25 Novembre: Noci celebra la Giornata nazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

11 2025novembre2018locandina copyCOMUNICATO - «L’Anci per il quarto anno consecutivo si è posta l’obiettivo di valorizzare le esperienze realizzate a livello comunale per contrastare ogni fenomeno di violenza sulle donne, al fine un profondo cambiamento culturale necessario a superare tale criticità». Così il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in una lettera inviata a tutti i sindaci italiani a promuovere iniziative di sensibilizzazione in occasione del 25 novembre, quando ricorrerà la Giornata nazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

11 2025novembre2018locandinaL’ANCI, inoltre, sta promuovendo per l’occasione l’adesione al Patto dei Comuni per la parità e contro la violenza di genere. Anche il Comune di Noci vi ha aderito con deliberazione della Giunta comunale del 14 novembre 2018.

«La violenza sulle donne rappresenta la violazione dei diritti umani più diffusa nel mondo: la forma di violenza più comune si consuma proprio nel contesto domestico, familiare, quello che in realtà più dovrebbe proteggere. Neppure gli ambienti di lavoro sono esenti da forme di discriminazione – dichiara l’Assessore alla Socialità, Marta Jerovante. – Ovunque, nel mondo e nello spazio di vita più prossimo al nostro, le donne restano vittime di sub-culture e consuetudini che ne pregiudicano la libertà, l’identità, la vita. E non sempre la società e la giustizia paiono dare alla questione l’esatta misura. Solo nell’autentico riconoscimento della pari dignità dei generi si potrà avviare un vero cammino comune».

Ed è proprio sul convincimento che “tutte le persone, a prescindere dal genere, possano trarre un reale beneficio da una società maggiormente egualitaria, costruita sul riconoscimento e la valorizzazione delle differenze” che si basa il Patto dei Comuni per la parità e contro la violenza di genere, frutto di un’ampia collaborazione tra gli Amministratori locali allo scopo di fare rete tra le Amministrazioni, e che ad oggi conta già l’adesione di oltre 100 Comuni, tra le quali tutte le Città Capoluogo metropolitane.

«Le Amministrazioni comunali sono state del resto le prime Istituzioni pubbliche a porsi in una fattiva ottica di contrasto alla violenza di genere: attraverso la predisposizione di Sportelli di ascolto, il sostegno ai Centri anti-violenza e alla rete territoriale dei servizi, l’attivazione di progetti di social housing e di accompagnamento all’autonomia socio-lavorativa delle donne abusate e dei loro figli, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica – aggiunge l’Assessore Jerovante. – Ricordo al riguardo che, nell’ottobre 2016, il nostro Comune ha inaugurato il Centro Antiviolenza Andromeda, gestito in ATI dall’Associazione Sud-est Donna e dalla Cooperativa San Francesco. Dall’avvio ad oggi si sono rivolte al CAV 92 donne; le donne attualmente seguite sono 42. Le referenti delle due organizzazioni, Angela Lacitignola e Antonia Cairo, in collaborazione con il nostro Servizio Sociale Professionale, hanno attivato in questi anni progetti individuali di sostegno alle donne e ai minori vittime di violenza, predisponendo in loro favore attività di assistenza legale, accompagnamento e orientamento. Sono state curate iniziative di sensibilizzazione, anche in forma laboratoriale, destinate alle nostre scuole e alla cittadinanza. Con la sottoscrizione del Protocollo di intesa per la costituzione di una Rete anti-violenza locale, all’interno del nostro Ambito territoriale, si è poi proceduto lo scorso giugno all’istituzione di un tavolo operativo tra Amministrazioni locali, organi giudiziari e di P.S., istituzioni sanitarie, con la finalità di perseguire in maniera integrata l’azione di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne 2018, abbiamo quindi voluto accogliere la proposta dell’ANCI ed aderire al Patto. L’atto formale in cui tale adesione si traduce segna un impegno, forte e sostanziale, a proseguire un percorso fatto di pratiche ed attenzioni, di politiche pubbliche che riducano la disparità, di azioni di sensibilizzazione particolarmente rivolte alle più giovani, e che smantellino anche quei pregiudizi che possono influenzarne le scelte del percorso di studi e la futura attività lavorativa o l’affermazione personale, di persistente promozione del Centro Antiviolenza presente sul nostro territorio e delle reti di sostegno alle donne per una reale azione di accoglienza e messa in protezione. A tale scopo diviene cruciale il coinvolgimento degli Assessorati e dell’intera comunità, in una rinnovata e globale assunzione di consapevolezza a tutela della dignità, dell’identità di genere e della diversità».

«Quest’atto va nell’ottica di garantire le pari opportunità tra donne e uomini, pur nella valorizzazione delle rispettive differenze, perché siamo convinti che le donne possano davvero cambiare in meglio in volto del nostro Paese – spiega il Sindaco, Domenico Nisi – Consapevoli del fatto che il cammino verso il compimento dell’emancipazione necessiti ancora di essere accompagnato dalla politica e dalle Istituzioni, dobbiamo essere tutti impegnati a progettare e sostenere misure concrete e condivise che possano contribuire al raggiungimento dell’obiettivo. La violenza di genere è un problema reale, che ha carattere strutturale e non episodico nella nostra società. Per questo è necessario promuovere, con ogni mezzo, la cultura della parità e della prevenzione».

Di violenza le donne continuano però a morire, e il numero degli assassinii è in aumento: nella giornata del 25 novembre le bandiere del nostro Comune – al pari di quelle di altre Amministrazioni in tutta Italia – resteranno a mezz’asta, segno tangibile di lutto.

PERCHÉ IL 25 NOVEMBRE

Il 25 novembre 1960 Patria Mercedes, Minerva Argentina e Antonia Maria Teresa Mirabal furono barbaramente assassinate per essersi opposte ad uno dei regimi dittatoriali più spietati dell'America Latina, quello del dittatore Rafael Leònidas Trujillo.

L’impegno politico delle sorelle Mirabal prese il via al termine dei loro studi, con la fondazione del Movimento 14 di Giugno, sotto la direzione di Manolo Travares Justo. Prima Minerva e poi Maria Teresa scelsero il nome in codice di “Mariposas” (Farfalle). Scoperta l’organizzazione dalla polizia segreta di Trujillo (SIM), tutti i suoi membri, tra cui Minerva e Maria Teresa Mirabal ed i loro mariti, furono incarcerati. Alcuni mesi dopo le donne furono rimesse in libertà, ma i loro coniugi restarono reclusi e furono trasferiti nel carcere di Puerto Plata. Il 25 novembre, dopo aver fatto visita ai loro mariti, le sorelle Mirabal furono intercettate sulla strada del ritorno dagli agenti del SIM, e condotte in un canneto: lì furono crudelmente torturate, prima di essere uccise.

L’assassinio delle sorelle Mirabal ha travalicato i confini della comunità nazionale: e in loro omaggio nel 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la Risoluzione 54/134, ha ufficializzato il 25 novembre come Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne.

 

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