Angelo Giotta: "A Noci è possibile realizzare i propri obiettivi"

06-12-angelo giottaNOCI (Bari) – Angelo Giotta, protagonista di questa nuova intervista, a 56 anni oggi può dire di aver vissuto la vita in ogni sua sfaccettatura, svolgendo le attività più disparate e traendo da ogni esperienza un insegnamento di vita. Quella di partire non è stata una scelta dettata dalla voglia di evadere da un realtà non più in grado di contenere la propria ambizione, ma piuttosto in questo caso è stata una scelta di cuore, che ha preso solo in un secondo momento la giusta direzione. Angelo Giotta, sebbene contento della strada intrapresa e dei risultati ottenuti, è anche convinto che il nostro paese possieda tutte le qualità per permetterci di realizzare i nostri sogni.

Il tuo trasferimento da Noci è stato il frutto di una scelta sentimentale. Prima della tua partenza di cosa ti occupavi?

Ho vissuto a Noci per tanti anni, precisamente fino al 1996. Subito dopo aver conseguito il diploma, ho svolto diverse attività: fabbro, falegname, elettricista, cameriere, commerciante, queste sono solo alcuni dei mestieri che ho imparato con il tempo. Le cose sono cambiate quando proprio nel 1996 ho conosciuto una ragazza di Biella. In quel momento avevo dei progetti con lei e seguirla mi è apparsa la scelta più giusta.

In Piemonte hai iniziato un percorso completamente nuovo e differente dalle tante attività svolte sino a quel momento...

Si, dopo un primo periodo di assestamento, ho subito iniziato a lavorare all'interno di una comunità per ragazzi con disturbi mentali con qualifica di operatore socio sanitario, acquisita attraverso innumerevoli corsi di formazione. In particolare, mi sono occupato del loro reinserimento nella società attraverso attività ricreative (cinema, vacanze, uscite serali) e sportive. Questo ruolo è stato per me facilitato dalle diverse esperienze sportive precedentemente fatte a Noci, tra cui la pallamano, la pallavolo, il calcio, e il mio interesse per bici ed escursioni. Il mio avvicinamento a una realtà così lontana da quella che fino a quel momento rappresentava la mia quotidianità è stato facilitato dalla spinta di una mia amica che, lavorando in quel settore, ha subito notato in me le giuste qualità per potermi addentrare in questa attività.

Cosa ti ha spinto nel 2008 a portare a termine un nuovo trasferimento e seguire un percorso ancora diverso?

Il mio trasferimento in Toscana, a Capalbio, è stato ancora una volta suggerito dal mio legame con una nuova compagna. Qui insieme abbiamo deciso di avviare un nuovo progetto che potesse mettere in gioco le nostre esperienze sia umane che lavorative e che sfruttasse le grandi qualità dell'ambiente: la compresenza del mare e della campagna. Proprio qui a Capalbio, infatti, sfruttando anche il fatto che si tratta di una località altamente frequentata da personaggi dello spettacolo, dopo la ristrutturazione di un vecchio casale, siamo riusciti a creare un'azienda agricola e un B&B, La Mesticanza.

A Capalbio hai avuto modo di conoscere più da vicino il mondo del cinema. È stata una esperienza singolare o una passione che intendi coltivare anche in futuro?

A Capalbio, infatti, insieme ad un mio amico regista ho avuto modo di partecipare come attore all'episodio di un film girato a Milano. Si è trattata di un esperienza fatta principalmente per pura curiosità e divertimento. Sinceramente non credo di possedere le giuste qualità per poter continuare e approfondire questa esperienza, anche se nella vita è bene non escludere mai nulla.

Nella tua vita hai svolto diverse attività, oltre ad aver avuto la possibilità di confrontarti con diverse realtà. Quale di queste ti ha dato maggiori gratificazioni a livello personale?

Indubbiamente le maggiori gratificazioni le ho tratte dal ruolo di operatore socio sanitario svolto in Piemonte. Entrare in contatto con quei ragazzi mi ha permesso non solo di conoscere realtà fino a quel momento a me sconosciuto, ma soprattutto ho potuto aiutare gli altri, fare qualcosa di positivo per loro, scoprendo anche in questo modo delle competenze personali che non ero consapevole di possedere.

Qualora fossi rimasto a Noci credi che avresti potuto avere le stesse opportunità oltre a raggiungere i risultati sino ad oggi ottenuti?

Ho vissuto a Noci per quasi quarant'anni e ancora oggi intrattengo con il mio paese un ottimo rapporto, anche considerando la presenza della mia famiglia e dei miei amici. A Noci sono legati alcuni dei più bei momenti che ho vissuto e ne conservo ancora il ricordo. Sono certo che, qualora non mi fossi trasferito, avrei avuto la stesa possibilità di realizzarmi. Secondo la mia opinione, Noci dispone di tutte quelle caratteristiche e quelle qualità che permettono a chiunque, senza grosse pretese, di raggiungere quelli che sono i propri obbiettivi.

 

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