Lacci

temTEMPERAMENTE - Domenico Starnone nel 2014 ha scritto Lacci, romanzo di cui vi parlo oggi. Protagonista della storia è la famiglia Minori, composta dai coniugi Aldo e Vanda e dai figli Sandro e Anna. C’è anche un ruolo importante riservato a Labes, il gatto di casa. I lacci del titolo si riferiscono ad un episodio d’infanzia dei due bambini, così importante per loro, quanto quasi insignificante per il padre. Ma fanno riferimento anche ai legami che vanno creandosi tra i componenti di una famiglia, sia come sinonimo di sicurezza e stabilità sia come preclusione a vivere altre esistenze.

Tutto il periodo della famiglia è raccontato da tre punti di vista, quelli di tre componenti del nucleo familiare. Quindi gli stessi fatti sono affrontati da tre diversi focus, ed è molto interessante vedere come accadimenti oggettivi e incontrovertibili vengono percepiti e vissuti da persone con età, background e intenzioni finali differenti.

La narrazione di Starnone è una storia difficile, delicata, che turba. La rottura di Vanda e Aldo, narrata sin dalla primissima pagina, è molto più devastante di quanto appare, e la loro riconciliazione non riuscirà a far tornare le cose come una volta.

La deflagrazione del rapporto colpirà anche e soprattutto i bambini, che da grandi saranno emotivamente instabili e incapaci di instaurare rapporti duraturi; e addirittura inadatti all’amore verso i genitori. Mentre all’inizio pare una storia come tante, proseguendo nella lettura si avverte un sottile senso di inquietudine che va via via aumentando fino all’apice, toccato alla fine del libro, quando si capisce che nulla dev’essere dato per scontato e che ogni cosa deve essere messa in discussione.

La penna di Starnone s’insinua nel petto del lettore, all’altezza del cuore, sempre più a fondo, fino ad incontrare i sentimenti più intimi, quelli concernenti l’amore e la famiglia. Quando un uomo sposato con prole si innamora di una ragazza più giovane che gli dà la freschezza e la gioia di vivere che non aveva mai provato, cosa deve fare, cosa deve scegliere per continuare ad essere considerato un uomo onorevole e degno di rispetto?

Per molto tempo Aldo si limita a non scegliere, non definitivamente perlomeno.
Infatti lascia la casa coniugale per andare a vivere con Lidia, la sua amante, ma non taglia di netto con la famiglia: continua a vedere i figli, anche se raramente e un po’ di controvoglia. La lontananza ha infatti modificato la spontaneità e sincerità dei rapporti tra padre e figli, e tutti e tre durante gli incontri indossano una maschera per mimetizzare le vere sensazioni, quelle interne.

Dopo qualche anno però, l’amore così vero e intenso sacrifica se stesso, in favore di una ricerca di saldezza che pare naturale nell’essere umano.Ma la moglie tradita, una  volta devota e fedele, non è più quella di allora, e le dinamiche della casa cambiano, così come gli equilibri di potere.

Consiglio sinceramente questa lettura, anche se mi sento di mettere in guardia chiunque abbia le fette di salame sugli occhi riguardo alla famiglia, legato a un concetto tradizionale che in effetti non c’è mai stato.  O forse è giunto il momento di aprire gli occhi sulla realtà e accettare che l’amore ha più sfaccettature e più gradazioni di colore, del resto è il motore del mondo mica per niente.

Domenico Starnone, Lacci, Einaudi, 2014, € 17.50

Atrerecensioni su temperamente.it

Temperamente

© RIPRODUZIONE RISERVATA