Antonello Notarnicola e la sua grande ambizione in giro per l'Italia

04-12-antonello notarnicolaNOCI (Bari) – Studio, ambizione e passione sono gli elementi essenziali che fanno da sfondo alla storia di Antonello Notarnicola. Continuamente in viaggio, il lavoro ha rappresentato per lui sin da subito una grande occasione da cogliere al volo, la possibilità di realizzare il suo sogno e di vedere concretizzarsi le sue ambizioni, così grandi da non trovare il giusto spazio in una piccola realtà come quella di Noci. La sua, infatti, è stata una scelta non solo consapevole e volontaria, ma soprattutto determinante e verso la quale oggi non nutre alcun rimpianto o ripensamento.

Precisamente da quanti anni sei lontano dalla tua famiglia e quindi da Noci?

Sono lontano da casa all'incirca da 7/8 anni. Non appena terminati i miei studi presso l'Istituto alberghiero di Castellana Grotte, ho iniziato a viaggiare per lavoro. Il mio lavoro richiede una buona preparazione ed è proprio per questa ragione che ho frequentato a Modugno la scuola "Planet One", la quale mi ha dato la giusta formazione per specializzarmi anche nel settore cocktail bar. Inizialmente ho ricoperto il ruolo di "chef the rang", per poi, invece, affermarmi come bartender. Si tratta di un lavoro che mi tiene occupato stagionalmente e che quindi mi offre l'opportunità di visitare posti sempre diversi. Sono stato, infatti, in Emilia Romagna, in Veneto e in Toscana. Ultimamente sono in Trentino, una regione che offre molte occasioni dal punto di vista professionale e dove ho avuto l'opportunità di lavorare presso il ristorante "Mathiaskeller" a Colfosco, gestito da una ex campionessa di sci, Silvana Erlacher. Da questa esperienza ho imparato molto. Devo ringraziare loro e la mia famiglia per avermi permesso di diventare la persona che sono oggi.

Attualmente vivi in Trentino, precisamente a Madonna di Campiglio, ma si tratta di una sistemazione provvisoria. Il tuo lavoro, infatti, comporta frequenti spostamenti. Avverti mai l'esigenza di maggiore stabilità?

Indubbiamente avverto anche io l'esigenza di una maggiore stabilità dal punto di vista professionale, come credo sia normale. E' chiaro che un lavoro di durata annuale non mi dispiacerebbe, ma mi ritengo ugualmente fortunato. La mia occupazione attuale mi consente, infatti, di lavorare almeno per dieci mesi all'anno. Attualmente mi trovo in Trentino, a Madonna di Campuglio, per la stagione invernale ma presto, dopo un breve rientro a casa, dovrò ripartire in concomitanza con l'inizio della stagione estiva. Questa volta sarò diretto verso Limone sul Garda, in provincia di Brescia.

Parlando del tuo futuro hai dichiarato di voler sicuramente vivere lontano dal tuo paese natìo. A cosa è dovuta questa convinzione e questa sorta di avversione verso Noci?

Personalmente non ho nulla contro il mio paese. Noci è il paese dove sono cresciuto e dove vivono tutti i miei cari. La mia volontà di vivere lontano da Noci è solo legata alle mie esigenze lavorative. Dal mio punto di vista, Noci non offre grandi opportunità di crescita professionale ed è per questa ragione che ho scelto di andare via. Chi decide di restare il più delle volte lo fa accontentandosi, ma questo non vuol dire che altrove non ci siano possibilità di affermarsi. Spesso, infatti, è proprio l'ambizione personale e una forte motivazione che sono alla base di una decisione importante, quale è quella di lasciare il proprio paese.

Considerata dunque la tua volontà di vivere lontano da Noci, non prenderesti in considerazione l'idea di un ritorno neanche se ti fosse offerta una buona opportunità lavorativa?

Non escludo a priori un eventuale ritorno a casa, mai dire mai nella vita. Non nascondo che più volte ho tentato di restare a Noci, spinto soprattutto dalla voglia di stare vicino alla mia famiglia e alla mia ragazza. Tuttavia, non ho mai trovato stimoli che mi consentissero di sentirmi completamente soddisfatto di quello che stavo facendo. Durante gli anni di esperienza lontano da Noci, ho avuto modo di incontrare tante persone che dal Sud si sono trasferiti al Nord Italia, tutti altamente qualificati, le cui competenze però non sono mai state sufficientemente prese in considerazione. Al Nord ci sono molte più opportunità di realizzarsi, infatti gran parte di queste persone, una volta trasferitesi, sono riuscite ad aprire locali propri o a diventare responsabili di settore. In ogni caso, ripeto, non nego a me stesso la possibilità di ritornare a Noci, qualora mi capitasse una buona occasione, ma per il momento è un pensiero non vicino alla mia realtà.

Al di là della tua palesata distanza da Noci e più in generale alla nostra regione che, citando le tue parole, allo stato attuale non garantisce un futuro a noi giovani, mostri comunque interesse verso la realtà del nostro paese?

Certo, la realtà del nostro paese è qualcosa che mi riguarda da vicino. A Noci il lavoro non c'è e non è facile. Capisco che per chi ha una famiglia diventa molto complicato prendere una decisione come quella di lasciare il paese e ricominciare tutto in un'altra città, ma per noi giovani è, invece, un'opportunità da cogliere al volo. Occorrono determinazione, volontà e qualifica.

Se avessi la possibilità di farlo, cosa cambieresti nel nostro paese per permettere a quanti lo desiderano di restare e di non partire solo per esigenze lavorative?

Non sono necessari grandi cambiamenti: è sufficiente che cambi il modo di proiettarsi verso i giovani. È opportuno abbandonare la mentalità da piccolo paese e orientare lo sguardo verso una realtà ben più ampia, in modo tale da consentire ai giovani che hanno la giusta esperienza di sognare nel proprio paese, vicino alla famiglia e agli amici, senza dover necessariamente rinunciare a tutto questo per realizzare il proprio sogno.

 

Nocesi nel mondo

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