Giovanni Galassi, a soli trent’anni direttore finanziario di un grande Gruppo

06-29-giovanni galassiNOCI (Bari) – Giovanni Galassi, attualmente a Milano, ha sempre avuto le idee ben chiare su quello che sarebbe stato il suo futuro. Il suo impegno nello studio e il senso di sacrificio che lo hanno accompagnato nella sua crescita, gli hanno concesso a soli trent'anni di affermarsi nel mondo del lavoro, ricoprendo ruoli importanti. Senior auditor resso la PwC, finance mager presso la Sunedison, oggi direttore finanziario nel Gruppo Windows on Europe.

Giovanni Galassi ha trovato la sua strada, certo che Milano è la sua città, e, nonostante i risultati raggiunti, conserva comunque la sua spontaneità affermando che "osare piuttosto che abbassare la testa" sia il giusto modo per trovare la propria strada.

 

La decisione di trasferirti a Milano subito dopo aver conseguito la laurea in Economia e Management è stata dettata da una scelta spontanea o piuttosto da pratiche esigenze lavorative?

Ho sempre pensato di vivere in un posto diverso dal mio paese, soprattutto all'estero, sin da piccolo; devo anche ringraziare la mia famiglia che non è mai stata contraria a questo mio desiderio, anzi mi ha spinto a cercare di esprimere tutto me stesso, al di là della collocazione geografica.
Mentre preparavo la tesi della mia laurea magistrale ho avuto contatti con PwC a Milano, che ha subito creduto in me e mi ha offerto un contratto; dopo un soggiorno a Londra, quindi, son partito immediatamente. È un dispiacere per me e per tutti i ragazzi della nostra generazione, ma sono estremamente convinto che se non avessi deciso di partire non avrei avuto le possibilità di crescita e gli skills adatti a ricoprire il ruolo che attualmente ho, a soli trent'anni.

Quale è stata la tua prima occupazione a Milano?

Ho lavorato per più di tre anni presso PriceWaterhouseCoopers, società di consulenza leader a livello mondiale, dove ho conosciuto gente fantastica e soprattutto quelli che sono diventati i miei migliori amici qui a Milano. Avendo trovato un ambiente estremamente giovane, non ho avuto nessun problema ad adattarmi e a sentirmi a mio agio, anche perché ho avuto la possibilità di lavorare per clienti internazionali e con il top management di PwC. La carica da me raggiunta prima di un nuovo cambiamento era senior auditor, ruolo che implica il coordinamento di un team di risorse mediamente di 5/6 persone ed il riporto diretto a managers e partners.

Per due anni e mezzo hai ricoperto il ruolo di finance manager presso SunEdison. Quali sono state le tue specifiche mansioni in questa società?

Sunedison è una società facente parte di un Gruppo quotato presso la Borsa di New York (NYSE), e si occupa di energia da fonte rinnovabile, nello specifico da fonte fotovoltaica.
In quella posizione, coordinavo il finance team di circa 8 persone tra Spagna, Italia, Latino America, Giappone e Corea, che si occupava di reportistica, bilancio e finanza per più di 50 società in Europa, Latam e Asia. Nello specifico, ero responsabile del mio team soprattutto per le operazioni di cessione delle società veicolo dei grandi parchi fotovoltaici a fondi di investimento internazionali.
In due anni e mezzo ho seguito in prima persona più di trenta cessioni ed altrettante acquisizioni, avendo la possibilità di viaggiare molto spesso tra Spagna, Olanda ed Asia e confrontarmi con top managers di diversa estrazione.È stato molto duro: ho vissuto per mesi con una valigia aperta, ma tutto questo mi ha dato molto in termini di preparazione e crescita per poter essere dove sono attualmente.

Dopo mansioni di così alto profilo professionale, attualmente sei direttore finanziario presso un'altra importante azienda...

Esatto, attualmente sono CFO/Direttore finanziario presso un Gruppo di circa 15 società; i soci, tra cui fondi di venture capital internazionali ed imprenditori di alto profilo nel settore viaggi e moda, mi hanno scelto per una posizione di questo livello nonostante la mia giovane età, segno che anche in Italia (nonostante un gap ancora notevole con gli altri Paesi) c'è il coraggio di puntare sui giovani e premiare i talenti. Mi auguro che tanti altri giovani come me possano avere questa opportunità, soprattutto al Sud.

Subito dopo la laurea, sei dunque riuscito ad affermarti professionalmente nel tuo settore di interesse, possibilità questa a cui un numero sempre più alto di ragazzi è costretto a rinunciare. In che modo sei tu riuscito, invece, a ricoprire ruoli così importanti in aziende di altrettanto notevole fama?

Potrà sembrare banale, ma ho fatto molti sacrifici, dedicando molto del mio tempo al lavoro ed alla mia crescita professionale. Non è stato semplice, ma la dedizione al lavoro e lo spirito di sacrificio sono valori importanti che i miei genitori mi hanno trasmesso sin da piccolo.
A chi si appresta oggi ad entrare nel mondo del lavoro, consiglio grande coraggio, flessibilità nel cercare la propria strada ovunque essa sia, ed un filo di incoscienza e sregolatezza; osare piuttosto che abbassare la testa, e portarsi avanti sempre se si è onesti e leali. Solo così si potrà avere fiducia, anche se giovani.

Considerati i tuoi studi e considerata anche la situazione lavorativa attuale, ritieni sia oggi opportuno adottare precise "strategie" nelle scelte da compiere, anteponendo così determinate facoltà ad altre e quindi abbandonando talvolta i propri interessi?

È una domanda a cui non so rispondere con una formula matematica precisa; certamente, vi sono studi che conducono a settori lavorativi meno inflazionati in termini di discrasia tra domanda ed offerta, ed altri in cui magari gli sbocchi lavorativi sono migliori.
Ad ogni modo, credo che un giusto mix tra i propri sogni ed aspirazioni e la realtà lavorativa esterna sia la strada migliore; il mio motto è sempre "plan for the worst, hope for the best".

Nella tua presentazione hai affermato di esserti trovato bene a Milano a tal punto da voler difficilmente tornare nel nostro paese...

Mi spiace dirlo, ma è così; nella vita non si può dire mai, ma attualmente vedo davvero molto improbabile un mio ritorno a Noci, nonostante la mia famiglia e parte dei miei affetti più cari siano là.
Dal punto di vista lavorativo, non credo che sia facile crescere ed esprimersi nel nostro paese così come in altre parti di Italia, ma spero davvero, per tutti quelli che iniziano ora ad affacciarsi al mondo del lavoro, che questo possa cambiare in fretta.
Milano è una bella città in cui vivere, ormai sono da sette anni qui; la gente non è come al Sud, ma ci sono tante opportunità anche in termini di vita privata, come migliori collegamenti per viaggiare (cosa che faccio appena posso), concerti e mostre. E in più c'è il mio Milan....

 

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