Cris: Torino-Noci in bicicletta

brevi-di-sport-cris-torino-noci-in-biciNOCI (Bari) - In esclusiva per NOCI.it l’avventura di Cris che ha attraversato l’intera Italia, partendo da Torino per arrivare a Noci, non in macchina o in treno, ma in bicicletta! Figlio del polignanese Modesto Bellipario e della nocese Maraglino Giovanna, trasferitisi a Torino negli anni '60, quelli del boom economico, Cristoforo Bellipario nasce a Torino il 18 Luglio 1963. Interista accanito è un amante dello sport in generale, infatti il suo fisico è quello di uno sportivo vero e proprio. La passione per la bicicletta gli è stata trasmessa dal suo cognato Ernesto anch’egli un amante di questo sport.

Cris, quando nasce l’ idea di questa avventura ? L’idea di percorrere l’Italia da Torino a Noci in bicicletta è nata circa 4 anni fa durante alcuni tratti percorsi in auto sulla mitica SS16. Incantato dal panorama, da percorsi collinari e da caratteristici paesini ammirati durante gli annuali viaggi Torino – Noci effettuati in auto, nella mai mente scattò improvvisamente una domanda: “E se provassi ad attraversare questi luoghi in bicicletta ? Non sarebbe una bella avventura ?” Nel corso degli anni successivi questo quesito mi ritornava spesso in mente sino a proporre a mio cognato Ernesto di affrontare insieme questa avventura. Ernesto, ovviamente, accettò subito la proposta. Per diverse vicissitudini personali la messa in opera di tale avventura è stata rimandata anno per anno. Sino al settembre 2009 quando io e Ernesto iniziammo il nostro percorso di preparazione.
Per la preparazione vi siete affidati a qualche centro specializzato nel settore o provvedeste da soli ? Per quanto riguarda la preparazione atletica ci siamo affidati ad una palestra di Torino, la “Diamond Club” che è attrezzata di bike per spinning con istruttori validi e preparati.
Ci sono stati problemi nella preparazione ? In tale fase iniziale si manifestò il primo contrattempo... il mio compagno di viaggio, Ernesto, subi un grave infortunio al ginocchio con la conseguente inabilità a qualsiasi attività sportiva per almeno 6 mesi vedendosi costretto a malincuore ad abbandonare questo progetto.
Quale fu la tua reazione ? A questo punto mi sorsero alcuni dubbi sulla pericolosità di affrontare questa avventura in solitaria, però più la preparazione andava avanti e più la convinzione di compierla aumentava.
Oltre alla preparazione fisica, ti adoperasti in qualche altro tipo di preparazione? Come pianificasti il tuo viaggio ? Oltre alla preparazione fisica ci furono la preparazione mentale e, soprattutto, la pianificazione dell’intero percorso. Passando molte ore al computer ricercai simili esperienze compiute da altri cicloamatori in solitaria per valutarne commenti, sensazioni e per conoscere tutte le problematiche di questo viaggio. Parallelamente disegnai le tappe e prenotavo tutti gli alberghi ove pernottare. Leggendo i racconti di altri che , come te, avevano, o volevano affrontare avventure di questo genere, quale pensasti era il primo problema da affrontare ? Dopo una attenta ricerca il problema più importante si rivelava quello di superare le eventuali crisi fisiche e psicologiche senza l’aiuto di nessuno.
Arriviamo al dunque: raccontaci le 8 tappe che hai affrontato, magari aggiungendoci qualche commento personale.... Armato di una delle mie biciclette, la BIANCHI SPILLO QUARZ, attrezzata a dovere con un carrellino monoruota per il bagaglio minimo indispensabile, decisi di affrontare comunque tutti i rischi e di intraprendere da solo questa avventura. Finalmente arrivò la data della partenza: Sabato 31 Luglio 2010 alle ore 06:00 partì con le seguenti 8 tappe di fronte a me :
1. Torino - Voghera di 143 Km. Arrivai a Voghera intorno alle 15.30 dopo un paio di soste per ristoro. Le Gambe rispondevano bene, Gli unici piccoli problemi derivano dal freddo mattutino non preventivato, tuttavia l’attrezzatura al riguardo è risultata sufficiente. La bellezza della tappa sono state le colline asti.
