Pianissimo - Libri sulla strada

temperamente copiaTemperamente - Chi va piano, si sa, va sano e va lontano; ma da oggi chi va pianissimo... va fortissimo! Permettetemi di rielaborare il noto proverbio, giacché l'occasione lo consente. "Pianissimo – Libri sulla strada" è infatti un'iniziativa davvero forte. Nata dalla passione di un noto e valente addetto ai lavori, il messinese Filippo Nicosia, l'idea di un libreria itinerante che potesse in qualche modo contrastare la carenza di spazi per la lettura (soprattutto nei comuni siciliani) si è poi concretizzata grazie all'entusiasmo dei numerosi compagni di viaggio di Filippo: Maura, Serena, Mauro, Carmen, Monia, Anna, Miriam... e Leggiu, il furgoncino Fiat panorama del 1976, riverniciato e adibito a libreria.

Leggiu, che non riesce ad andare che pianissimo, e che non a caso dà il sottotitolo a questo saggio (In viaggio a 20 km l'ora per amore della lettura), prende questo nome dal dialetto siciliano, dove "leggiu" sta per "lieve, piano", ma anche per "leggo". Il nome "Pianissimo", invece, oltre a rimandare all'andatura del furgoncino, deriva dal titolo di una raccolta di poesie di Camillo Sbarbaro.

Ma qual è il senso di Pianissimo? Perché investire soldi e tempo, portare libri in comuni minuscoli, leggere ad alta voce in piazzette semideserte e sbattere non di rado anche con lo scetticismo e con la derisione di taluni (Ma chi minchia ci fai cu 'sti libri? è l'emblematico titolo di un capitolo del volume)? Il senso lo spiega molto bene Filippo Nicosia, allorquando riporta i dati dell'Ocse relativi alle competenze Piaac e in particolare alla literature profeciency, ovvero alla capacità "di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere dai testi scritti, per intervenire nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità". Ebbene, secondo queste statistiche pare che l'Italia sia un paese composto di gente che non legge, e che, quand'anche legge, non è in grado di comprendere quel che legge.

Ecco allora svelato il vero scopo di Nicosia. Ed ecco quel che a mio giudizio occorre vedere nell'iniziativa "Pianissimo": non un debole e dolciastro appello alla lettura (limitarsi ad esclamare "w la lettura!" o "w la cultura!", come fanno – ahinoi – in troppi, non sarà un male, ma non serve neanche a nulla), ma offrire alla gente gli strumenti per sviluppare un pensiero critico. E scusate se è poco.

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Aggiungo una nota: visitando in questi giorni il sito di "Pianissimo", ho letto un comunicato relativo al quinto tour, quello appunto del mese di agosto, nel quale è scritto che «Leggiu si è fermato. Che nessuno pianga, che nessuno si disperi, a parte noi che ci eravamo affezionati ai latrati della sua frizione. Ci sarà un altro mezzo. Ci prendiamo del tempo per riorganizzarci, pensare a una svolta ecologica del progetto, con un mezzo che rispetti l'ambiente». Come guardare sempre il lato positivo della vita, insomma, commenterebbero compiaciuti i Monty Python.

E che nessuno si allarmi prima del tempo: anche se "Pianissimo" si è (momentaneamente) fermato, Filippo Nicosia, nei capitoli conclusivi del suo libro, ci parla del proliferare di altri progetti simili in giro per lo Stivale: da "Libra 2.0" di Monica Maggi al "Bibliomotocarro" del maestro Antonio La Cava (di cui Temperamente ha parlato, proprio in questo giorni, qui), da "Profumi per la mente" di Davide Ruffinengo a "Libro Lab" di Valentina Calvani (vincitrice del bando della Regione Puglia "Principi attivi"), queste e altre librerie itineranti seguono, testardamente fiduciose, il comandamento di Luciano Bianciardi:

Se non sono le persone ad andare dai libri allora saranno i libri ad andare dalle persone.

Filippo Nicosia, Pianissimo – Libri sulla strada. In viaggio a 20 km l'ora per amore della lettura, Terre di Mezzo Editore, Milano 2014, 137 pp.

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