ll mondo finisce al Caffè Torrefazione

temTEMPERAMENTE - Si dice che il mondo finisca al Caffè Torrefazione e che dopo quello non ci sia più nulla, tutto finito, oltre, non si va. È proprio quello che ci racconta Gianni, protagonista e voce narrante del romanzo di Paolo Autino.

Ci troviamo nel 1976, quando tutto inizia, quando cioè la vita di Gianni e dei suoi amici si incrocia – forse sarebbe meglio dire ʽscontraʼ – con la famiglia Nocera, in particolar modo con il temuto Totò Nocera, delinquente di Cigliano che ama spargere terrore assieme ai suoi “scagnozzi”. Una risposta di troppo a Totò costa al giovane protagonista una minaccia pendente sulla sua testa e su quella dei suoi amici Enrico Palizza alias Ma t’è deficient? e Ravasi Alberto alias Totospierre: in quel bar, Gianni e i suoi si rendono conto che la loro vita non sarà più così semplice.

A partire dal momento in cui la “promessa” di Totò viene proferita, inizia un’avventura esilarante dai contorni talvolta tragici, un percorso alla scoperta delle fragilità insite nell’uomo, una battaglia senza esclusione di colpi, che coinvolge tutti, dal più debole al più forte. Le disavventure che coinvolgeranno tutti i personaggi del libro sono comiche, fanno sorridere, ma hanno un retrogusto amaro, perché ogni avvenimento fa i conti con l’interiorità e con ciò che essa cela.
Ogni personaggio è connotato perfettamente: la figura di Totò, dalla superficie ruvida, subisce un percorso di maturazione e sul finale Autino gli conferisce una dignità che all’inizio non aveva. Gianni, d’altro canto, è l’emblema della giovinezza, irta di scogli, certo, ma con spiragli di miglioramento.

Il mondo finisce al Caffè Torrefazione diventa metafora di quella consapevolezza che inevitabilmente assale gli individui, nel momento in cui realizzano di non avere alternative, di trovarsi dinanzi ad un problema, ad una difficoltà, e di dover fare i conti con se stessi, quindi anche con i propri errori e con le proprie debolezze.

Paolo Autino, docente di lettere classiche nei licei, si è fatto subito riconoscere da uno stile decisamente originale, di stampo colloquiale, a tratti dialettale, vicinissimo al punto di vista che racconta. Regala ai lettori un esordio letterario coi fiocchi.

Paolo Autino, Il mondo finisce al Caffè Torrefazione, Cinquemarzo edizioni 2016, pp. 148, 13 euro.

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