Magda Palazzi, il talento di chi fa dell’arte la propria strada

06-22-magda palazziNOCI (Bari) – Non poche volte si cade nell'errore di considerare l'arte un mondo fatto di insufficiente concretezza, "illusioni" o sogni rimasti irrealizzati. Magda Palazzi è la prova lampante di quanto un tale pensiero possa essere frutto di una superficiale valutazione. Dopo anni di studio, sperimentazioni e lavoro, oggi Magda ha già realizzato due mostre e creato un proprio marchio di accessori, dimostrando che l'arte (in qualsiasi forma essa si manifesti) può rappresentare non solo un sogno da realizzare, ma anche parte integrante nonché concreta del percorso che si è scelto di intraprendere.

Il tuo interesse verso l'arte ti ha spinta prima a trasferirti a Milano, dove hai frequentato la Scuola del Fumetto e poi a cercare contatti anche all'estero. Da cosa nasce questa tua passione?

Fin da piccola sono stata una esploratrice di cose nuove e man mano che crescevo, affiancata dalla mia più grande passione – il disegno – ho sentito l'esigenza di scappare via da una realtà che percepivo ogni giorno più stretta. Appassionata di cartoni animati e fumetti, cercavo di emularli ed essere sempre più simile a loro, tendevo a creare una mia realtà parallela, strana e colorata, dove mi sentivo davvero a mio agio.
Tutto questo è diventato parte di me a tal punto che ogni giorno ero sempre più convinta che questa sarebbe stata la mia strada, il mio futuro.
Milano rappresentava una grande opportunità per noi creativi, all'inizio ero combattuta tra due scelte: disegnare fumetti o disegnare per la moda. La scelta è ricaduta sulla prima, perché creare e raccontare storie è da sempre la mia vera passione.

Dopo qualche piccola collaborazione nel settore artistico, torni a Noci, dove ti fermi con l'obiettivo di coltivare un tuo secondo interesse: la fotografia. Cosa in quel momento hai ritenuto che Noci avesse da offrirti di più di una grande città, quale è Milano?

Solo quando vivi lontana per anni capisci realmente cosa hai sempre avuto sotto i piedi.
La mia terra ho imparato ad amarla nel momento in cui ne ho sentito la mancanza. Quella di tornare è stata una decisione presa per forza maggiore, per esigenze personali e a Noci ho dovuto ricominciare da zero. Mi sono avvicinata alla fotografia; tra corsi, mostre e lavoro sono passati 4 anni trascorsi a Noci. Cosa il mio paese poteva offrirmi? La cosa di cui avevo più bisogno: la tranquillità. Non è importante dove si è, ma è importante chi si è!! Senza tranquillità anche una città come Milano è inutile.

Dopo quattro anni in uno studio fotografico del nostro paese, hai sentito l'esigenza di tornare ancora una volta a Milano, dove hai accettato una proposta di lavoro che ti ha permesso di approfondire maggiormente i tuoi interessi...

Quando sono ritornata a Milano, dopo i 4 anni a Noci, ho intrapreso il lavoro da insegnante in una scuola privata, lavoro che ho amato tanto. Ma purtroppo non è andato tutto come avrei voluto, a causa delle ultime retribuzioni non percepite. In quel momento, rivedendo tutto quello che avevo fatto, i miei studi le mie esperienze lavorative, ho iniziato a guardare avanti, e cosa ho visto? L'esigenza di sapere e di spaziare le mie esperienze verso qualcosa che fosse nuovo, diverso, qualcosa che potesse servirmi un giorno per la mia vera passione e l'ho fatto. Ho intrapreso questa esperienza come segretaria perché volevo essere in grado di ampliare le mie conoscenze anche sulla parte burocratica del mondo degli adulti (come lo chiamo io). Oggi, dopo più di 5 anni di lavoro, mi considero pronta culturalmente ad aprire una mia attività.

Quali sono stati i temi principali che hai sviluppato con le tue due mostre?

Nelle mie due Personali che ho fatto qui a Milano ho toccato temi a me molto cari.
La prima si intitolava "Le bambole dell'Oblio", mostra che ho realizzato nel fantastico Concept Store di Lusso "Angelique Devil" a Milano. Omaggio ad una cultura molto diffusa in Giappone, le Real Dool, donne costruite interamente in silicone a dimensione naturale, da personalizzare a proprio piacimento. A lungo protagoniste nella tradizione giapponese di riti e offerte magiche per allontanare gli spiriti maligni, le bambole rappresentano oggi una parodia dello stato di donna-oggetto. Ribellandosi al grido di "Non siamo più giocattoli!", diventano un mezzo di espressione di desideri, attese e sentimenti. Il viso è neutro come uno specchio che riflette le emozioni di chi le guarda: non esprime né gioia, né rabbia, né tristezza, ma cambia costantemente accogliendo l'anima altrui.
La seconda "Deliziosamente Artefatta: in viaggio per il mondo sul corpo di una donna", dove ho scelto come modella mia sorella Paola. Tutto nasce dal mio desiderio di esplorare il mondo attraverso le linee del corpo, che diventa così un mezzo narrativo : attraverso i tatuaggi si fonde con una cultura differente per entrare in contatto con il lontano. Da Oriente ad Occidente , le tradizioni e i colori del passato si mescolano alla realtà dei nostri tempi, impressi sul corpo come verità indelebili , caricando la figura femminile di una sensualità che non conosce confini.

Attualmente, oltre a ricoprire il ruolo di segretaria part time, hai un marchio di accessori tutto tuo, "Mag'S Flames", e, insieme a tua sorella Paola, svolgi la professione di Networker. Nello specifico, di cosa ti occupi e come pensi di coltivare questo interesse anche in futuro?

Da due anni ormai ho creato questo mio marchio di accessori "Mag'S Flames". Ma il lancio del marchio sul mercato è sicuramente molto ma molto difficile se non investi del denaro, così
ho iniziato ad avvicinarmi al mondo del Network, un forte sistema di distribuzione per grandi aziende. Ho deciso insieme a mia sorella Paola di formarmi come Networker, perchè al momento è l'unica strada che ti permette di avere nel tempo una stabilità economica, che al giorno d'oggi il mondo del lavoro abituale non è in grado di dare a nessuno.
La mia grande fortuna è quella di collaborare con una grande azienda Polacca la Federico Mahora Group, con sede in Italia, azienda che ha raggiunto in pochissimi anni grandi fatturati, grazie alla scelta, alla qualità e all'utilità del prodotto distribuito sul mercato. Prodotti di largo consumo, che non possono mancare in ogni casa. Il nostro obiettivo è quello di dare un'opportunità a chi oggi vuole cambiare il proprio tenore vita.
Intraprendere la professione del Networker oggi è assicurarsi un futuro domani.

Quale ruolo occupa attualmente Noci e come pensi possa conciliarsi con la tua passione verso il mondo dell'arte?

Sono convinta che Noci sia una grande risorsa dove ampliare questa mia nuova strada da Networker, portare ricchezza al mio paese mi permetterà un domani di concretizzare tutti quelli che sono i miei progetti artistici.
"Una volta che hai smesso di pensare a come fare tanti soldi ed hai iniziato a riflettere su come aiutare gli altri a diventare ricchi allora assisterai al progredire della tua fortuna" (cit A. Allaria)

 

Nocesi nel mondo

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