Tutte le verità di mister Iaia

Domenico IaiaNOCI (Bari) - A quasi due settimane dalla comunicazione di esclusione dal campionato di serie A della Pallamano Intini Noci, NOCI24.IT ha intervistato il mister Domenico Iaia, unica figura di riferimento della squadra in questa stagione.

Mister, per cominciare, cosa è successo esattamente negli ultimi giorni? Dal mancato pagamento della tassa gara all’esclusione dal massimo campionato,vicende che in pochi giorni hanno segnato la fine della pallamano Noci...

“Per quanto riguarda l’esclusione dal campionato io penso essenzialmente due cose: la prima è che la società non abbia messo in conto queste decisioni della federazione, perché se guardiamo il regolamento, esso non dice che dopo due tasse gara non pagate c’è automaticamente l’esclusione, ma si parla semplicemente di multa in caso in cui questi pagamenti non arrivino, e ci sono 60 giorni di tempo per pagare l’ammenda. Il regolamento è stato interpretato equiparando il non pagamento della tassa ad una rinuncia, per cui c’è stata l’esclusione. Probabilmente questa interpretazione chiarisce il motivo per cui la società non si aspettava questa decisione e posso pensare che sia stata una dimostrazione da parte della federazione nei confronti della società come per dire ’comportatevi bene altrimenti questi sono i risultati’. Il secondo punto è il mancato pagamento delle tasse gara: penso che c’è stata una difficoltà oggettiva da parte della società nel trovare i fondi e di conseguenza la confusione totale, la non lucidità da parte del presidente e del DG di rendere partecipi almeno me e il capitano di questa situazione”.

Lo spogliatoio si aspettava questa decisione oppure è stato un fulmine a ciel sereno?

“Per noi è stato un fulmine a ciel sereno come lo è stato per società e tifosi. Io non sapevo nulla di questa eventualità “

Oggi, dopo tutto quello che è successo, quali sono i rimpianti secondo lei?

“I rimpianti possono essere miei, della società, dei tifosi e dell’intera comunità. I rimpianti non sono da attribuire ad un gruppo di persone o addirittura ad una singola persona. Dal mio punto di vista i rimpianti li deve avere l’intera comunità nocese che ha capito troppo tardi quello che si era creato e di quello che poteva svilupparsi. Il rimpianto dunque penso che lo debba avere l’intera comunità nocese e non soltanto la società o io personalmente. Il mio personale rimpianto è aver probabilmente illuso dei ragazzi di fare professionismo non rendendomi conto che probabilmente non c’erano le condizioni per fare professionismo, ma nonostante tutto eravamo riusciti a costruire un gran bel gruppo. Nel momento in cui si era presa consapevolezza dell’importanza di quello che si stava facendo ci doveva essere più sensibilità dalla comunità e prendere a cuore questa squadra e questi ragazzi. Io mi sono sentito molto solo in questi mesi, nel dover affrontare tutte le problematiche, non solo di tipo tecnico o tattico ma anche umano e logistico. Ci doveva essere meno egoismo e più passione verso questa squadra e questi ragazzi”.

Cosa è mancato secondo lei? Cosa ha condotto al disastro?

“Io ho sempre ribadito come filosofia nello sport e nella vita che quando c’è un obiettivo comune le componenti che vogliono raggiungere questo obiettivo devono trovare punti di incontro e mai punti di scontro. La mia sensazione è che in questa fase e nella fase della crisi sono stati evidenziati più punti di scontro che punti di incontro. È subentrata una sorta di egoismo personale che inevitabilmente ha portato al disastro, alla distruzione. Non si è pensato al bene comune, cioè la Pallamano Noci, la squadra e i ragazzi che stavano qui a Noci, e parlo sia dei ragazzi che sono andati via ma anche del patrimonio umano del territorio nocese. Non aver avuto punti di incontro, ma soprattutto punti di scontro probabilmente è stata la causa che ha portato ad arrivare dove si è arrivati”

Lasciando un attimo da parte la prima squadra, focalizziamo l’attenzione sui gruppi under che stanno dominando i rispettivi campionati. Proprio lo scorso week-and è arrivata la notizia della quasi certa partecipazione dell’under 18 alle finali nazionali. Cosa si sente di dire mister Iaia a questo gruppo di ragazzi?

“Guardando le classifiche posso dire che anche l’under 14 e l’under 16 siano già con un piede dentro le finali nazionali. Quando parlavo di non essersi resi conto di cosa si è andato a distruggere, mi riferivo non soltanto alla prima squadra, ma mi riferivo a tutto il movimento che si è creato negli anni passati e che nel tempo di è potenziato al fine di arrivare ad una serie di risultati a livello giovanile. Non è stato frutto di un caso, ma è stato frutto di una programmazione iniziale avvenuta ad inizio stagione e che mirava sicuramente alla prima squadra, ma soprattutto al potenziamento di questo movimento giovanile. Io ho sempre incitato tutti i miei ragazzi a non mollare mai e a sognare sempre. L’aver raggiunto queste finali è stato un sogno dei ragazzi negli anni. Adesso mi auguro che si possano fare queste finali e questi ragazzi non smettano di sognare oggi e neanche nel futuro e mi auguro che sia cosi, anche se le ultime vicende, gli ultimi rumors, mi fanno pensare a un qualcosa che con lo sport e con il mondo sportivo non ha niente a che vedere, ma centra più sulle lotte personali. E in certe occasioni vengono sfruttati questi ragazzi per ottenere il proprio fine e il proprio tornaconto. Il mio auspicio è di continuare a vedere questi ragazzi dare il massimo come hanno fatto sino ad ora, perché lo hanno fatto bene e bisogna complimentarsi con loro. Adesso sta a quelli che si vogliono erigere paladini della giustizia mettere da parte il proprio ego e centrare gli obiettivi sul far continuare a fare pallamano a questi ragazzi e far rimanere questo sport in questa cittadina”.

Forse è un po’ precoce chiederglielo, ma quali sono i suoi programmi futuri? Continuerà ad allenare il Noci anche nell’eventualità di partecipare alla serie A2?

“Rispondo in maniera un po’ personale. Io sono uno che fa pallamano da oltre trent’anni e questo sport mi ha regalato solo due cose belle: le bambine che ho allenato lo scorso anno a Conversano, il gruppo di under 16 e 14, e il gruppo di ragazzi che ho allenato quest’anno. Il resto non dico che sono state delusioni, ma dico che sono stati patemi. Quindi ora come ora potrei pensare di lasciare la pallamano, come potrei dire di continuare qui a Noci. Questo è un po’ prematuro, ma se dovessi rispondere oggi alla luce degli accadimenti degli ultimi tempi, accadimenti extra sportivi, potrei decidere di smettere definitivamente”.

 

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