Trofeo San Rocco: vince la solidarietà, perde la sportività

09-02-manifesto_18_san_rocco_frontNoci (Bari) - Era dai tempi del campionato europeo 2004 che non si assisteva ad un "biscotto". Per i meno esperti di calcio, si parla di "biscotto", quando 2 squadre si accordano sul risultato finale della partita. Nel 2004 furono Danimarca e Svezia a rendersi protagoniste di un clamoroso pareggio per 2 a 2 in modo da passare entrambe al turno successivo, eliminando l'Italia.

Da quest'anno, anche il trofeo San Rocco, torneo di calcio a 6 il cui ricavato viene devoluto in beneficienza, potrà vantare il suo personalissimo "biscotto". Precisiamo subito, per gli amanti del gossip e dei pettegolezzi, che non verranno citati nomi e protagonisti di questo misfatto, poichè lo scopo di questo articolo non è di denuncia, ma di riflessione, di come una serata di divertimento e beneficienza possa trasformarsi in un esempio negativo.

Veniamo ai fatti, siamo all'ultima partita del girone B, valida per la qualificazione alle semifinali della competizione. 3 delle 4 squadre del girone si contendono il passaggio al turno successivo, riservato solo alle migliori 2 del gruppo. Qualche rapido calcolo di punteggi, differenza reti e reti segnate, e le 2 squadre che devono disputare l'ultima partita del girone si accorgono che basta un pareggio affinchè entrambe accedano alle semifinali. Ed è così che nasce una veloce consultazione tra i giocatori che si completa con una partita che di agonismo e spirito di competizione ha ben poco.

Il pubblico rumoreggia ed uno dei giocatori lascia polemicamente il terreno di gioco, in rotta con i propri compagni di squadra per la brutta figura a cui si stanno esponendo. Di tutta risposta questi ultimi si scandalizzano del comportamento del loro compagno, dichiarando: "Ma come, avevamo già deciso di pareggiare...".

Ad essere sconfitti da questo episodio sono lo sport e la sportività. Se neanche ad un torneo di beneficienza si riesce a mantenere un comportamento sportivo, c'è da chiedersi se sia il caso di scandalizzarsi per tutte le altre occasioni di comportamenti poco trasparenti che si verificano quotidianamente, in paese, nella nazione, nel mondo intero.

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