2. VOGHERA - PARMA di 120 km circa. Arrivai a Parma intorno alle 14. Tempo di pedalata 5 ore al netto delle soste per la rifocillazione. Il fisico per il momento reggevae e non destava problemi. Il nemico della tappa fu il tragitto Piacenza Parma privo di ombra e le salite dolci ma lunghe per arrivare a Parma. Abbronzatura molto intensa sulle gambe. Il mio commento ? “Tappa monotona”.
3. PARMA IMOLA. Il tappone di oltre 150 km mi portò ad Imola dopo gli ultimi 30 km di salita piuttosto intensa. Gambe leggermente indolenzite che non hanno destato problemi. Il sole e il caldo della tappa si sono fatti sentire più del solito.
4. IMOLA PESARO. Finalmente il mare ! Tappone insidioso alleviato dall'arrivo a Rimini e l'approdo sulla strada fiancheggiante il mare ! Ultimo strappo da tagliagambe: 17 km di salita da Gabicce a Pesaro ! Peggio di una lezione di Michael Mauro e Claudia messe insieme (preparatori)! E poi 5 km di dolce discesa fino a Pesaro !.Gambe ovviamente provate. Da sottolineare l’importanza psicologica della vista del mare.
5. PESARO SAN BENEDETTO DEL TRONTO. 163 Km molto intensi nel tratto di Ancona dove si è dovuto salire parecchio e con molta fatica. Superata la prima metà del percorso. Un leggero eritema solare dovuto al sudore ha complicato le cose insieme al battesimo dell'acqua: Pioggia intensa che rallentò la tappa. Nonostante questo le gambe giravano davvero che un piacere. Io stesso ero stupito.... Ora tutto diventava più facile, la meta era vicina, mancavano solo tre tappe !!!!
6. SAN BENEDETTO - VASTO. La tappa più dura. Incominciavano i primi veri problemi. Paesaggi bellissimi ma le montagne si facevano sentire ed era davvero dura, dura dura. A questo si aggiunsero i primi (e si spera ultimi) problemi meccanici: Ovalizzazione delle ruote. Un meccanico del luogo pose rimedio ad una delle ruote, il giorno successivo sistemò anche l'altra. Arrivai a Vasto alle 18 passate viste le vicissitudini. Ma ormai ci siamo, mancavano solo due tappe, l'arrivo a Noci era per sabato !!!!! Splendidi paesaggi, ma gli ultimi 50 km erano salite continue con pendenze fino al 15%
7. VASTO - TRINITAPOLI. Ci sembra ieri quando ridevamo passando da Trinitapoli, chi l'avrebbe detto che sarebbe divenuta arrivo di tappa. Oggi tanta fatica.. Non la strada, non la stanchezza ma il caldo e il vento che soffiava laterale. 44 km di deserto da Foggia a Trinitapoli ma quasi ci siamo. Gli unici problemi furono il paesaggio desertico e un branco di 2 cani randagi che mi seguirono per un tratto addentando anche il fanalino del carrello.
8. E' FATTA! Impresa riuscita. In un pomeriggio caldo e assolato percorsi con la determinazione di chi sa di aver raggiunto un traguardo. TRINITAPOLI - NOCI. La stanchezza di tutto il viaggio, il caldo, la voglia di arrivare furono le maggiori difficoltà degli ultimi km. Arrivato a Noci ho trovato un flotta di persone ad aspettarmi con striscioni, spumante, coppa del vincitore !!!! Ora, esausto e soddisfatto, darò inizio alle mie ferie !!!!!
Quali sono i ricordi di questa avventura ? Alla fine resterà il ricordo della bellissima avventura, la consapevolezza di aver sfidato i propri limiti e la gioia delle emozioni che solo chi compie una impresa del genere può provare a descrivere.
Qualche ringraziamento ? Naturalmente non possono mancare i ringraziamenti: alle mie figlie Alessia e Valentina che mi hanno sostenuto sin dall’inizio.... a mio cognato Ernesto per l’aiuto tecnico prestato. A mio cugino Vito sia per la sua attività di reportage cronistico effettuata durante il viaggio che per la compagnia durante le ore di spinning. A tutti gli amici e parenti che mi hanno aspettato e festeggiato all’arrivo. Ai preparatori atletici della palestra Diamond Club nelle persone di Claudia, Mauro e Michael. A tutti gli albergatori che mi hanno accolto calorosamente durante le tappe.
E ora ? Avanti con la prossima avventura.
Ringraziamo il signor Cristoforo, per la sua disponibilità, oltra alla figlia Alessia per la realizzazione dell’ intervista!
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