Relazione tra ambiente e COVID-19: intervista a Brigate Per L'Ambiente

06 03 RELAZIONE AMBIENTE COVID INTERVISTA BRIGATE PERLAMBIENTENOCI - Dopo i recenti sviluppi sia a livello nazionale che locale, l’attenzione pubblica è incentrata sulla questione ambiente.

 

 

 

Sin dall’inizio del lockdown, che ha caratterizzato le nostre vite nei mesi di marzo e aprile, abbiam dovuto rivedere le nostre abitudini “umane” legate, soprattutto, al lavoro. Si è infatti evidenziato, in conseguenza al blocco generalizzato un forte decremento degli indici di inquinamento e la capacità della natura di riconquistare territori, che l’uomo nel tempo ha brutalmente conquistato.
Qui di seguito riportiamo la nostra intervista alla presidente dell'associazione BRIGATE PER L’AMBIENTE, Angela Plantone e al direttivo dell’associazione, in merito ai temi sopraccitati.

Relazione ambiente-Covid19: si è notato una riduzione ai minimi storici dell’inquinamento, soprattutto evidente nelle grandi città, dove la natura è tornata a respirare a pieni polmoni. Cosa ne pensate di questo cambiamento? E’ importante per ognuno di noi pensare ad una reale relazione tra inquinamento e pandemia?

"Se c’è qualcuno che ha tratto beneficio dal grande stravolgimento del Coronavirus, questo è sicuramente l’ambiente. Non era mai successo in passato che a livello mondiale fossero contemporaneamente bloccati i trasporti delle merci, il traffico veicolare, le industrie e il commercio. E’ come se in assenza delle attività umane, la natura si fosse riappropriata dei propri spazi, così abbiamo rivisto fondali di fiumi trasparenti, uccelli rari nelle piazze delle città, inquinamento atmosferico drasticamente ridotto. Molti studiosi concordano sul fatto che i cambiamenti climatici porteranno con sé l’aumento dei virus in circolazione, ma che la pandemia sia diretta conseguenza dell’inquinamento, questo non è dimostrato."

Relazione ambiente - postCovid. La quarantena è terminata, ad oggi non è noto il rialzo dell’indice di inquinamento, ma possiamo ben immaginarlo con la ripresa dell’attività industriale. Favorire un modo diverso di lavorare o di pensare alle nostre abitudini potrà permetterci una migliore qualità di vita? 
"Si parla di lavoro a distanza ormai da qualche decennio, siamo riusciti a farlo solo oggi in presenza di un’emergenza indifferibile. E’ necessario sfruttare la tecnologia che abbiamo già a disposizione perché tante attività lavorative possono essere svolte da casa evitando di intasare le strade, provocare inquinamento e migliorare la nostra salute insieme alla qualità della vita. E’ una questione di organizzazione e cambio di prospettiva."

Bonus biciclette. Come comune della Città Metropolitana di Bari probabilmente potremo usufruirne, cosa ne pensate? E' realmente possibile sostenere questi spostamenti green nella nostra città o vi sono delle criticità?
"A Noci si parla di Piano per la mobilità sostenibile già da qualche anno ma concretamente è stato fatto molto poco. I contributi per l’acquisto di biciclette sono una grande opportunità per coloro che vorranno sfruttare questa occasione, devono servire da stimolo anche all'amministrazione comunale per migliorare la fruibilità degli spazi riservati a questo mezzo di trasporto."

Esiste in questa Fase2 un problema molto importante che riguarda noi cittadini in prima persona: la raccolta differenziata delle mascherine e dei guanti che ormai vengono gettate ovunque. Ci potete dare suggerimenti, indicazioni pratiche su come differenziare correttamente le mascherine ed avete idee che il Comune può mettere in atto per stimolare il singolo cittadino a non gettare per strada questi rifiuti?
"Purtroppo si sta facendo un uso sproporzionato di guanti e mascherine usa e getta che non di rado vengono abbandonati per strada, causando ulteriore danno ambientale. In generale l’utilizzo dei guanti andrebbe drasticamente ridotto perché possono favorire la trasmissione del virus e utilizzati in specifiche situazioni. Per quanto riguarda le mascherine è consigliabile l’utilizzo di quelle in cotone che si possono utilizzare più volte dopo averle lavate e sanificate, riducendo così la quantità dei rifiuti. L’abbandono in generale, in questo caso di guanti e mascherine, è una questione culturale che va stimolata con campagne d’informazione."

Tre piccoli consigli green per ripartire con il piede giusto in questa fase post lockdown.
"Questo periodo di lockdown ha sicuramente costituito un’occasione per ripensare i nostri stili di vita, mettendo in discussione modelli di consumo e sviluppo “tradizionali” che sono causa emissioni di gas serra. Ecco perché come associazione proponiamo tre consigli molto green che consentono di rivedere le nostre abitudini e nel contempo di avere attenzione alle problematiche ambientali.
1. Consumo di merce sfusa: gli imballaggi rappresentano uno dei peggiori problemi ambientali che il nostro pianeta sta affrontando. L’obbiettivo dunque è quello di ridurre i rifiuti. Per questa ragione è preferibile l’acquisto e il consumo di merce e cibo sfusi, evitando imballaggi che costituiscono unicamente uno spreco.
2. Consumo di alimenti bio e di stagione: il loro consumo permette un impatto positivo non solo sull’ambiente ma indubbiamente anche sulla nostra salute;
3. Mobilità lenta: le automobili costituiscono la maggiore causa di inquinamento atmosferico. A risoluzione di questo problema, l’uso di trasporti pubblici ma anche della bicicletta sono senza dubbio scelte rispettose nei confronti del nostro ambiente e del futuro."

Tutela e rispetto

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