Federica Ancona: ''La mia nostalgia è il desiderio di preservare ciò che sono''

07-18-federica anconaNOCI (Bari) – Vivere in un altro Paese può spesso offrire la possibilità di esplorare realtà completamente differenti da quella in cui si è sempre vissuti, sino al punto di associare la nostalgia non più alla volontà di fare un passo indietro, ma piuttosto al desiderio di preservare quello che il passato e le nostre tradizioni ci hanno fatto diventare, adattandole alla nuova realtà. Federica Ancora, oggi Product Lead per Sky, vive e lavora a Londra, dove oltre a coltivare interessi sempre in crescita, sviluppa la sua già importante carriera professionale, al passo con i cambiamenti e le evoluzioni che coinvolgono ogni giorno la nostra società.

Dopo aver conseguito la laurea triennale in Economia per l'Arte, la Cultura e la Comunicazione all'Università Bocconi, decidi di continuare gli studi a Londra...

Ho sempre avuto uno slancio verso la "differenza", che sia culturale, linguistica o sociale: la differenza nei colori, nei sapori o negli odori dei posti in cui si cresce, si passa o ci si ferma. Vivere a Milano, dove ho conseguito il titolo di laurea triennale, per quanto mi avesse esposto a innumerevoli differenze, non mi ha pienamente soddisfatta. Questo mi ha portata alla ricerca di nuove esperienze da vivere e quindi a trasferirmi a New York durante il terzo anno di università, dove ho studiato per qualche mese. In questa città ho avuto modo di confrontarmi con persone di nazionalità diversa, con culture, lingue, modi di pensare, mangiare, o persino di dire grazie o di ascoltare, molto differenti dal nostro. Sono anche entrata in contatto con un altro modo di studiare, più pragmatico e orientato alla professione rispetto a quello italiano, almeno nel triennio. Tutto ciò mi ha dato una ulteriore motivazione per continuare la mia ricerca ed è così che ho deciso di proseguire gli studi all'estero e trasferirmi a Londra.

Completati gli studi, resti a Londra. Come inizia qui il tuo percorso professionale?

Dopo la laurea mi sono messa alla ricerca di un lavoro in aziende che offrissero programmi di formazione per neo laureati. È così che ho trovato un'opportunità in un'azienda di consulenza in marketing e tecnologie digitali. Considero una fortuna quella di aver iniziato la mia carriera professionale in questo modo, perché ho avuto la possibilità di crescere rapidamente e di assumere presto varie responsabilità, nonostante fossi ancora alle prime armi. Inoltre, questa professione mi ha permesso di scoprire abilità e interessi che ho deciso di sviluppare ulteriormente attraverso le mie scelte professionali successive.

Oggi ricopri il ruolo di Product Lead per Analitycs per Sky. Nello specifico di cosa ti occupi?

Faccio parte della funzione di design e sviluppo di nuovi prodotti. La mia responsabilità è stabilire metodi e processi per monitorare il modo in cui gli utenti utilizzano in nostri prodotti (per esempio guardando la TV tradizionalmente o consumando contenuti in streaming attraverso un iPad) e fare in modo che queste informazioni vengano utilizzate per migliorare l'esperienza del consumatore e quindi generare valore commerciale. È un lavoro che richiede la capacità di comunicare in maniera efficace dati ed informazioni spesso complessi a diverse persone per permetter loro di prendere decisioni. Questo è l'aspetto che trovo più interessante della mia professione.

Oltre il lavoro, quali passioni o interessi hai modo di coltivare a Londra, città in cui oggi vivi e lavori?

Collaboro con una compagnia di danza contemporanea, chiamata Random Dance e fondata dal coreografo Wayne McGregor. Assisto progetti di ricerca interdisciplinari che coinvolgono ballerini, coreografi, programmatori informatici e neuropsicologi per comprendere come si sviluppa il processo creativo della coreografia e come possa questo essere supportato da strumenti digitali. Vado frequentemente anche a teatro per assistere a spettacoli di danza contemporanea, opera o prosa, che spesso recensisco. Londra offre un'ampia varietà e sperimentazione nel campo culturale. Dedico anche il mio tempo libero ad esplorare la città e visitare aree che non conosco ancora – Londra è una città in continua evoluzione.

Sia il tuo lavoro che la tua collaborazione con la compagnia Random Dance sono per certi aspetti legati al forte sviluppo tecnologico che sempre di più irrompe nella nostra quotidianità. Secondo la tua opinione, l'avvento di strumenti digitali può favorire la nascita di nuove figure professionali e quindi contribuire alla riduzione della disoccupazione giovanile?

Indubbiamente lo sviluppo di tecnologie digitali ha creato nuove figure professionali, come la mia per esempio. Tuttavia, le opportunità differiscono in base al contesto. In Europa ci sono Paesi che hanno raggiunto livelli molto diversi in termini di maturità digitale. Per esempio, l'introduzione degli smartphone e l'utilizzo dei social media in Italia sono tra i più alti in Europa, ma internet ad alta velocità non è ancora pervasivo ed uniforme sul nostro territorio, il che limita alcune attività, come il consumo di contenuti TV via streaming. Quando un Paese, come il Regno Unito, è più maturo dal punto di vista digitale il mercato del lavoro in quest'ambito è più dinamico e quindi tende ad offrire più opportunità. Ad ogni modo, sono tante le possibilità che la tecnologia digitale può offrire e queste stanno già crescendo in Italia e in particolare in Puglia: penso al commercio internazionale online per le piccole e medie imprese o alle scuole che possono beneficiare dell'accesso a materiale di studio online e a rapide forme di comunicazione e di scambio con istituti scolastici esteri.

Nel tuo percorso formativo hai sempre mostrato una certa propensione verso il settore della Comunicazione e successivamente del web marketing. In particolare, la scelta di questo percorso è stata motivata da ragioni pratiche o, al contrario, è il frutto di una passione coltivata e cresciuta nel corso del tempo?

L'ambito in cui lavoro si è sviluppato soltanto negli ultimi anni – quando ero a scuola o nei primi anni di università non immaginavo neanche che potesse esistere una figura professionale come la mia. Pertanto il mio percorso professionale finora è stato più che altro un processo di scoperta di un ambito in cui ho potuto mettere a frutto le mie competenze e abilità.

In che modo la tua lontananza fisica da Noci ha influenzato il tuo rapporto con lo stesso paese e con quanto ad esso ti lega?

Sotto molti aspetti da quando vivo all'estero attribuisco maggior valore alle mie radici e sono diventata più consapevole di come gli anni trascorsi a Noci abbiano avuto un'influenza sulla persona che sono. Quello che mi manca di più sono i paesaggi della campagna nocese, il profumo del mare, quello del basilico e del rosmarino. E ovviamente penso anche alla mia famiglia e agli amici che ho sempre tanta voglia di vedere quanto torno. Allo stesso tempo però la mia vita a Londra mi soddisfa e mi stimola in un modo che Noci non riesce a offrirmi: la mia nostalgia non è voglia di ritornare dov'ero, ma più che altro desiderio di preservare ciò che sono.

 

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