze tra loro. Nonostante questo, però, conservo un bel ricordo di tutte le attività svolte in questi anni. Ciascuna di queste mi ha dato l'opportunità di crescere e di imparare continuamente nuove cose. Non so se quella che ho da poco intrapreso sarà la strada che continuerò a percorrere anche nei prossimi anni. L'unica cosa di cui sono certo adesso è che ancora una volta ho avuto la fortuna di fare qualcosa che mi piace davvero e che mi sta insegnando tanto.

Lo scorso anno hai deciso di riprendere gli studi e hai conseguito il diploma di tecnico elettrico. Nonostante questa tua scelta, definisci questo titolo come "inutile". Per quale motivo hai quindi voluto riprendere gli studi?

Nel momento in cui lo scorso anno ho deciso di riprendere gli studi, conseguendo il titolo di tecnico elettrico, l'ho fatto principalmente per una questione di principio. Non accettavo l'idea di non aver portato a termine qualcosa che avevo voluto io stesso iniziare e che avevo interrotto. Se definisco "inutile" il diploma che ho ottenuto è principalmente perché si discosta molto dal mio attuale lavoro. Infondo ciò che faccio oggi, lo facevo anche prima di decidere di tornare a studiare.

La tua è una generazione che attualmente non vive uno dei momenti migliori nel panorama italiano. Ogni giorno, infatti, si parla del continuo aumento della percentuale di disoccupazione giovanile. Questo ti ha spinto a decidere di lasciare Noci e, più in generale, l'Italia?

Ci sono diverse ragioni che mi hanno indotto a prendere la decisione di trasferirmi qui a Bruxelles: volevo vivere un'esperienza all'estero, consapevole di quanto questo mi avrebbe aiutato a crescere. Ma più di ogni altra cosa la mia decisione è stata motivata dal momento in cui viviamo. In Italia non c'è spazio pee noi giovani che non solo abbiamo bisogno di lavorare, ma abbiamo anche la volontà di farlo e soprattutto di crescere.

Da tre mesi vivi a Bruxelles, dove lavori come barman in un ristorante italiano, decidendo in questo modo di seguire la strada intrapresa già a Noci. Ritieni che Bruxelles possa offrirti un futuro più stabile di quello che avresti potuto costruirti a Noci?

Sicuramente anche a Noci sarei riuscito a costruire il mio futuro. Questo però avrebbe richiesto sforzi maggiori, che qui a Bruxelles non ho dovuto affrontare. Infatti, appena arrivato ho trovato un lavoro che mi ha garantito uno stipendio che difficilmente avrei avuto lavorando a Noci. La mia fortuna è stata anche quella di trovare un lavoro che mi piace fare.

Pensi che si tratti di un trasferimento definitivo o non escludi la possibilità di poter tornare a vivere a Noci?

Non so ancora se questo sarà un trasferimento definitivo o se un giorno tornerò a Noci. Ho deciso di iniziare questa esperienza non solo per esigenze lavorative, ma anche perchè spinto da una forte voglia di crescere, di cambiare e di provare un'esperienza di vita lontana da casa, da amici e da vecchie abitudini. Per il momento qui mi trovo benissimo, anche se spesso e volentieri mi manca tutto quello che ho lasciato a Noci e diventa grande la voglia di tornare a casa tra la mia famiglia e i miei amici.

 

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