Storia della bambina perduta

temTEMPERAMENTE - Dopo quattro anni dalla pubblicazione del primo volume, la saga de L’amica geniale volge al termine: Lila e Lenù sono ormai adulte, entrambe hanno figli e una carriera promettente e si sono affrancate dal rione in cui sono nate e cresciute; guardano con distaccato disincanto gli amici che vivono ancora lì, tra lo stradone e i vicoli, dove regnano incontrastati i fratelli Solara e la vendetta e la sopraffazione sono all’ordine del giorno, ma sono, tutte e due, saldamente invischiate: Lenù nelle maglie dell’amore per Nino Sarratore, Lila nella logica contorta e spietata di quell’ambiente di cui, nonostante tutto, sente di fare parte. La loro amicizia, reale filo conduttore dei romanzi, torna prepotentemente in primo piano – dopo essere rimasta, per due volumi, quasi in sordina – nel suo ruolo essenziale per la conclusione della storia: il rapporto, complesso nella sua aspra bellezza, che le lega, vivrà delle svolte impreviste che cambieranno il corso di molte vite.

Non è facile parlare di un libro che porta a termine una serie senza fare accenno ai precedenti: ancora più difficile è recensire un romanzo compreso in una saga considerandolo a sé e non come parte di un tutto. Storia della bambina perduta è il quarto volume della serie che ha consacrato al grande pubblico Elena Ferrante, autrice – o forse autore, anche se appare meno probabile – che si nasconde maliziosamente dietro uno pseudonimo; le illazioni sulla sua vera identità hanno contribuito, con ogni probabilità, al successo della serie, che comunque merita grandissima attenzione: per la costruzione e la descrizione, assolutamente straordinarie, delle due protagoniste, che suscitano sentimenti forti e contrastanti nei lettori, risultando a tratti fastidiose nella loro realistica umanità, e per la particolare fedeltà con cui è ritratto uno spaccato dell’Italia, dagli anni Cinquanta ad oggi. Sebbene il romanzo risenta un po’ del dover chiudere tutte le storie rimaste aperte, finendo per scadere, a volte, nel feuilleton, la storia è avvincente e mai scontata e lo stile narrativo è arguto, preciso, godibilissimo.

Storia della bambina perduta perde di valore e di senso se letto senza gli altri volumi, e non raggiunge gli iperbolici livelli di L’amica geniale, ma è un libro di grande qualità narrativa, da leggere d’un fiato.

Elena Ferrante, Storia della bambina perduta, Edizioni e/o, collana Dal mondo, 2014, pp. 464, € 19,50

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