Giornate nazionali delle dimore storiche: piace l'iniziativa ma l'organizzazione non convince

05 25adsinoci2NOCI (Bari) – Era partita con un senso di incertezza organizzativa ed invece si è conclusa con la registrazione di un copioso numero di turisti provenienti da altre città, la due giorni nocese dedicata alle dimore storiche prevista durante gli scorsi 21 e 22 maggio. Come è stato ampiamente anticipato, per la prima volta durante lo scorso weekend Noci ha invitato i cittadini, i turisti e chiunque avesse voglia di partecipare al gran tour organizzato dall’ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane), a visitare le nove tappe prescelte dal comune, altrimenti non visitabili durante il corso dell’anno. Fra maltempo, dubbi sull’effettiva possibilità di visita e appuntamenti rimandati, la prima edizione nocese è servita senza dubbio ai due enti promotori (Comune e Adsi) per sperimentare le prossime edizioni e lavorare sulla comunicazione e l’intera organizzazione.

Ma procediamo con ordine. Senza dubbio, in previsione di questa lodevolissima iniziativa (che mira a far aprire le porte di Noci e delle dimore storiche di proprietà dei nocesi), entrambi gli enti (comune e associazione) hanno voluto coinvolgere quanti più attori possibili, per fare rete e per animare le visite. L’Associazione Pro Loco e Puglia & Co., l’Associazione Culturale “Terra Nucum” con il prof. Pasquale Gentile e l’Arch. Ciccio Giacovelli, il Settore Socio-Culturale del Comune di Noci, la Biblioteca Comunale “Mons. Amatulli”, l’Associazione “Centro Studi sui dialetti Appulo-Baresi”, l’Associazione musico-culturale “Aulos”, l’Associazione genitori e simpatizzanti Gallo-Positano di Noci APS e l’orchestra dell’Istituto 2° Comprensivo Gallo - 2° Circolo, si sono mossi durante l’intera due giorni per contribuire alla buona riuscita dell’iniziativa, per accogliere al meglio i visitatori e per sottoscrivere un buon biglietto da visita per Noci ed i nocesi, riuscendoci alla grande e garantendo un’ottima offerta culturale.

05 25adsi4Secondo le stime dell’amministrazione oltre 500 sono state le presenze registrate tra Villa Lenti, Masseria Mastro Marco, Casino Montone e Abazia della Madonna della Scala; incalcolabili invece le presenze nel centro storico. Ma, numeri a parte, molteplici sono state anche le lamentele da parte della cittadinanza e di coloro i quali, interessati a visitare ciascuna location inserita in brochure, non hanno potuto farlo se non previa aggregazione ai gruppi di turisti organizzati provenienti da fuori Noci, presentatisi in massa in ogni singola location. E la disponibilità di accesso per tutti gli altri, singoli o in coppia e non in gruppo? Come mai non è stata garantita?

05 25adsinoci3Perplessità a parte, nonostante le incertezze del sabato, la manifestazione è proseguita domenica 22 maggio con una massiccia presenza di turisti organizzati fieri ed entusiasti di aver varcato le soglie di dimore come Villa Lenti (seppur in parte), Casino Montone (dove il centro studi ha organizzato il convivio IL LINGUAGGIO DELLE FAVE E DEL VINO in compagnia di Caterina Quarato, Mario Gabriele, Francesco Galassi, Lina Gigante, Pietro Gigante, Giovanni Laera, Chiara Fasano e le musiche di Giuseppe Liuzzi, Francesco Sgobba Palazzi e Ciccio Bianco), Masseria Mastro Marco (dove i piccoli e fantastici The Dreamers si sono esibiti in concerto) e di chiese e luoghi pubblici come l’Abazia della Madonna della Scala, la Chiesa di Santo Stefano (con il Trio: Lucrezia Orlando (clarinetto), Letizia Cassone (chitarra). Serena Semeraro - pittrice - in foto a lato), la Chiesa Maria Ss. della Natività, i due Chiostri delle Clarisse e di San Domenico e l’intero percorso del Museo nella strada.

Ma, in sostanza, la domanda che in molti si sono posti è stata: perché non tentare di garantire l’apertura di una dimora in un tempo più dilatato nel corso della due giorni? Sono da ringraziare senza ombra di dubbio tutti i proprietari che hanno garantito l’apertura delle porte delle proprie dimore. Sarebbero auspicabili per i prossimi anni presidi fissi d’accoglienza. Tuttavia, nonostante queste piccole discrepanze, ci si è augurati che il prossimo anno l’iniziativa venga ripetuta e le dimore aperte moltiplichino al fine di valorizzare sempre al meglio il nostro territorio, i nostri patrimoni architettonici, i pezzi di storia.

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