Ignazio De Giorgio, miglior centrale under 16 d’Italia

 

06-07-Ignazio-De-GiorgioNOCI (Bari) – Si sono concluse da una settimana le finali nazionali di pallamano under 16 disputate a Noci che hanno consacrato la Noci Handball Team campione d’Italia. Un traguardo storico per l’under biancoverde, entrata di diritto nella storia della pallamano nocese per aver conquistato per la prima volta uno scudetto. Le finali sono state la consacrazione di un gruppo formatosi già da qualche anno sotto la dirigenza della Pallamano Noci e capace di conquistare diversi successi partendo dall’under 12. 

Un gruppo guidato dal centrale Ignazio De Giorgio (in foto), da anni praticante di questo sport, che durante le premiazioni di domenica scorsa è stato insignito del titolo di miglior centrale under 16 d’Italia.

A lui Noci24.it ha voluto fare qualche domanda per ripercorrere le emozioni provate durante l’intero torneo.

De Giorgio, ad una settimana dal successo che vi ha consacrati campioni d’ Italia come ti senti?

“Solo adesso e solo dopo aver rivisto gli ultimi minuti della finale mi rendo conto di quello che siamo riusciti a fare.. siamo diventati campioni d’ Italia ! Durante la partita eravamo troppo concentrati e non volevamo assolutamente perdere soprattutto perche giocavamo in casa. Non mi ero mai sentito cosi vivo e non vedo l’ora di riprovare quelle emozioni!”

Raccontaci l'avventura delle finali nazionali. Dai gironi fino alla finale cosa hai provato?

"E’ stata un’avventura pazzesca! L’esordio con i campioni veneti è stato in parte equilibrato, poi però siamo venuti fuori come squadra e abbiamo incrementato il nostro vantaggio fino alla vittoria. Con il Tortona abbiamo fatto una buonissima partita prima di affrontare il Crenna, la prova del nove. Sapevamo che sarebbe stata una partita dura ma anche grazie alla bolgia dei tifosi al pala Intini abbiamo dato vita ad una partita spettacolare che neanche noi pensavamo di disputare. La gara con l’Atellana, l’ultima del girone, ci ha permesso di riposarci un po’ prima della semifinale del pomeriggio.Con il Massa Marittima ci siamo giocati l’accesso alla finale, è stata una bella partita e noi siamo riusciti a far gruppo e a disputare una grande partita conquistando la vittoria.In finale poi, davanti ad una palazzetto pieno, abbiamo disputato una partita emozionante. Dopo il nostro primo allungo gli avversari hanno recuperato riuscendo a chiudere il primo tempo in vantaggio. Molte altre squadre in quel momento si sarebbero arrese ma noi abbiamo dimostrato di avere un gran cuore e abbiamo disputato il secondo tempo al massimo riuscendo a vincere il titolo. In tutti i sogni fatti nelle notti precedenti quel girono non era stato mai così bello".

Cosa ti aspetti adesso per il futuro?

“L'obiettivo da squadra e di e di rimanere umili crescendo e migliorando ancora, continuando a fare questi tornei nazionali e magari anche qualche torneo all’estero. Ognuno di noi è molto attaccato alla maglia e ha le qualità per poter arrivare in alto. In mio sogno nel cassetto invece è quello di vestire la maglia della nazionale”.

Come ti senti ad essere stato eletto miglior centrale d’ Italia?

“Ricevere il premio come miglior centrale è stata una grande gioia anche perche erano gli allenatori di tutte le squadre a votare, ma la cosa più importante per me era la vittoria dello scudetto soprattutto da capitano di una squadra fantastica”.

Ti senti in dovere di fare qualche ringraziamento?

“Il primo ringraziamento va ai miei compagni, tutti importanti e soprattutto tutti uomini umili e leali ! E d'obbligo ringraziare anche il nostro allenatore Donato D’Elia che ha creato una squadra a sua immagine e somiglianza, il presidente Gabriele Ginevra che per organizzare queste finali a Noci ha messo tutto se stesso e tutti gli altri che per noi ragazzi ci sono sempre stati per qualsiasi cosa come Leonardo Fasano e Ivano Luciani e Vittorio Piangivino. Un altro ringraziamento speciale va al pubblico di Noci e soprattutto agli amici di Sassari, Massa Marittima e Crenna che hanno tifato per noi. Infine vorrei ringraziare o almeno chiedere scusa alla mia famiglia e ai miei amici più stretti perche mi hanno dovuto sopportare per questi quattro giorni in cui ero troppo concentrato e non ho pensato per niente a loro”.

 

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