Silvano Liuzzi: grafico per professione, cantante per passione

07-10-silvano liuzziNOCI (Bari) – Spesso può accadere che lavoro e passioni entrino in contrasto tra loro. Troppo coinvolti dalle responsabilità professionali o dai ritmi frenetici di giornate sempre in corsa, si dimentica che altrettanto importante è non mettere in un angolo ciò che ci dona benessere ed emozioni. Questo è quanto è riuscito a fare Silvano Liuzzi, grafico per professione e cantante per passione. Riuscendo a trarre enormi soddisfazioni da entrambi i ruoli che attualmente ricopre, Silvano, nonostante abbia alle sue spalle la realizzazione di un disco e la collaborazione con nomi importanti della musica italiana, non dimentica mai che Noci è stato il suo punto di partenza.

 

Dopo aver abbandonato gli studi in Giurisprudenza, ti trasferisci nel 2001 a Roma per conseguire il diploma in Grafica e comunicazione visiva. Per quale ragione non hai seguito sin da subito questa strada, scegliendo invece un percorso completamente diverso?

Quando ho iniziato gli studi, l'indirizzo di studi di mio interesse era presente solo nelle facoltà del centro o del nord Italia. Non essendo convinto o probabilmente neanche pronto a cambiare città, preferii "adattarmi" a ciò che il nostro territorio offriva, con l'ingenua convinzione che non mi sarebbe mai pesato.

Durante il triennio di studi, inizi a coltivare quella che indubbiamente è la tua grande passione, il canto, percorso già iniziato a Noci...

Ho iniziato a studiare canto, tecnica vocale e solfeggio con Rosalia Schettini un anno prima di trasferirmi a Roma. Ho proseguito gli studi canori in una scola jazz contemporaneamente all'Istituto Europeo di Design. Inoltre, vivere nella capitale mi ha dato la possibilità di incontrare numerosi artisti: Lorena Scaccia (allieva di Nora Orlandi), Pierluca Bonfrate (collaboratore di noti artisti come Renzo Arbore) e Marco D'Angelo (autore di canzoni per molti interpreti italiani come Alex Baroni e voce corista del Festival di Sanremo fino al 2008).

 

Dopo aver conseguito il diploma in grafica e aver iniziato a lavorare già a Roma in questo settore, cosa ti ha spinto nel 2006 a tornare a Noci?

Il lavoro che trovai a Roma nel periodo post diploma non era affatto soddisfacente e scarsamente remunerativo. È risaputo tra i neolaureati che, seminando curriculum in giro, per la maggiore si trovano solo proposte di stage formativi spesso non retribuiti per una durata che oscilla dai 2 ai 6 mesi. Sono indubbiamente proposte da accettare anche obtorto collo per la tanto acclamata gavetta, ma quando si vive lontano dalla famiglia e si devono periodicamente fronteggiare le tante spese per vivere, non si può gravare a lungo sulle spalle dei genitori. Ritenni opportuno quindi tornare a Noci, consapevole che avrei maturato comunque quell'esperienza lavorativa che mi mancava, per potermi in seguito riproporre a Roma o altrove con un curriculum più interessante.

 

Nel 2008 torni a Roma dove continui a dividerti tra la tua professione di grafico e la passione per la musica. Da quale di queste due strade sei riuscito a trarre maggiori soddisfazioni personali?

Da entrambe queste due strade riesco a trarre grandi soddisfazioni, soprattutto sul piano personale. Dal ruolo che ricopro come grafico riesco ad ottenere giorno dopo giorno numerose gratificazioni, grazie anche agli elogi ricevuti per il mio operato. La passione per il canto è, invece, una dimensione parallela. Anche se è stato un vero e proprio limbo tra sogno e realtà, mi sono sempre molto divertito ed ho ricevuto anche in questo ambito tanti consensi da parte del pubblico che mi ha ascoltato.

