Pallamano, tutte le verità di Cammisa

cammisa-stefano-01NOCI (Bari) - E' da un paio di giorni ormai che lo sport nocese inizia a respirare: è ufficiale infatti l'unione societaria tra la nuova ASD Pallamano Noci 2013 e la Noci Handball Team, pronte insieme a riportare i colori biancoverdi nella pallamano che conta. Proprio in questi giorni, però, e' ritornato a parlare pubblicamente l'ex presidente della Pallamano Intini Noci, Stefano Cammisa (in foto), che ha concesso un'intervista in esclusiva a NOCI24.IT. 

Nonostante il torrido caldo Cammisa ha voluto argomentare diversi punti: dal finale della scorsa stagione alla nascita della nuova società sportiva.

Cammisa, cosa ha pensato quando la Federazione ha escluso la Pallamano Noci dal campionato di massima serie? "La comunicazione da parte della federazione della nostra esclusione dal massimo campionato nazionale italiano è stato il vero momento in cui mi è caduto il mondo addosso, dopo aver dedicato trentacinque anni della mia vita, prima da atleta, poi da presidente di questa società, coinvolgendo e sacrificando tutti, dalla mia famiglia al lavoro. E' stato per me drammatico tanto da non avere la forza di comunicare, esternare e condividere questo dramma. Me lo sono tenuto stretto e l'ho condiviso soltanto con chi ha condiviso con me gli ultimi anni di questo progetto. Non mi va di fare retorica, non parlo del carro dei vincitori, nè di quello fatto negli ultimi anni perchè lo sanno tutti, anche le mura di questo paese e tutta l'Italia, dalla quale ho avuto grande solidarietà, la stessa dimostratami dai tifosi nocesi e voglio ringraziarli tutti.

Qual è il suo pensiero circa la società che fino a ieri ha amministrato la Pallamano Noci? "Penso una cosa: la nostra non era una società di capitali, per cui sono stati fatti cattivi investimenti o non sono stati bravi gli amministratori a realizzare dei progetti. La nostra era una società di uomini affidata ad altre società di capitali, gli sponsor. Io ho venduto il mio prodotto, ossia la pallamano, l'ho venduto in maniera egregia, ma quando ho presentato il conto non mi hanno pagato, ed è stato lì il tracollo. In quel momento mi aspettavo la solidarietà di chi con me ha contribuito alla realizzazione di quel prodotto. Con me c'è stata gente che ha portato a termine il processo produttivo pallamano, dall'inizio alla fine, passando per il carro dei vincitori quando è stato il caso, ma alla fine si è defilato guardandoci come se avessimo la peste, come per dire che non erano loro i responsabili del tracollo ma gli amministratori della società. Penso che sia giusto esternare questo dolore che ho dentro, perchè da questa gente, così come siamo stati insieme nei momenti di gloria, essendo stati un gruppo che ci invidiava un pò tutta l'Italia sportiva, mi aspettavo vicinanza nei momenti di crisi e invece mi sono ritrovato vicino solo i pochi intimi. Gli amministratori della Pallamano Noci sono stati perfetti, maniacali ed hanno operato in economia, avendo fiutato i problemi degli aquirenti, ma mai avrebbero immaginato che questi non avrebbero pagato nulla. A metà campionato ci siamo resi conto che c'erano delle difficoltà e a titolo personale ci siamo presi l'impegno di portare a termine il campionato, mettendo di tasca propria tutto, sottraendo a famiglia e lavoro la liquidità necessaria per portare a termine il campionato. Alla fine però abbiamo presentato il conto, ma il conto non ci è stato pagato. Quindi penso che la Pallamano Noci era solo malata perchè non ha preso i soldi dal prodotto finito. Il tracollo è stato da parte degli sponsor, vittime dei momento di crisi che non hanno rispettato i contratti. Ovviamente nessuno si sente di incolpare lo sponsor che fino a quel momento era stato preciso nei pagamenti, ma purtroppo la crisi ha giocato un brutto scherzo".

