Mister Perillo senza freni alla vigilia dei play out del Real Noci

12 04 mister michele perrilloNOCI (Bari) - Mancano due giorni alla gara unica dei play out contro il Virtus Bitritto che deciderà la permanenza o meno del Real Noci in Promozione: non si può propriamente parlare di lotta per la salvezza, ma più di lotta a non soccombere e uscire a testa alta da una stagione fallimentare, senza l'aggettivo "meravigliosa" come nel titolo di un celebre film su un recente capitolo del Bari calcio.

Mister Perillo lo sottolinea ormai senza peli sulla lingua: se il Noci è arrivato sin qui è solo merito dei ragazzi rimasti, della loro voglia di giocare e, perché no, del suo supporto, affiancato dalla presenza del presidente Mimmo Tinelli, unico della società a detta di Perillo che dimostra di esserci, ancora. I biancoverdi, da dicembre, hanno perso ben 11 giocatori, gli ultimi 4 recentemente, tra i quali pedine storiche come Paolo Laera, Nello Netti e Piero Sciatta e questo per problemi con la società, la stessa società che ora latiterebbe e che non accompagnerebbe i suoi ragazzi alla fine di questa avventura. 

E' un giovedì sera di allenamento al "De Luca Resta", il quarto in una settimana per i biancoverdi che si apprestano al match salvezza, domenica alle 16.30 al "De Luca Resta" contro il Bitritto: possono vincere o pareggiare (anche ai supplementari), perdere significa retrocedere. "Eccolo!" - mister Perillo indica il cancello d'entrata - "Il presidente, solo lui continua a seguirci!". E' Mimmo Tinelli, primo uomo del Real Noci da quest'anno, un'esperienza nuova per lui e che sembra volere seguire fino all'ultimo, nonostante tutto. Da dicembre piano piano tutte le pedine societarie conosciute da mister Perillo al suo arrivo, in un momento di già piena crisi societaria, sono venute meno, come noi avevamo già recentemente appreso: il ds Carlo Di Bari non è più in Real Noci così come Sebastiano Quiete, il direttore generale, che avrebbe comunque continuato a dare una mano da esterno fin quando possibile. La restante società sarebbe man mano diventata assente, lasciando i ragazzi e il mister in balia di loro stessi, sul filo del rasoio: continuare o mollare tutto?! Mister Perillo ha pensato per un attimo alla seconda (leggi quì), tornando poi sui suoi passi.

In undici hanno deciso invece di tirarsene fuori, 7 andando in altre società e 4, gli ultimi in partenza, preferendo rimanere a casa o guardare le partite dagli spalti piuttosto che giocare per una società con la quale erano ormai in piena rottura: Paolo Laera, Piero Sciatta, Nello Netti, Luca Calicchio, colonne portanti della storia biancoverde e del suo gioco; con loro mister Perillo dà per certo il fatto che sarebbe riuscito ad evitare i play out, ma così non è stato. Ultima tegola l'infortunio di Alessio Mangini, senza contare che con l'abbandono di Nello Netti, ora è il preparatore dei portieri, Marino Matarrese, a fare le sue veci. "Nell'ultima di campionato eravamo 14" racconta mister Perillo, "12 contro l'Ascoli Satriano." A girare il dito nella piaga ci sarebbero anche i pochi tifosi che nelle casalinghe seguono i biancoverdi, rei per mister Perillo più che di tifo, di critiche nei suoi confronti e in quelli dei giocatori. 

L'allenatore del Real Noci e i suoi ragazzi, ormai soli verso l'ultima battaglia e senza niente in tasca se non "pezzi da cento" di passione, spirito di gruppo e amore per questo sport, scenderanno quindi in campo, domenica, per loro stessi, per l'onore di nessun'altro all'infuori di loro e di chi c'è ancora, pur comprendendo le logiche di chi ha detto "basta" prima del traguardo. Non vince, pareggia, perde il Real Noci, ma lo fanno mister Perillo e i suoi ragazzi.

Calcio a 11

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