Quali sono stati i passi più importanti fatti nel mondo della musica?

Di notevole importanza è stata la pubblicazione del mio disco. Veder realizzata e toccare con mano un'opera che mi è costata enormi sacrifici, valicando ostacoli di diverso genere, è una grossa soddisfazione. Altrettanto importanti sono stati gli eventi che hanno gravitato intorno ad essa, come la diffusione delle mie canzoni nelle radio italiane, le interviste, le esibizioni, i videoclip girati sotto la direzione di validi ed affermati registi, ma anche le amicizie nate in quel periodo. Ma ci tengo ad esaltare ogni singolo passo compiuto nella musica, sin dalla prima lezione di canto con la maestra Rosalia Schettini a Noci la quale, negli anni a venire, ha curato e favorito costantemente l'evoluzione e i progressi della mia voce. Nel 2007 ho vinto il concorso canoro "Io Canto", tenutosi a Taranto, dando inizio ad una collaborazione con "Musica è production"; nel 2008 ho frequentato uno stage di sei mesi con Luca Pitteri (ex docente della trasmissione "Amici") e partecipato ad uno di quattro giorni con Tony Bungaro. Importante è stato vincere la paura del palco quando ero ancora un neofita della musica, ma importantissima è stata ogni singola esibizione del mio excursus canoro: con affetto ricordo quelle a Noci durante gli Spettacoli di Rosalia Schettini, la breve parentesi con gli "amici del plettro" e la cover band degli U2; e quelle a Roma con il piano bar, le aperture dei concerti, e la cover band dei Police. Ogni nota che ho emesso e ho donato al pubblico, mi ha regalato emozioni indelebili ed il pubblico ha regalato a me la voglia di continuare e di perfezionarmi.

Nonostante gli evidenti traguardi raggiunti nella musica, hai continuato a ricoprire il ruolo di grafico. Pensi che il canto possa un giorno diventare la tua unica professione, oltre che una grande passione?

Come dicevo prima, ho vissuto un sogno quando ho inciso il disco, ma la strada per raggiungere gli obbiettivi prefissati era ancora molto lunga. Avrei dovuto continuare a sottostare a sacrifici, parecchie rinunce e notevoli investimenti di denaro; chissà poi per quanto tempo e senza alcuna garanzia di riuscita. Oggi in Italia il mondo della musica è un campo minato: la luce all'orizzonte è così lontana che si fa fatica a vederla, e ogni passo falso verso di essa rischia di far saltare tutto per aria.
Anche se non sono più nell'età per inseguire quel sogno, posso affermare energicamente che la musica è una grande passione e continuerò a coltivarla con l'impegno e l'entusiasmo di sempre, ma escludo che possa diventare un domani la mia unica professione.

Il tuo percorso artistico ha avuto inizio nel nostro paese. Quale è stato il ruolo che Noci ha avuto e che ricopre oggi nella tua vita e nella tua carriera?

Di Noci ne parlo sempre come uno tra i paesi più belli della Puglia. Sicuramente la si può valorizzare meglio per allontanarla dall'eclissi dei paesi del circondario a cui non ha nulla da invidiare. Ma questo è un altro argomento. Nonostante la grande città mi abbia conquistato immediatamente con le sue tante risorse da vivere, sono fiero delle mie origini. Per me Noci rappresenta un motivo di vanto: spesso faccio sfoggio con gli amici dei prodotti tipici enogastronomici che mi porto dietro ogni volta che scendo a trovare la famiglia, e partendo dalla degustazione di quei sapori inizio a raccontare delle risorse naturali e culturali del nostro territorio.
Ma a parte questo Noci è lo scrigno che racchiude i miei affetti, la mia infanzia; quei colori, suoni, profumi e tradizioni che hanno forgiato il mio carattere e la mia creatività e che piacevolmente ritrovo ogni volta che ci ritorno, anche se solo per pochi giorni l'anno.

 

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