Vicenti dopo la squalifica ricevuta: 'Non ho tentato di aggredire nessuno'

01-14-Beppe-VicentiNOCI (Bari) – Dopo poco più di un mese dalle vicende inerenti la gara di pallamano tra Conversano-Lazio in cui figurava la squalifica del dirigente Beppe Vicenti, nocese doc in forza alla società di Conversano nel ruolo di direttore generale, ha preso posizione in maniera molto forte lo stesso Vicenti che nell’intervista concessa ai nostri microfoni ha raccontato ciò che è realmente accaduto durante quella partita e l’evolversi della vicenda.

Vicenti, innanzitutto ripartiamo dalla ricostruzione dei fatti: cosa è accaduto precisamente dal suo punto di vista nella gara contro la Lazio?

“Nella gara contro la Lazio che si è disputata a Conversano è successo che gli arbitri hanno commesso un errore tecnico, e per errore tecnico si intende quando gli ufficiali di gara non si attengono al regolamento per decidere una sanzione e danneggiano un'altra squadra. In questo caso ad essere danneggiata è stata la squadra del Conversano, infatti la mia espulsione è stata dovuta al fatto che io rammentavo nei confronti degli arbitri un loro errore tecnico e che dovevano ritornare sui loro passi. Invece così non è stato”.

La sua società ha presentato ricorso alla squalifica ricevuta. Ci sono novità a riguardo?

“Si dopo le vicende di quella partita abbiamo subito deciso di presentare ricorso che è stato accolto dalla federazione, infatti giovedì 16/01/2014 ripeteremo la gara. Sulla mia squalifica invece non abbiamo intrapreso nessuna azione in quanto la federazione comunque non accetta questi comportamenti anche se c’è stata un ingiustizia subita. Bisogna dire però che abbiamo deciso unanimemente di intraprendere un azione legale contro gli arbitri della partita perché a nostro avviso hanno riportato in un comunicato ufficiale cose che nella realtà non sono assolutamente accadute, come il fatto che hanno tentato di aggredirli e che sono stati scortati sino all’autostrada dai carabinieri. Cose assolutamente inventate visto che abbiamo un verbale dei carabinieri che testimonia la verità. Inoltre ci risulta che gli arbitri Longobardi e Longobardi per ora sono stati sospesi, infatti da quella partita non hanno più arbitrato una gara”.

Alcuni avevano definito la sua azione "da condannare" e "di cattivo esempio per i giovani del futuro". Cosa si sente di dire a riguardo?

“Mi sento di dire che non è assolutamente vero e che la mia azione è stata solo di protesta, sicuramente esagerata, nei confronti di una decisione arbitrale. Il gesto da condannare in se e per se è stato quello di lanciare il cartellino del time-out in aria infatti non ho tentato di aggredire nessuno così come recitava il comunicato. E ci sono i filmati che lo testimoniano. E non accetto neanche l’attività di qualche giornalista che senza conoscere i fatti ha pubblicato il comunicato così com’era senza ascoltare la controparte, ma mettendo dei commenti personali. Penso che sia stata una cosa fatta per ledere la mia immagine dopo le vicende della scorsa estate. Questo secondo il mio modesto parere è un giornalismo che non bisogna fare. Mi dispiace leggere un articolo che parla di me e non poter apprezzare la firma del giornalista che lo ha scritto”.

A proposito di giovani, lei da quest'anno ha assunto la carica di DG a Conversano proponendo alla società una politica incentrata sui giovani. Tra questi figurano anche alcuni giocatori nocesi che hanno deciso di seguirla nell'esperienza a Conversano. Come mai ha deciso di lasciare la sua attività coi colori del Noci e sposare il progetto a Conversano?

“Purtroppo come è risaputo lo scorso anno c’è stato il ritiro della gloriosa Pallamano Intini Noci. Questa società io l’ho prima vissuta da giocatore e poi da allenatore. Ho sempre sposato la politica dei giovani tant’è che dal 2000 circa mi sono occupato delle squadre giovanili in primis. Negli ultimi anni ho contribuito insieme a Mario De Venere e Donato D’Elia alla rifondazione del settore giovanile a Noci che attualmente anche grazie alla presenza dei genitori sta dando ottimi frutti. Secondo me la parola sport significa aggregazione. In un momento di crisi economica come questo mi sarebbe piaciuto vedere a Noci una sola società che si occupa di Pallamano perchè lo stare insieme porta sicuramente a maggiori risultati. Ho cercato di convogliare intorno a un tavolo tutti gli addetti ai lavori delle società di pallamano nocesi in estate ma purtroppo non se ne è fatto nulla e ognuno ha preso delle strade diverse. Quando poi il Conversano mi ha chiamato e ha apprezzato il mio lavoro incentrando il suo progetto sui giovani come io avrei voluto fare a Noci (Mi sarebbe piaciuto vedere a Noci una squadra di soli nocesi che avrebbero partecipato all’attuale serie A2), non ho potuto rifiutare e quindi ho deciso di collaborare con la nuova società che abbiamo deciso di chiamare Accademia Pallamano Conversano, proprio perché voglio che sia una vera e propria scuola di pallamano. E infatti i fatti dicono che l’ottanta percento della squadra che gioca in serie A1 è composta da giovani under 20 tra cui figurano anche alcuni nocesi che mi hanno seguito. Proprio a questi ragazzi io non ho imposto nulla, per questo non accetto che qualcuno dica in giro che sono stato quello che ha portato a costo zero i talenti nocesi a Conversano, come se questi ragazzi fossero di propRietà di qualcuno. Ognuno ha scelto quello che più era opportuno per se stesso. E penso che se questi ragazzi hanno scelto di venire a Conversano è perché hanno scelto un progetto incentrato sulla loro crescita sportiva”.

 

 

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