Cosa ne pensa della neonata società di pallamano? – "In questo particolare momento storico unire le forze era l'unica cosa importante da fare per economicizzare. Solo così si poteva andare avanti. Insieme a me, altri miei collaboratori, e parlo del Dg Martino Conforti e del vicepresidente Giannetto Giotta che negli ultimi momenti hanno fatto per questa società miracoli, sacrificandosi otto ore al giorno come fosse un lavoro a tempo pieno, abbiamo deciso di fare un passo indietro, coinvolgendo ed affidando la comunicazione con le altre forze nocesi a Vito Pulito, capitano storico di questa società, incontrando più volte gli esponenti dell'altra società nocese del presidente Ginevra, coinvolgendo anche il presidente della Handball Club Noci, Cosi, per il progetto femminile, finchè non è venuta fuori la volontà comune di unire forze fisiche ed economiche per poter ripartire da quello che è il patrimonio della pallamano Noci, il settore giovanile. Un'unica sola condizione che abbiamo messo è che nello staff tecnico rientrasse Domenico Iaia, persona per la quale non smetterò mai di spendere una parola. Lui ama davvero questo sport e soltanto chi ama questa disciplina trova le forze per incominciare a programmare. Perchè personalmente penso che fin quando c'è benessere, la volontà di mettersi in discussione te la fai saltare fuori, ma in momenti di grosse difficoltà, ti rendi conto che sei circondato da pochi intimi, tra cui Domenico Iaia. Ultimamente molta gente mi chiama per chiedermi dei pareri, per confrontarsi, perchè per molti rappresento ancora il presidente di questa società, e questo mi fa piacere, ma ho detto che faccio un passo indietro e rassegno le mie dimissioni perchè è giusto che adesso guidi qualche altro questo nuovo soggetto sportivo. E sono contento che a capo ci sia il presidente dell'altra soocietà sportiva, una persona giovane e con idee chiare che confronterà sicuramente con le nostre per dar vita a una società che negli anni riprenda ad organizzare dal settore giovanile alla squadra del campionato nazionale. Mi piace parlare di settore giovanile, il nostro fiore all'occhiello, e quello lo abbiamo partorito noi. Io mi sento il padre di questo parto, per cui lo affido volentieri e con molto orgoglio nelle mani di questo nuovo soggetto sportivo con l'auspicio che sappia farne buon uso".

Alla luce della sua ultima risposta, crede ancora nella gente? "Io sono disposto a cucirmi la bocca e mi faccio umilissimo come non lo sono mai stato, perchè quando si è trattato di vincere mi è piaciuto condividere sempre con tutti, dal custude del palazzetto all'ultimo giovane del vivaio. Qualora chiunque avesse bisogno di un consulto o di confrontarsi con me io sono sicuramente pronto. Ma quest'anno sarò il primo, seduto in platea, da ex presidente a seguire quello che è lo spettacolo della pallamano Noci".

Qualche rammarico? – "All'epilogo di questa storia posso dire che aver creato un'unico polo sportivo era l'unica ancora di salvataggio. Purtroppo quando ne abbiamo avuto bisogno non tutti ci sono stati vicini, la pallamano Noci si è un pò sgretolata, ma io posso assicurare che anche da solo, mettendo alla presidenza mia moglie, avrei continuato il progetto. Non avrei buttato trentacinque anni di storia. Ho suggerito che l'unico metodo per salvarci era metterci insieme ed unire le forze infatti ci sono stati incontri con le altre società sino ad ottenere la composizione di questo nuovo soggetto sportivo. Questa è una cosa assolutamente positiva".

Cosa è successo alla fine della Pallamano Noci? "La parte negativa è che in questa fase c'è stata gente che è scomparsa, non l'abbiamo più vista. Si è allontanata senza motivare il perchè si stava allontanando. La cosa più brutta è che ha alimentato il mercato nero, ha rubato il mio prodotto finito, i migliori talenti, ha intuito che ci stavamo riorganizzando e per farsi bello ha preso il prodotto e lo ha portato ad altri club concorrenti presentando il miglior prodotto della pallamano Noci. Questo è denunciabile e condannabile. Sia chi mi ha sottratto il prodotto, sia chi lo ha visionato pronto a prenderlo. Perchè io dall'altra parte mi aspetto che ci sia gente con sani principi come me. Perchè se le situazioni si invertissero, io direi: ma cosa combinate? Non posso approfittare di questo momento in cui stiamo morendo tutti!! Restate a casa e aiutate i vostri club, che in questo particolare periodo non possono permettersi una campagna acquisti. Mi aspettavo dunque che gli altri presidenti ringraziavano ma non accettavano. Anche perchè quando in passato la pallamano Noci ha avuto bisogno di un prodotto finito dagli altri club, ha dovuto pagare. Anche al club che adesso sta prendendo i miei talenti a costo zero. Quindi ritengo, nonostante siamo malati, di essere una delle società più prestigiose a livello italiano, a livello culturale. Questi episodi però mi lasciano sconcertato. E' disarmante ciò che ho sentito e visto".

Secondo lei ce la fara questo nuovo progetto ad essere duraturo nel tempo? - "Non voglio pensare che sia una cosa momentanea, anche perchè tra le persone in prima linea c'è Vito Pulito, che rappresenta la Pallamano Noci. Un uomo che è cresciuto con i nostri principi programmando gli ultimi due anni di pallamano. Lui ha la pelle dura e difficilmente mollerà e dirà basta perchè costantemente si confronterà con noi. Quindi penso che questo sia un progetto che se fatto con umiltà da gente umile, portarà allo splendore la pallamano a Noci".

 

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