Claudio Zotti, un sogno che affronta qualsiasi distanza

06-08-claudio zottiNOCI (Bari) – Essere lontani dalla propria famiglia, dal proprio paese, dagli affetti, da quelle che sono sempre state le nostre abitudini è già di per sé qualcosa di molto difficile. Tale difficoltà si acuisce quando alle spalle di questa scelta vi è la volontà di inseguire un sogno tanto grande quanto coraggioso: arruolarsi nell'esercito. Non appena conseguito il diploma, Claudio Zotti ha inviato la propria domanda di arruolamento e oggi, se anche consapevole di quanto sia difficile e dei sacrifici che questo comporta, non ha alcun ripensamento su quanto sta facendo.

L'amore per Noci e per tutti i suoi affetti resta immenso, ma il suo coraggio e la determinazione di inseguire la propria strada alleviano la nostalgia e accrescono la forza necessaria.

Vivi lontano da Noci ormai dal 2009, dopo aver preso l'importante decisione di arruolarti nell'esercito. Cosa ti ha spinto a scegliere un percorso così coraggioso e impegnativo, nonostante la tua giovane età?

Come ognuno di noi, anche io da piccolo avevo un sogno: indossare la divisa. Inizialmente tutti credevano che la mia fosse solo un'idea passeggera, un capriccio pronto a svanire con il tempo. Non appena compiuti 18 anni e terminata la scuola, per me era giunto il momento di capire cosa avrei voluto fare davvero della mia vita. Così una sera di inizio estate misi davanti allo sguardo dei miei genitori la domanda di arruolamento all'esercito. Loro, sebbene stupiti e spaventati, mi appoggiarono appieno nella mia scelta, non facendomi mancare la certezza che mi avrebbero sempre accolto qualora avessi avuto un ripensamento. E oggi eccomi qui, sono trascorsi ormai cinque anni da quel momento, e se sono arrivato fin qui è soprattutto grazie a loro.

Dopo essere stato per due anni in Calabria, nel 2011 sei rientrato a Noci per un lasso di tempo abbastanza breve. Durante questi mesi di permanenza a Noci hai mai sentito la necessità o la volontà di interrompere la tua carriera nell'esercito?

In realtà tornare a Noci per me in quel momento rappresentava una sconfitta. Nonostante questo, tutti i miei amici e i miei affetti mi hanno accolto come se non fossi mai andato via, come se quei due anni di lontananza non fossero mai esistiti. Trovai presto una occupazione e tutto stava andando nel verso giusto, eppure in cuor mio ero consapevole che non era arrivato il momento di arrendersi: la mia vita era nell'esercito, e purtroppo anche lontano da Noci.

Ad agosto del 2012 riparti ancora una volta, per trasferirti in Sardegna. Come tu stesso hai affermato, una volta in Sardegna le difficoltà riscontrate nel tornare a casa sono state maggiori per problemi logistici rispetto a quando vivevi in Calabria, portandoti a sentire ancora di più la nostalgia di casa. In che modo sei riuscito ad affrontare questa situazione e a gestire la distanza da tutti i tuoi affetti?

La Sardegna è una regione stupenda, nonostante non sia ancora completamente organizzata nei collegamenti con il "Continente" (espressione usata da loro). La mia famiglia, la mia ragazza e i miei amici sono stati fondamentali nel mio adattamento in terra sarda. È grazie a loro, all'affetto e alla loro costante presenza, che sono riuscito a sentir meno la lontananza da casa. Poi ti dirò la verità, ogni volta che ritorno a Noci sono sempre emozionato come fosse la prima volta dopo una lunga assenza.

Attualmente sei in missione in Africa e stai quindi avendo la possibilità di confrontarti con una realtà completamente nuova. Quali insegnamenti stai traendo da questa esperienza e in che modo pensi che possa influenzare il tuo modo di essere e di approcciarti alla vita?

Sono in Africa ormai da tre mesi, è un'esperienza fantastica: entrare in stretto contatto con una popolazione e con dei luoghi così straordinari, regala emozioni uniche e indescrivibili. Questa gente non possiede niente, ma è sufficiente il sorriso di un bambino a cui hai donato un semplice cioccolatino per capire quanto siano capaci di vivere la vita al massimo, consapevoli che la vita stessa è il dono più grande. Si, credo che questa esperienza mi aiuterà tanto a crescere e darmi una visione della vita del tutto diversa.

Al rientro dall'Africa tornerai in Sardegna. Si tratta dunque di una sistemazione definitiva o pensi che potrebbero esserci presto nuovi cambiamenti?

Per almeno altri tre anni il mio futuro è in Sardegna. Poi il lavoro che ho scelto non ti permette mai di restare per troppo tempo in un solo posto. Vedremo cosa accadrà.

Hai mai preso in considerazione l'idea di tornare a vivere nel tuo paese d'origine, vicino a tutti i tuoi amici e alla famiglia, o, al contrario, pensi che quella dell'esercito, strada intrapresa ormai cinque anni fa, sia parte del tuo futuro?

Si, sono certo che l'esercito sarà il mio futuro e so anche che, purtroppo, questo non mi consentirà di vivere a stretto contatto con la mia famiglia e i miei amici. Purtroppo la vita ti porta a fare delle scelte non sempre facili. Non potrò mettere su famiglia nel paese dove io stesso sono nato e cresciuto, ma non per questo Noci non mi resterà sempre nel cuore.

In che modo pensi in futuro di riuscire a conciliare questa carriera così impegnativa con l'eventuale volontà di creare una famiglia tutta tua?

Lo ammetto, non sarà facile e di questo ne parlo spesso con la mia ragazza. Entrambi abbiamo un'idea ben radicata, cioè quella che in questo momento sia io che lei dobbiamo seguire i nostri sogni e tra questi c'è anche quello di formare una famiglia. Le difficoltà ci saranno ma sono certo che stare insieme ci darà la forza giusta per farcela!

 

Nocesi nel mondo

© RIPRODUZIONE RISERVATA